Capitolo 21
Dopo ore e ore durante le quali la signora MacDonald si era impegnata con tutta se stessa a perfezionare vari dettagli e a cucinare,era finalmente giunto il momento di mangiare.La tavola era,già da prima dell'arrivo degli ospiti,apparecchiata,e circa dieci portate erano poste su di essa,in modo che ognuno potesse prendere ciò che più la sua bocca bramava,come se fosse una versione ridotta del banchetto a Hogwarts.Molto ridotta.
Era un vario assortimento di pietanze,calde e fredde:insalate dai colori sgargianti,torte salate,carni di diverso tipo,verdure fresche e cotte,uova preparate in tutte le maniere possibili,salse -anche quella a sette strati!-,legumi vari...Godric,come abbia fatto la madre di Mary a preparare tutta quella roba in così poco tempo non lo sapeva nessuno.Aiuto dei figli,magia.O forse il fatto che si trovasse in una storia.Però shhh,io non vi ho detto nulla.
I profumi deliziosi che i cibi emanavano attirarono verso la sala da pranzo tutte le persone che si trovavano in casa MacDonald,le quali corsero verso la "zona cibo" non appena udirono il richiamo di Amelie,famelici come lupi,quasi come se non mangiassero da settimane.Poi,arrivati nella sala,si sedettero sulle sedie,chiacchierando tra di loro,con entusiasmo.E ora voi vi starete chiedendo,Sirius che fine aveva fatto in tutto questo?
Beh,Sirius...aveva imparato.No,non materie scolastiche,per quello lui copiava tutto da Remus -senza che il povero ragazzo ne fosse a conoscenza- e non c'era bisogno di studiare.Tranne per l'orale,ma quello era un dettaglio per lui,al momento,insignificante.Lui imparava,piuttosto,trucchetti.Tanti,piccoli trucchetti da malandrino che gli avrebbero assicurato il successo nei suoi scherzi.
In pratica,dopo che Sirius era stato preso da parte dalla nonnina delle marmellate,quella stessa nonnina gli aveva insegnato tutto il suo sapere da ex Regina delle malandrinate,parlando,parlando e ancora parlando.Quindi,dopo aver avuto un "colloquio" con Annie,Sirius era seduto a tavola assieme a tutti gli altri,sfregandosi le mani alla ricerca di qualche cav...ehm,qualche persona su cui sperimentare quei dolci scherzetti.E mentre lui era alla ricerca di una vittima -che identificò,successivamente,in Peter,buttandogli del bicchiere delle strane pillole-,i bambini della famiglia,che erano per sfortuna e per colpa degli adulti tanti come funghi in un bosco,facevano una serie di azioni quali urlare,saltare addosso alla gente,tirare i capelli,urlare,sbavare sempre addosso ai poveri tizi che si trovavano nella loro stessa stanza,dare pizzichi,urlare e ancora urlare.Nelle orecchie dei tizi,sì.
Quindi,in poche parole,si comportavano da soggetti invasati e sadici quali solo i bambini della progenie dei MacDonald potevano essere.
-Katie,NON METTERTI IN BOCCA I CAPELLI DI EUPHEMIA!-urlava una donna alla figlia di tre anni,impegnata ad assaggiare i capelli della madre di James.
-Clarisse,smettila di picchiare Michael!-esclamò un'altra donna,tentando di separare i suoi due bambini-Il carro giocattolo è suo!-.
-Ma io l'ho aiutato a portarlo qui!-esclamò la piccola Clarisse,arrabbiata,agitando i suoi pugni da bimba di sette anni-È il mio turno di giocarci,lui l'ha usato per un sacco di tempo!-.
-GHEGHEGHE!-.
In pratica,se si mettevano a confronto una folla a un concerto e quei bambini,i bambini arrivavano allo stesso livello della folla e,anzi,la superavano per l'entusiasmo.
E vorrei tanto,ma proprio tanto dirvi che Lily non si comportava come quei bambini,che era seduta a tavola mangiando come il bonton comanda e conversando con degli ospiti MATURI e EDUCATI con frasi tipo "Bella giornata oggi,non è così,messere?",ma come dico di solito...no.Non era così.
