Capitolo 28 (prima parte)
La prima lezione che ho imparato dalla notte trascorsa con Mike è che i baci creano dipendenza. Ne voglio ancora, non sono mai abbastanza – soprattutto quando lui mi stringe in un modo tanto dolce e passionale allo stesso tempo da farmi volere di più.
La seconda lezione è che non sono solo i maschi a provare un forte desiderio sessuale, perché sento una pulsazione indecorosa in un luogo che mi vergogno solo a pensare. E un'ulteriore prova è data dalle mie mutandine bagnatissime quando sono andata a fare pipì dopo il caffè – e che ho asciugato con la carta igienica.
La terza lezione è che non devo avere paura di lui, né della sua mascolinità. Mike ha un modo meraviglioso di porsi a tu per tu con me: non gli è mai passato per la mente di sovrastarmi, anzi, sembra che cerchi in ogni maniera di pormi sul suo stesso piano, da pari a pari. Era uno degli aspetti su cui mi aveva messa in guardia Nelly e sono rincuorata dal fatto che la sua raccomandazione non fosse necessaria. Inoltre, la sua schiettezza nel parlare di ciò che gli succede nelle parti basse lo rende ancora più adorabile e, soprattutto, desiderabile.
La quarta è che non devo vergognarmi di me, perché anche lui mi accetta così come sono. A lui sto bene, non mi considera una fan che si mette in ridicolo per attirare le attenzioni del suo giocatore preferito, né un pensiero simile l'ha mai sfiorato.
Cerco di trovarne una quinta per arrivare a un numero tondo, seduta in macchina al fianco di Pala, che si è offerto di passarmi a prendere per andare all'Oasi. In realtà gli sto facendo un favore, visto che mi ha chiesto lui di accompagnarlo per chiedere l'intera sala per il primo giorno compatibile con gli impegni della squadra e che coincida con un mio turno.
Altro punto enorme a favore di Mike: si fida di me e non è geloso. La gelosia è tremenda, un tarlo che divora da dentro... per capirlo mi è bastato vedere le occhiatacce che Cornelia rivolgeva a una ragazza che durante una partita stava flirtando con Bruno mentre eravamo in coda per prendere da bere durante l'intervallo. Per mia enorme fortuna non ho mai avuto l'occasione di sperimentarla. E prego di non doverla provare mai.
Per questo quando Daniele si è offerto di passarmi a prendere, lui ha detto un semplice "va bene", prima di ricominciare a baciarmi sul divano. Sento ancora la sua bocca contro la mia, le sue mani che mi sfiorano, che mi accarezzano, che mi stringono...
Sì, i baci creano una forte dipendenza.
«Non ho interrotto te e Mike, vero?» mi chiede Pala.
«No, figurati» gli rispondo, ma il mio tono sognante lascia trapelare ben altro.
Sospira, continuando a guidare. «Scusami se non sono di compagnia, non mi piace parlare in macchina.»
«Tranquillo, ho la testa altrove» gli dico, sincera. E l'altrove è il salotto di Mike. Le mani di Mike.
Rimaniamo in silenzio, interrotto solo da qualche vibrazione proveniente dal mio cellulare. Controllo solo alla decima, perché non volevo smettere di pensare a quanto la notte appena trascorsa sia stata favolosa.
I messaggi provengono tutti dal gruppo "Boh", di cui faccio – altrettanto bohamente – parte.
"Quindi domani sera da me per vedere la partita?" ha chiesto Sasha.
"Va bene, ci sono" le ha risposto Elena.
"Sì, certo" ha scritto Zoe. "Portiamo anche i bambini o solo noi?"
"Come vuoi, tu e Anja potete portarli. Alizée lo porta per forza!" scherza Sasha, con una marea di emoticon che ridono.
"E se invece ci prendiamo una serata tra donne per guardare la partita?" propone Sara.
"Io non ci sono" annuncia Anja. "Preferisco stare a casa con Darko e Daisy."
"Allora salto anch'io" dice Zoe. "Così potete fare la serata tra donne in pace e non devo chiamare la babysitter."
