Capitolo 4: un cadavere

Il giorno dopo l'alba iniziava a farsi percepire e iniziava a colorare tutto intorno ad essa...

La detective Jones non aveva chiuso occhio e ormai navigava  tra pacchetti di sigarette e mozziconi spenti;  insieme a lei anche Strauss non aveva neanche minimamente pensato di dormire quella notte, i pensieri erano troppi e le preoccupazioni anche, per permettere di riposare anche solo per un attimo.

Appena i due si misero al volante nessuno dei due accennò neanche una parola sull'accaduto, anche perchè, nessuna di esse sarebbe stata ascoltata dalla detective Jones che era intenta a guidare con sguardo concentrato.

Soltanto la radio  accompagnava  il loro viaggio, la radio suonava "be my baby"; una delle canzoni preferite di Ana che con l'atmosfera che si respirava faceva un contrasto perfetto.

Il detective Strauss e Jones sembravano pensare la stessa cosa: forse uno scherzo del destino?, una banale coincidenza? O l'accendersi della radio proprio su quel pezzo era predestinato chissà da chi? Domande senza risposta e forse anche inutili; ma sul volto dei due si intravedeva un sorriso accompagnato da un sospiro di malinconia.

La strada sembrava non terminare mai, quello che immaginavano sarebbe stato un viaggio di mezz'ora sembrava non trascorrere mai.

Ma ben presto la meta sembrava essere vicina e si poteva percepire lo ispessirsi dell'aria e l'ansia iniziava a propagarsi in tutta la macchina.

Arrivati a quello che era l'indirizzo si trovarono dinanzi all'innalzarsi di un edificio che sembrava appena uscito da un romanzo

Una casa che aveva tutta l'aria di non essere frequentata da nessuno se non da qualche topo e scarafaggio.

La detective dinanzi allo sguardo evidentemente spaventato di Strauss disse:
Jones: allora, cosa stiamo aspettando, entriamo?
Strauss: inutile discutere con te; prima entriamo, prima di questa faccenda non ne rimarrà soltanto il brutto ricordo.
Jones: vedo che inizi a ragionare.

L'interno della casa era ancora più inquietante dell'esterno

Decisero di addentrarsi verso la scalinata che sembrava portasse alla zona notte della villa abbandonata


Lo sguardo della detective si pietrificò e insieme ai suoi occhi anche il suo corpo iniziò ad irrigirdirsi fino a sembrare una statua; nelle orecchie del detective Strauss risuonò la frase "la tua amica lì troverà solo la morte ad attenderla" ed effetivamente lì della morte ce n'era a sufficienza...

Un cadavere giaceva, con un proiettile che gli trafiggeva il petto, sul pavimento inondato dal sangue...Un cadavere impossibile da identificare, il suo volto era distrutto dalla decomposizione, i suoi capelli rasati a zero e i suoi indumenti erano composti soltanto da una lunga tunica bianca riconducibile ad uno ospedale.

Quel corpo privo di vita stringeva tra le sue violacee mani un pezzo di carta, su quel foglio era scritto con il sangue una cifra ed un nome "Ana, 8790".

Cosa vorrà significare mai questa scritta? E perché mai il barista li avrà mandati lí? Quale riscontro avrà questo corpo nelle indagini dei detective? Chi sarà mai quella povera anima priva di vita e di identità?

Spazio scrittrice:

Vi consiglio sempre di ascoltare le canzoni durante la lettura per entrare perfettamente nel contesto.
Spero vi stia piacendo la storia, fatemi sapere con un commento.

Grazie mille

-Karol

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top