Lo scenario era tipo:
-EVVIVA,CHE BELLO CORRERE A CASO PER LA STANZA!-.
-Lily,calmati-.
-EVVIVA,CHE BELLO CALMARSI!-.
-Lily,attenta all'albero-.
-EVVIVA,CHE BELLO L'ALBERO!-.
-Lily,vieni a mangiare il tacchino-.
-EVVIVA,CHE BELLO IL TACCHINO!-.
Per giunta Lily aggiungeva decorazioni con la magia ogni due per tre,ammirando ogni cosa e dicendo tutte le cose felici che le passavano per la testa.
-CONFETTI ROSA!-.
Sì,Lily.Cose felici tipo quella,sì.
E se ve lo state chiedendo no,Sirius non aveva messo sostanze di dubbia legalità nel cibo di Lily.Non ancora,almeno.
Il fatto era che quando Lily era piccola,passava un sacco di tempo con suo padre,specialmente a Natale,e lui le diceva sempre che lei era il Natale fatto a persona:era rossa,verde e piena di gioia.Oramai Lily non lo vedeva molto spesso,e quelle poche lettere che riceveva da parte della sua famiglia erano scritte tutte da sua madre.Il signor Evans lavorava molto,infatti,rincasando tardi,senza aver nemmeno l'occasione di scrivere una riga a sua figlia.
L'umore di Lily calò a causa di quel pensiero,e la rossa si bloccò al centro della stanza,muta come un pesce.Le mancavano.
Non i pesci,i suoi genitori.
-Hey,Lils,va tutto bene?-chiese Alice,poggiando una mano sulla spalla dell'amica.Lily drizzò la schiena,stampandosi un finto sorriso in faccia.Non doveva pensare a quelle cose.Avrebbe rivisto i suoi genitori in estate,no?
-Certo,perché?-disse Lily,girandosi verso Alice,così falsa che sia ciechi che sordi riuscirebbero a capirlo.E se esistevano i sordo-ciechi,anche loro l'avrebbero intuito.
-Beh,prima eri tutta saltellante e vivace e ora sembra che ti abbiano dato una mazza in testa-rispose l'amica,dubbiosa,con gli occhi assottigliati.
Lily all'inizio cercò di negare,con frasi tipo "Intristita?Io?Puah,ma quando mai!" oppure "É la mia faccia!",ma poi rinunciò,con le braccia incrociate come se stesse cercando di chiudersi in se stessa.
-Lily,sono tua amica,puoi dirmi tutto-disse la bionda,comprensiva.
La rossa stette ancora in silenzio per un paio di secondi.Poi parlò:
-Vorrei non aver mai litigato con mia sorella,così da essere ora con i miei genitori-.
Ci fu un attimo in cui Alice sembrò pensarci su,studiando la sua amica.
-Beh,se vuoi possiamo andarli a trovare più tardi-disse,sorridendo rassicurante.Lily alzò di scatto la testa.
-Oggi?-chiese la rossa,sorpresa.
-Certo,anche ora-disse Mary,sbucando fuori dal nulla-E gli porteremo una torta-.
-Da quand'è che stavi ascoltando?-domandò Lily,divertita-E poi quale torta?Non ce n'è più-.
Mary fissò il nulla per un secondo,con la bocca socchiusa,poi disse:
-Aspetta un attimo-.
Dopodiché corse verso la cucina.
-MAMMA,CI SERVE UNA TORTA!-.
Lily guardò Alice,e poi Mary,che discuteva animatamente con sua madre Amelie,in lontananza.A Lily parve sentire da parte di Mary qualcosa che suonava come un "Ma tu cucini anche alle due di notte,cosa ti costa?".
Era così bello sapere che le sue due amiche ci sarebbero sempre state per lei,e ogni volta era felicemente sorpresa e grata per ciò che facevano,di tutti i piccoli gesti che potevano sembrare insignificanti ma che,in verità,erano indispensabili.E se proprio bisognava dirlo,Lily si sentiva anche un po' in colpa,perché lei non era come quelle due.Non era altruista,nè rivolta completamente al prossimo.Quello che Alice e Mary facevano per lei superava di dieci volte quello che lei faceva per loro.
