Capitolo 24

Dopo essere tornata da casa dei suoi genitori,Lily riuscì a mettersi il cuore in pace,a smetterla di farsi tanti film mentali da riuscire a riempirvici tutte le sale di un grande cinema e a passare delle fantastiche vacanze invernali.Per prima cosa,appena tornata,iniziò a scartare i regali che dall'inizio della mattinata di Natale tanto ambiva,e fu sorpresa di ritrovare,sotto l'albero,una moltitudine di regali con "A Lily Evans" scritto su un bigliettino.Il regalo più sorprendente,comunque,fu quello di Remus.
Era una piccola scatola quadrata di legno,fatta palesemente a mano,completamente colorata di una lucente vernice verde smeraldo e decorata con degli eleganti gigli bianchi dipinti sul coperchio,mentre la chiusura era argentata.
Aprendo la scatola -che,si rese conto la rossa,era un carillon- saltava subito all'occhio l'interno:la parte superiore era completamente blu,blu come il cielo di notte,con delle stelle argentate che facevano da contrasto e una grande luna piena,tanto realistica da far venire i brividi - sembrava quasi che chi l'avesse dipinta avesse passato tanto tempo a osservarla.Sullo sfondo,si estendeva una foresta scura,e un castello imponente si stagliava davanti ad essa.
Nella parte sottostante della scatola,quella in cui si trovavano tutti i meccanismi,era dipinto un lago dai riflessi lucenti,con tanto di piante e creature marine.C'era persino una piovra.Una piccola figura dai capelli rossi volteggiava al suono della melodia che si propagava non appena il carillon veniva aperto,una melodia cullante come la voce di una madre.La piccola figura era vestita con la divisa di Hogwarts con i colori dei Grifondoro,e teneva in grembo un grosso tomo.Lily si rese conto che tutto l'interno di quel carillon rappresentava una delle parti più belle di Hogwarts,l'esterno,e che la piccola figura era lei.Le vennero le lacrime agli occhi,non appena se ne accorse,e si ripromise di buttare giù Remus con un abbraccio non appena lo avesse rivisto.
E,a proposito di Remus,c'era un unico fattore strano che Lily notò durante le vacanze:si ricordò di aver nominato Remus solo una volta il giorno di Natale,ovvero la sera,quando aveva chiesto perchè il biondo non era potuto venire.Non l'avesse mai fatto.
Dopo un momento di silenzio,James sembrò avere uno spasmo che fece stridere la sedia sul pavimento.Assunse un'espressione terrorizzata,e volse in fretta lo sguardo alla finestra.Una grande luna piena scintillava nel cielo scuro,differenziandosi dalla massa di nuvole che tentavano,invano,di coprirla.
Sirius sembrò essere più calmo,all'apparenza,ma il suo sguardo trasudava preoccupazione,ansia.Lui e James si scambiarono un'occhiata,e inventarono una scusa -perchè Lily era certa che fosse una scusa- per giustificare l'assenza del loro amico in quella casa.
Lily li guardò con sospetto per circa un'ora,prima di cominciare a sentire un fastidioso bruciore agli occhi.
E prima che un ciuffo di capelli di James prendesse fuoco.
E anche prima che i due se ne tornassero a casa,perché no,Lily non voleva stare,per tutto il resto dei suoi giorni liberi,a sentire due adolescenti maschi parlare di cose come oh,guarda che figa che è questa tizia di Tassorosso.
Per il resto,le vacanze procedettero in modo tranquillo.Lily passò tutto quel tempo a casa di Mary,facendo pupazzi di neve con Wendy e ascoltando gli infiniti bla,bla,bla di Luke su quanto fosse bello sciare e su quanto questo sport somigliasse al surf,attività di cui lui era patito.
Arrivò Capodanno,e su quello che accadde allora,mi dispiace,non ho fonti attendibili.Si dice che siano stati ritrovati due pinguini e una foca in casa MacDonald,con corpi russanti e bottiglie per terra.Ma è poco probabile che i genitori di Mary abbiano esagerato così tanto con il Whisky Incendiario.