"Tesori, io non ci sono" dice Ludovica. "Con questo cambio di stagione mi sono presa un'influenza e preferisco non infettarvi."
"Alizée, Lavinia? Voi ci siete?"
"Sì, sì" assicura la ragazza di Jérémy.
E io che rispondo? Partecipo a una serata tra donne con la moglie del Fabbro, la futura moglie di Tomic figlio e quella di Arnaud?
"Purtroppo sono di turno al ristorante, non posso."
Per fortuna mi sono ricordata che dovrò essere all'Osteria e che non potrò esserci.
«Tutto bene?» mi chiede Pala.
«Sasha vuole organizzare una serata tra ragazze per la partita di domani» gli dico. «C'è anche Elena.»
«Ah, sì, quando giochiamo in trasferta lo fanno: vanno tutte insieme da Sasha e guardano la partita. Ma tu... ti hanno chiesto di andare?»
«Sì, mi hanno aggiunta a una chat di gruppo.»
«Con tutte le altre?»
«Mh, non so se ci sono tutte. Non so se tutti i ragazzi sono sposati o fidanzati o che altro...»
Mi chiede chi c'è e appena gli leggo l'elenco, lui mi dice che ci sono quasi tutte.
«Esclusa... be', ma ora non fa neanche più parte della squadra» commenta a bassa voce.
«Intendi Audrey?» lo incalzo.
«Sì. Lei viene alle partite per portare Liam. Però non fa parte del gruppo, almeno credo da quanto mi fanno capire. Ne so quanto te.»
«L'hanno messa da parte solo perché si è lasciata con Mike?» gli chiedo, sorpresa. Le poche ragazze della Vulnus che ho conosciuto mi ispirano tutte simpatia – persino quelle con cui non ho mai parlato e che non ho mai incontrato. Mi dispiacerebbe scoprire che appena una di loro non è più la fidanzata di uno dei ragazzi la relegano fuori dalle loro chiacchiere quotidiane.
«Non proprio. Non credo che andassero molto d'accordo. E Sasha, che è un po' il capetto...»
Avevo avuto questo sospetto, mi sembra il tipo che prende l'iniziativa in qualsiasi situazione.
«Credo che Sasha non le abbia mai perdonato di aver spinto Mike in... quello stato.»
«Cosa? L'ha spinto lei a stare male? È stata colpa sua?» chiedo senza prendere fiato. «Lui mi ha detto solo che non si amavano più e che si erano allontanati, non che fosse stato male per lei.»
«No, no» si affretta a precisare Pala, arrossendo più di me, se possibile. «Sasha è convinta che lei avrebbe dovuto fare qualcosa e che proprio perché tra loro era finita Mike sia stato male perché, cito le sue testuali parole, "Se Niko dovesse cadere in depressione e io non facessi un cazzo per lui, vorrei che tutti voi mi diceste che sono una merda". Ma non le piace a istinto, anche se a volte è costretta a frequentarla. Non dovrei dirtelo, ma preferisce te di gran lunga: ha capito che ci tieni.»
Se possibile, divento viola al sentire le sue parole. Sasha, in quanto amica, vuole che Mike stia bene, non perdona Audrey per non averlo aiutato e invece pensa che io lo farei.
Certo che lo farei, per lui farei qualsiasi cosa.
«Io non ti ho detto niente» chiosa lui. «Quindi fai finta di non saperlo.»
Spazio autrice
Vi chiedo immensamente scusa, questi giorni per me sono molto frenetici fuori da wattpad, tanto che non sono riuscita a ritagliarmi del tempo per postare il capitolo nuovo :(
Ma questo capitolo ha tre parti, quindi domani avrete un nuovo aggiornamento tutto per voi, quindi spero che l'attesa valga la pena!
Vi anticipo subito che questo sembra un capitolo calmo, ma ci sono parecchie cose di cui tenere conto... E la fine sarà bella movimentata ;)
Ancora scusa per il ritardo. Baci a tutti,
Snowtulip.
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