Harry Potter
Busso alla porta della 3C con forza, scaricando tutta la mia rabbia su quel pezzo di legno.
-Avanti.- apro e cerco con lo sguardo il professore.
Ha i capelli biondi, leggermente mossi e rasati sulla nuca, come i miei. Mi fissa in modo abbastanza inquietante.
-Avrei bisogno di Eren Jeäger.- cerco con lo sguardo il moccioso e lo trovo accanto alla mangiatrice di patate. Le sta dando una caramella.
-Ma certo.- trattengono un verso di disgusto quando l'uomo si morde la lingua e sul suo mento cola una quantità industriale di sangue. -Eren, you can go with him.- mi chiedo come faccia a parlare con tutto quel sangue in bocca.
-Yes.- deve essere il loro insegnante di inglese, il marito di Petra, Oruo.
-Veloce.- dico uscendo dalla classe. Poco dopo mi raggiunge e chiude la porta alle sue spalle. -So tutto.- alle mie parole sgrana leggermente gli occhi.
-Tutto tutto?- roteo gli occhi al cielo.
-Di Erwin. Dovresti denunciarlo, sai?- il suo sguardo si scurisce all'improvviso e va verso il pavimento.
-Non posso...- mormora in un impercettibile sussurro, grattandosi nervosamente la guancia.
-Ti sta ricattando?- lui esita un po' prima di annuire. Sospiro. -Non voglio immischiarmi nella tua vita privata Jeäger ma se proprio non puoi denunciarlo cerca almeno di evitarlo il più possibile o che so...-
-Io...- prende un respiro profondo. -La ringrazio professore ma non credo sia possibile. È il preside, potrebbe semplicemente chiamarmi nel suo ufficio e nessuno sospetterebbe nulla. Non ho quella che è possibile definire una buona condotta.-
Non ha tutti i torti, purtroppo, ma ha bisogno di una mano. E non so nemmeno io perché mi stia preoccupando tanto per questo moccioso.
Mi duole dirlo, ma qui serve Hanji Zoe.
-Senti, non mi interessa se non vuoi o altro, ora faremo una cosa.- alza incuriosito lo sguardo verso di me. È proprio un moccioso. -Chiamerò una mia... Amica, che fa la psicologa. Non voglio né se né ma, non voglio che a causa di quel maiale tu ti deprima.-
Gli si illuminano gli occhi e sorride.
-Mio padre era un grand'uomo!-
Trattengo a stento un sorriso e gli do una leggera spintarella.
-Tuo padre era un maiale!- si mette a ridere e non posso fare a meno di incantarmi leggermente a quel suono.
-Io andrò da quella psicologa solo se mi promette che un giorno ci guarderemo assieme tutta la saga di Harry Potter!- esclama puntandomi un dito contro, gli occhi verdi che brillano. Mi porge la mano, chiusa a pugno se non per il mignolo, leggermente piegato. -Me lo promette?-
Dio Rivaille non saltargli addosso.
-Tsk.- stringo il mio mignolo con il suo. -Te lo prometto.-
***
-Vai già via Levi?-
-Sì, passo a consegnare delle pratiche a Smith e torno a casa.-
Non l'avrei mai detto ma ormai io e Petra siamo diventati ottimi colleghi. Non ancora al punto da poterci definire amici ma ci lamentiamo l'uno con l'altra dei problemi legati alla classe e devo dire che è un'ottima valvola di sfogo.
-Ah, già che ci sei potresti dargli anche questa pratica?- annuisce semplicemente ed esco dall'aula insegnanti, salutandola con un cenno del capo.
Salgo i due piani di scale che mi separano dall'ufficio di quel maiale e finalmente arrivo.
Sto per bussare quando sento dei gemiti, chiaramente di Erwin, provenire dall'interno.
-Ah... Sì Eren sì... Sì!!!-
A quelle parole mi arrabbio non poco e con un calcio apro la porta.
Il moccioso è a terra, nudo, mentre sopra di lui c'è Erwin che mi guarda abbastanza spaventato.
Senza pensarci due volte gli rifilò un calcio in faccia che lo fa finire contro la scrivania.
Quando mi accerto che sia svenuto mi volto verso Eren.
È ancora sdraiato sul pavimento con lo sguardo vacuo rivolto al soffitto. Non posso fare a meno di guardare il suo corpo.
È magro, con un accenno di muscoli sul petto. Le braccia sono sottili e le gambe... Dio le sue gambe, sembrano quelle di un modello. Ha le guance rosse e gli occhi lucidi ma spenti mentre i capelli color cioccolato sono spettinati, peggio del solito. Se solo lo volesse potrebbe davvero fare il modello.
Mi trattengono dal guardare in un altro punto e lo aiuto a rivestirsi.
O meglio, lo rivesto, dato che lui sembra essere privo di vita.
-Dai, ti aiuto ad alzarti...- lo prendo per un braccio e lo tiro su da terra. -Dimmi dove abiti che ti porto a casa.- lui non risponde, continuando a fissare il vuoto.
Sospiro quando capisco che l'unica cosa possibile è portarlo a casa mia.
Lancio un ultimo sguardo ad Erwin ed esco tenendo per mano il moccioso.
Lo guido alla mia macchina e lo faccio salire.
-Prova a sporcare qualcosa e ti ammazzo.- lo minaccio prima di partire.
Il viaggio dura poco, casa mia dista meno di dieci minuti dalla scuola.
Lo prendo ancora per mano ed entro in casa.
-Vedi di riprenderti in fretta, non voglio che i tuoi genitori si preoccupino. Nei guai ci finirei io poi. Siediti sul divano, ti porto una tazza di tè.- lui sembra capire perché si scurisce in volto e va a mettersi comodo. -Non macchiarmi il divano.- lo avverto quando il tè è pronto, sedendomi accanto a lui.
Gli porgo la tazza ancora fumante e lui si prende un grosso sorso per poi tossire.
-È amaro!- dice disgustato.
-Lo zucchero è nello sportello di sinistra.- rispondo semplicemente mentre lui si alza. -Quanto zucchero ci stai mettendo?- lui scrolla le spalle e torna sul divano.
-Mi piacciono le cose dolci.- dice semplicemente.
-Io le odio.- sorride leggermente, guardandomi di sottecchi.
-Sembra che non abbiamo molto in comune.- mormora distratto, bevendo ora a piccoli sorsi dalla tazza.
-A parte la passione per Harry Potter.- ammicco io e vedo i suoi occhi verdi, di solito così spenti, accendersi.
-Quei libri sono stati l'unica cosa capace di tirarmi su nel momento più buio della mia vita.- la sua voce si è ridotta ad un sussurro. -Mentre i film li avevo visti prima. Il mio personaggio preferito è senza dubbio Piton. Sembra così cattivo, freddo, spietato, ma alla fine si rivela tutta una maschera costruita per un bene superiore. Ha rinunciato alla sua vita per amore di Lily. Ha rinunciato a sé stesso per lei. È un personaggio bellissimo.- cala il silenzio, sembra essere sereno ora. -Sa, da un certo punto di vista le somiglia. Così freddi, ma in fondo così gentili.-
Non rispondo, osservandolo mentre finisce di bere il suo tè.
-Nee prof. Mi aveva promesso di guardare un film o sbaglio?-
E davanti a quegli occhi così luminosi non posso fare a meno di far nascere sulle mie labbra un lieve sorriso.
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Eccoloooo, come promesso!
Di che momenti bui parlerà Eren? Con Erwin andrà tutto bene o no?
Lo scoprirete alla prossima puntata!
...
No non è vero :D
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