Anche se...è poco probabile,ma non impossibile.
Dopo Capodanno,dopo i pinguini,dopo la fatica nell'alzarsi la mattina per i chili di troppo messi su in quelle due settimane o poco più,era già ora di tornare a Hogwarts,cosa fantastica per Lily -che poteva finalmente tornare in modalità "so-tutto-io"- e,invece,traumatizzante per tutti gli altri.
Erano le otto di mattina.Le otto e tre minuti,per essere precisi.Probabilmente,a giudicare da quello che è stato detto prima sulla rossa,vi aspetterete il risveglio di principessina zuccherosa con tanto di usignoli e un "Buongiorno,mondo!" detto con voce soave e melodiosa,ma sapete come vanno queste cose.Lo sapete,non negatelo.
Non era così.Nonostante Lily amasse tanto,ma proprio tanto Hogwarts,ogni mattina già il fatto di alzarsi poteva essere aggiunto nella lista delle famose dodici fatiche di Ercole,rendendole tredici.
Lily aprì un occhio.Solo il silenzio giungeva alle sue orecchie.Il russare di Mary vale nell'insieme di silenzio,sì.
Poi aprì l'altro,cercando di mettere a fuoco il mondo circostante.Si alzò a sedere molto lentamente,guardandosi intorno e cercando di ricordare dove fosse,in che anno si trovasse e,cosa più importante,cercando di ricordare le proprie generalità.Nome,cognome,anni.Solite cose,sapete.
Sempre lentamente,mise un arto alla volta fuori dalle coperte,rabbrividendo per l'aria fredda nonostante stesse indossando un pigiama pesante come il suo baule e tutta un'infinità di calzini ai piedi.In un'ondata di energia improvvisa,probabilmente gentilmente offertale dal suo cervello che le gridava:"Guarda che stai tornando A CASA,eh!",scattò in piedi,iniziando a camminare in giro per la stanza in modo da controllare se avesse preparato tutto l'occorrente,a passo felpato ma veloce.
Prese la divisa,che aveva quasi sempre indossato prima di salire sul treno,in modo da non doversi cambiare in quegli scomodi e piccoli bagni dalla serratura rotta,e si fiondò verso quello accanto alla stanza in cui aveva dormito.
Una volta uscita,con tutti i vestiti stirati alla perfezione,i capelli legati in una coda alta e la lucente spilla da Prefetto -fonte di tanto orgoglio da parte della rossa- appuntata sul petto,scese le scale,quasi saltellando.Sentendo già dei profumi deliziosi giungere al suo naso,decise di affrettare il passo.
Si avvicinò alla cucina.
-Thomas,non si può più andare avanti così!-sibilò la signora MacDonald,abbastanza ad alta voce purché Lily la riuscisse a sentire-Quei Babbani...morti.E con loro anche mio fratello!-.Iniziò a singhiozzare.
La rossa si bloccò poco prima della porta,in ascolto.
Sapeva che non era giusto origliare,ma...esistono delle eccezioni.
-E cosa posso farci,Amelie?-domandò il signor MacDonald,con un tono di voce stanco-Noi non possiamo prevedere quando i Mangiamorte attaccano.Non abbiamo potuto salvare tutte quelle persone-.
Si sentì un suono secco,come se qualcuno fosse crollato sulla sedia.
-È successo stanotte?-chiese la donna,con voce rotta.
-Sì.Si sono abbattuti su edifici,strade...hanno fatto stragi su stragi-affermò lui.
-Non ci dovrebbero essere dei maghi che,magari,sorvegliano a turno le città babbane?-chiese Amelie,e la sua voce ebbe un tremito-Soprattutto quando Tu-Sai-Chi sta salendo al potere in questo modo...sempre più in fretta?-.
-Ci sono,certo-rispose Thomas-Ma sai,non possiamo essere dappertutto.E poi...molti muoiono prima di poter mettere in salvo qualcuno-.
