1. Wanna bet?
Svegliarmi con il mal di testa grazie al mio gatto, che continuamente mi morde i piede sicuramente non è un grande inizio di giornata.
"Andiamo" borbotto mentre spengo l'allarme della sveglia del cellulare.
Guardo un attimo il soffitto, e so già che cinque minuti sono passati, perché si, magicamente il tempo corre quando si deve andare a scuola, per poi fermarsi quando si raggiunge il luogo e sentire quasi l'eternità lì dentro.
Corro in bagno e sorrido.
Che faccia di merda.
Cerco di sistemarmi i capelli ricci.
Bella battuta Mysa Carson.
Cerco di sistemarmi la faccia.
Da quando Amazon vende facce nuove?
Cerco di sistemarmi in generale.
Cambia paese.
Sorrido allo specchio.
Okay, scherzavo allora.
Mando a fanculo il bagno, perchè il suo amico specchio mi ha ricordato quanto sono sfortunata ad essere me stessa.
Insomma, non sono depressa o altro, sono sincera con me stessa, non mi vedo per nulla bella rispetto alle altre che vedo a scuola. La mia mente vaga dal "oggi siamo decenti" al "chiuditi in stanza" in meno di dodici secondi.
Mi blocco un attimo, inarcando il sopracciglio "Che poi, perchè proprio dodici?" chiedo alla mia mente, per poi fare spallucce e scendere per fare colazione.
In cucina mia madre sorseggia il caffè mentre controlla qualcosa al cellulare, mentre mio padre è già pronto per andare a lavorare, yo.
Sussurro un buongiorno mentre mangio velocemente le fette biscottate pubblicizzate da Antonio Banderas e la sua fedele Gallina, con un po' di marmellata e via, verso la camera a vestirmi con jeans, scarpe da tennis e maglietta larga per nascondere le maniglie dell'amore .
Che poi, ad essere sincera sono maniglie della nutella, ma si, amore o nutella sono la stessa cosa dopotutto.
Mio padre mi accompagna a scuola, non si parla molto durante il viaggio semplicemente perchè è mattina, e ci sentiamo meglio ascoltando solo musica
Se dovessimo parlare, credo uscirebbero solo versi di animali sotto effetto di droghe.
Ed ecco la scuola.
Arrivo al mio armadietto e faccio una smorfia notando dei bigliettini stupidi probabilmente con dentro scherzi di poco gusto.
"Ma neanche li leggi?" chiede Samantha, una mia grande amica
"Non leggo stronzate" dico sentendomi gli "OOOHHHHH" del meme in testa, facendomi i complimenti da sola, mentre distruggo i foglietti esattamente davanti a lei
"Oh, che peccato" sospira sistemandosi i capelli rossi da un lato, squadrandomi da capo a piedi "Ancora non ti sei decisa a fare la dieta eh? Sai che nessuno ti cagherà qui a scuola"
Ovviamente, se non l'avete capito, Samantha non la mia grande amica, credo l'ironia lo sia, si... decisamente.
"Ancora non ti sei decisa a farti i cazzi tuoi, eh?" chiedo sbattendo il mio armadietto, guardandola malissimo, per poi andarmene sotto gli sguardi di alcuni ragazzi ficcanaso, curiosi del solito scontro.
"Porca troia, che stronza, madonna se la faccio cadere dalle scale, tanto non si farebbe male, ha gli airbag di plastica" borbotto per poi scontrarmi contro un cazzo di armadio.
Oggi non è affatto una giornata fortunata.
"Hey, attento dove vai" borbotto rialzandomi per poi bloccarmi
Decisamente non è una giornata fortunata.
"Cazzo" sussurro quasi tremando, mentre mi alzo puntando gli occhi davanti a me.
Avevo appena urtato il mobile della "Champion Hall" della scuola, facendo muovere qualche foto.
"Cazzo cazzo!" ripeto correndo, sperando che nessuno mi abbia visto.
"Hey Carson". Chiudo gli occhi, e mi blocco sul posto per un momento.
Mi giro e vedo Harry Styles, che cammina incazzato verso di me.
"Ciao" borbotto guardandolo male, mentre indietreggio un po'.