Delle gocce di pioggia iniziarono a tamburellare sulle finestre.Un silenzio pesante aleggiò nell'aria.
-Perché gli esseri umani uccidono altri esseri umani?-mormorò Amelie-Vecchi,giovani...i Mangiamorte non hanno pietà di nessuno,nemmeno di chi deve ancora costruire il proprio futuro.E Mark...l-lui aveva solo ventisei anni-.
-Non ci pensare-la consolò il signor MacDonald,e Lily capì che si era avvicinato a sua moglie,sentendone i passi-È successo,e non possiamo riportare indietro i morti-.
Lily fissò un punto imprecisato davanti a sé,assente.Non era mai stata così vicina,col cuore,a quella guerra.
Babbani che morivano,famigliari,amici.Gente come lei,gente che magari stava per sposarsi,che aveva dei figli.Adolescenti spensierati che avevano in programma un'uscita con i propri coetanei,o l'andare a uno spettacolo,a un concerto.Lily rabbrividì pensando che tra quelle persone poteva esserci qualche ragazzo o ragazza della sua stessa età -e che,quindi,così come poteva morire un quarantenne poteva morire anche lei- e che,per di più,potevano esserci anche i suoi genitori.Comunque,mise su un sorriso e decise di entrare,finalmente,in cucina.
-Buongiorno-disse,sorridendo ancora di più mentre osservava i due coniugi abbracciati.Amelie sobbalzò,scuotendo la testa.Si passò una mano sugli occhi,e si girò.I suoi occhi erano rossi,ma un gran sorriso era dipinto sul suo viso.Lily si stupì della forza di quella donna,e provò sempre più ammirazione per lei.
-Oh,buongiorno,Lily cara-disse Amelie,avvicinandosi ai fornelli-Aspetta solo un minuto,ora ti preparo la colazione-.
-Non c'è problema-rispose la rossa,fissando per un momento la donna.
All'improvviso,comunque,si sentirono schiamazzi di ogni genere provenire dal piano superiore.
-NO,LUKE!NON LECCARE IL MIO SPAZZOLINO!-.
-MA CHE SCHIFO!-.
-SOLO SE MI RIDAI IL MIO GEL,CARA MARY!-.
-E INVECE LO USERÒ PER LUCIDARE I PAVIMENTI,HAH!-.
-E ALLORA IO...!-.
Poi ci fu una serie di tonfi sordi,e si sentì qualcuno strisciare per terra.
Era Luke.Con un occhio nero.
-Ugh-gemette il ragazzo,sdraiandosi a pancia in su-Aiuto,morte,io-.
La signora MacDonald si girò di scatto,correndo ad aiutare il figlio.
Thomas,invece,sollevò placidamente gli occhi dalla Gazzetta del Profeta che,poco prima,si era messo a leggere,e quando Mary entrò in cucina tutta baldanzosa chiese:-Mary,hai rincitrullito tu tuo fratello?-.
-No-rispose Mary,con uno sbadiglio.
-Mary...-disse Lily,in tono ammonitore.
-Va bene,sì!-esclamò la mora-Ma stava per leccare il mio spazzolino per dello stupido gel che avevo preso in prestito!-.
-Prefo in preftito,certo-disse Luke,con la capacità di articolare frasi di senso compiuto riacquisita,mentre Amelie controllava se avesse qualche frattura in bocca.
Lily si offrì di finire di preparare la colazione mentre Amelie compieva gli ultimi controlli su Luke neanche fosse un Medimago specializzato,poi ne prese un piatto:due toast caldi con marmellata di arance.E un tè.Quello non mancava mai.
-Si torna ad Hogwarts,giovincelle!-disse il padre di Mary,allegro-Ancora studio,ancora ansia da interrogazione e...-.
-...ancora seccature a causa di certi soggetti-completò Wendy,entrando in cucina,cupa.
-Perchè,chi ti secca?-chiese la madre,con aria interrogativa.
-Jeremy Roberts-rispose la ragazza-Un ragazzetto stupido del mio anno che un altro po' e mi prende in giro pure perché ho un naso-.
-Beh,tu digli che non molti hanno il privilegio di avere un naso-disse Lily,pacata-Così come non molti hanno il privilegio di avere un cervello-.
Wendy rise.
-Secondo me gli piaci,comunque-continuò la rossa.
Wendy smise di ridere.
-Cosa?!-esclamò,orripilata-Ma che schifo,no!È un idiota,ed è un idiota con tanto di criceto nel cervello!-.
-Jeremy Roberts,dici?-chiese Mary,ammiccante-Non aveva tutti 'Oltre Ogni Previsione'?-.
-Beh...-iniziò Wendy,balbettando lettere a caso.
-E mi sembra che sia anche piuttosto carino per la sua età...-continuò Mary.
-È innegabile,certo,con gli occhi grigi,e i capelli castani che sembrano così morbidi e...PER TUTTE LE CAVALLETTE,CHE STO DICENDO?!-esclamò la bionda,arrossendo di botto-No,no e NO!-.
-I ragazzi fanno sempre così quando gli piaci-disse Lily,sorseggiando il suo tè-Ti prendono in giro,ammiccano...l'anno prossimo ti assillerà con le uscite,stanne certa-.
-Quando vi sposerete e avrete figli spero che ne chiamerete uno "Lily Mary" in onore del fatto che siamo noi ad aver permesso questo matrimonio-dichiarò Mary,sempre con quell'espressione ammiccante.
Wendy urlò per la frustrazione,uscendo dalla cucina rossa come una ciliegia matura.
Tutti risero,divertiti.
Wendy urlò di nuovo.
Comunque,facendo un salto temporale enorme,passiamo a quando l'allegra combriccola era,finalmente,arrivata alla stazione di King's Cross.
La stazione era grondante di gente,specialmente di Babbani,molti dei quali non immaginavano nemmeno che tra di loro tanti maghi camminavano disinvolti.Attraverso i rumori della folla,ogni tanto si sentiva uno stridio,segno che un treno si stava fermando o stava partendo,verso mete ignote.
Lily e Mary,trascinando i propri bauli,parlavano di vari temi,da un guarda che bello quel tizio lì! fino ad arrivare alla zona "esami".Nonostante mancasse poco più di un anno ai M.A.G.O.,Lily minacciava costantemente Mary con vari avvertimenti sul fatto che se non avesse iniziato a studiare seriamente già da quel momento sarebbe stata bocciata.E quando non minacciava,aveva gli attacchi d'ansia tipici degli studenti con voti alti.
E Wendy,accanto a loro,anche lei con un baule alle mani,camminava imbronciata,ancora offesa per le prese in giro di prima.
Arrivarono all'ingresso del binario.Una per volta,attraversarono il muro,stando attente a non farsi vedere,oltre per il fatto dei Babbani che non dovevano sapere nulla dell'esistenza dei maghi,anche per un'altra cosa:ditemi voi cosa pensereste se vedreste un tizio correre in direzione di un muro.Ecco,appunto.
Appena entrate nel binario 9 e 3/4,sentirono il fischio dell'Hogwarts Express diffondersi ovunque,e varie risate tra la folla.Il verso di gufi,gatti e rospi (e anche altri animali,perché si sà:chi mai rispetta questo genere di regole?),per quanto debole,si faceva udire lo stesso,così come le urla a ultrasuoni dei bambini che,tuttavia,non davano fastidio alle due ragazze,che si godevano la magia di quel luogo.In confronto alla grigia e noiosa atmosfera della King's Cross babbana,il binario aveva quel qualcosa di allegro che faceva diffondere in loro,specialmente in Lily,una sensazione di piacere e conforto.Forse era la magia vibrante nell'aria,forse erano i sorrisi di tutta quella comunità che,nonostante le tragedie che la affliggevano,continuava a vivere e a gioire delle piccole cose.
Finalmente Lily era tornata tra la sua gente.
Finalmente,era a casa.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top