Harry, il solito ricciolino, occhi verdi e figo della scuola, mi sorride sghembo, mentre gioca con le chiavi della sua macchina fra le proprie dita.
"Ho visto cosa hai fatto, ed inoltre la mia foto più bella adesso è sottosopra" dice ed io sorrido nervosamente.
"Pensavo fossi più bello sottosopra" dico ironica, lanciando una frecciatina per poi sospirare sentendo la seconda campana, che traduceva il messaggio di:
Muovete il culo, o nota sul registro e sul vostro culo, come se foste tutti delle mucche.
"Vado" dico sorridendo angelicamente e lui mi prende il polso, facendomi deglutire pesantemente.
Il mio viso era vicinissimo al suo, i suoi occhi verdi, freddi, puntati sui miei color porco il mondo. Deglutisco pesantemente, tremo quasi a questa vicinanza, e lui sorride, ancora.
"Che c'è?" chiede ed io non so se sputare la verità o meno.
"Hai un pezzo di cereale fra i denti"
Quasi non mi spinge via, che porta le sue mani al viso, indietreggiando lentamente. Entrambi abbiamo il fiatone, non capiamo cosa sta succedendo, sentiamo solo un qualcosa.... Un'attrazione che ci spinge lontani.
"Non ha senso, ma chi cazzo sta narrando?" chiedo a me stessa, mentre indietreggio ed Harry anche cercando disperatamente il suo cellulare nei pantaloni per specchiarsi e mandare a quel paese il pezzo di cereale.
Passate le lezioni, non riesco a non pensare ad Harry Styles. Sarò sincera, è un figo della madonna, ed è anche la mia crush, ma so che sono cessa, e che devo vivere in una fanfiction per essere notata.
Un momento...
Faccio due più due, e sorrido.
"Quattro" scrivo la risposta del problema, e chiudo il quaderno degli esercizi.
Sono felice, ho fatto i compiti durante la ricreazione, questo significa che per tutta la giornata posso farmi i fatti degli altri, o semplicemente aprire netflix mentre mi faccio i fatti degli altri, oppure...
Mi blocco notando il gruppo delle cheerleaders entrare nella mensa con un sacco di volantini, e ruoto gli occhi.
Samantha si avvicina, e quasi non fa una mossa alla Goku dei poveri mentre spiaccica il volantino anche sul mio tavolo.
"Spero tu venga" sorride, per poi andarsene sculettando, facendomi inarcare il sopracciglio.
"Non mi sto mast..." mi blocco per poi leggere il volantino "Ah, una festa... Okay" dico per poi sospirare "Devo smetterla di leggere le fanfiction rosse" borbotto a me stessa.
"Forse"
Quasi non salto in aria, notando Harry seguito dai suoi amici guardarmi dalla testa ai piedi. I suoi occhi poi vanno ai suoi amici, che gli danno una pacca sulla spalla e lo lasciano solo con me.
Tutti ci osservano, ed io entro nel panico, perchè volevo mangiare il mio cazzo di panino, ed adesso tutti mi osservano, porco Styles.
"Verrai, giusto?" chiede sedendosi accanto a me.
Addio panino.
"No" dico spostando lo zaino da sotto il suo sedere, facendolo quasi cadere, e lui ride
"E' una mia festa, forza piccola nerd, non puoi perdertela" dice divertito, poggiando il mento sulla sua mano poggiata sul tavolo poggiato sul pavimento, poggiato sul prato, poggiato sulla terra, poggiata sul nucleo del pianeta.
"No" ripeto "Non sono una tipa da festa." dico sincera, e lui ride "Che cazzo ci ridi" lo riprendo e lui la smette.
"Sei davvero interessante, ma..." picchietta la mano sul volantino, per poi farmi l'occhiolino "Pensaci, ci divertiremo"
"No" dico guardandolo negli occhi "Non. sono. una. tipa. da. festa."
***
"WOAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH" esclamo mentre bevo il mio terzo cocktail, per poi bloccarmi "Sono incoerente." ripeto per poi fare spallucce e continuare a ballare ignorando il fatto di avere i miei chili, ma l'alcohol mi serve anche per non fregarmene un cazzo.
Dopo un paio di ore, fra musica alta e buttate in piscina anche se siamo in pieno inverno, mi accorgo che dei ragazzi stanno giocando al gioco della bottiglia, e noto Harry annoiato, che si sistema i capelli.
Che figo della madonna.
Ad un tratto degli amici gli danno delle pacche sulle spalle e lui appare leggermente annoiato. Si alza e si gira notando me fissarlo.
Cazzo.
Cioè, no, non gli stavo fissando il cazzo, stavo semplicemente imprecando.
Mi confondo in mezzo alla folla praticamente e letteralmente. Infatti non ci capisco più nulla e mi sto pentendo di essere venuta, ma almeno una volta nella vita da adolescente, volevo fare sta stronzata.
Raggiungo finalmente il balcone per prendere un po' d'aria, e sospiro pesantemente.
"Alla fine sei venuta e noto che ti sei divertita"
Deglutisco e mi giro notando Harry sorridermi leggermente, mentre si avvicina a me "Questo è il mio balcone" dice ed io lo guardo con fare ovvio
"Beh, è casa tua.." dico con fare ovvio e lui mi guarda, appoggiandosi al balcone con la sua schiena.
Ha indossato una maglietta nera a maniche corte che gli scopre tutti i tatuaggi delle sue braccia possenti, skinny jeans neri con una catenina al fianco sinistro, ed è a piedi scalzi, probabilmente avrà perso le scarpe in un gioco da ubriachi.
"Intendo, questo è il mio balcone, cioè... dove vengo per stare solo.." guarda il cielo e sorride come un bambino. Mi sento leggermente imbarazzata, perchè sembra serio e non coglione, la cosa mi sembra rara se non aliena.
"Sei ubriaco?" chiedo stando leggermente alla larga e lui scuote la testa
"Sai Carson, a volte ci vuole... Intendo, fermarsi un attimo e avere un momento di pace per pensare senza che nessuno influenzi la tua persona... Lo fanno tutti... da quando ti svegli a quando ti chiudi e stai solo in stanza" dice per poi guardarmi "Mi domando se anche tu sei una doppia faccia come la maggior parte delle persone qui, compreso me" sorride per poi bloccarsi, stranito dalle sue stesse parole.
Guarda il cielo, mentre si passa la mano destra ai capelli "Lascia perdere"
"Beh, forse..." borbotto per poi fare spallucce "Tutti si creano delle persone da mostrare come difesa, coglione" sorrido e lui si avvicina a me bloccandomi al muro.
"Una cosa che non ho mai capito di te è... Perchè non hai paura che ti rovini la vita? Che ti faccia cadere ai miei piedi?" chiede ed io rido leggermente, cercando di ignorare il fatto che quel figone è vicinissimo a me.
"So stare al mio posto e non mi interessa avere a che fare con te" dico sincera, guardandolo negli occhi, e lui appoggia il gomito al muro, mentre mi guarda negli occhi ancora più vicino.
"Davvero, Carson?" chiede ed io deglutisco, ma annuisco, facendolo sorridere
"Assolutamente, se sei qui sperando che io cada ai tuoi piedi come tutti a scuola, nah, speraci." dico beffarda, cercando di prendermi di coraggio.
Lui sbatte l'altra mano al muro, facendomi leggermente intimorire. Avvicina il viso al mio, per poi spostarsi verso l'orecchio destro.
"Vuoi fare una scommessa?" chiede con voce suadente, accarezzandomi i capelli, facendomi sentire il suo fiato caldo sul collo. Il cuore mi batte velocissimo, le sue labbra sono così vicine che forse si sfiorano pure. Mi mordo il labbro e beh... devo buttarmi in certe cose.
"No"
Fine.
- COSO AUTRICE -
Grazie a tutti per aver seguito questa storia, è stata davvero una grande emozione.
NO OKAY AHAHAHAH, SCUSATE E' CHE MI E' VENUTA STA COSA TROLL DA SCRIVERE E L'HO FATTO.
OKAY, SONO TORNATA, VADO A SCRIVERE I VERI CAPITOLI DELLE VERE STORIE
SPERO CHE QUESTA STORIA VI SIA PIACIUTA, STO RIDENDO DA SOLA, OKAY AIUT.
ZAU *agita la manina*
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