Lily si sentì sprofondare,e probabilmente le sue guance,in quel momento,erano rosso acceso.
-Ragazze,non ce n'è bisogno-mormorò la rossa,con la voce più sottile di uno squittio di topo-Io...andrò da sola-.
Alice la guardò male,e un brivido attraversò la ragazza.
-Farò finta di non aver sentito-disse la bionda,sbuffando-Diamine Lily,hai litigato con Petunia!Se non ci saremo noi e per quella grande infame qual è la sfortuna sarà tua sorella ad aprire,sarai trascinata sulla via delle tirate di capelli,quindi scoppierà una rissa e ci sarà una guerra tra Sorellamalvagialand e Prefettopoli-.
Lily fissò Alice,con le sopracciglia aggrottate.
-Insomma:verremo comunque-spiegò spazientita Alice,rivolgendo lo sguardo verso Mary,che stava tornando.
-Appena ho detto "Lily" è diventata dolce come lo zucchero-disse,ridacchiando-Comunque,ha detto che la farà-.
-Bene-disse Alice,soddisfatta-Ora,punto due:altra gente-.
-Cosa?!-esclamò Lily,allibita-In che senso altra gente?Già bastate voi due,non c'è bisogno di nessun altro-.
Alice la ignorò,guardandosi intorno.
-Non li vedo-disse,pensierosa.Poi il suo viso si illuminò-Mi è venuta un'idea-.
Portò le mani alla bocca,dando loro la forma di un megafono.Poi urlò:-LILY EVANS AMA JAMES POTTER!-.
Mentre la rossa sopracitata era sul punto di strozzarsi da sola,James sbucò dalla massa di ziette e parenti vari,esclamando:-LO SAPEVO!-.
Sirius lo seguì,con un gran sorriso stampato in faccia.
-HO VINTO IO LA SCOMMESSA,MACDONALD,MI DEVI UN GALEONE!-urlò,e a Mary venne quasi un infarto.
-Eccoli-disse Alice,ridacchiando-Comunque,stavo scherzando,non è vero-.
James fissò per un secondo il nulla,quasi come se si stesse concentrando.Sirius invece sembrò momentaneamente un palloncino mentre si sgonfiava.Poi tornò felice.
Una donna mestruata,gente,ecco cos'era Sirius.Una donna mestruata che ha la sindrome da Drama Queen.E che era pure un cane.
-Quale scommessa?-chiese il moro,girandosi verso l'amico.
-Nulla,Jamie.Concentrati sul fatto che ti hanno mentito a proposito del tuo futuro in amore-disse Sirius,sorridendo nervosamente-Non sul fatto che il tuo migliore amico ha fatto un'innocente scommessa sul tuo,appunto,futuro in amore-.
Lily,ignara,parlottava con Mary che,ovviamente,cercava di distrarla.
-Aspetta,cosa intendi per...-iniziò James,contrariato.
-Miei prodi!-lo interruppe Alice,con tono solenne e una mano rivolta al cielo-Ora ci avvieremo verso la casa dei genitori di Lily,e per questa ardua impresa noi...!-.
-Non dirmi che vengono anche loro-.
Lily osservava disgustata i due malandrini,sperando che no,non venivano con loro.Che stavano solo ascoltando.Che magari erano lì per dare un qualche consiglio - contorto,ma pur sempre un consiglio.
Tuttavia,una piccola vocina nel suo animo che somigliava in modo macabro a quella di Remus le disse che invece sarebbero venuti.E Lily le dovette dar ragione.
-Oh,invece sì che vengono-disse Alice.
Sfortuna infame.
-James deve pur conoscere i suoi suoceri-disse Mary,ghignando.Sia Lily che James rischiarono di avere un attacco cardiaco.
-Ma che schifo!-disse la rossa,con un'espressione disgustata in volto.
James si ricompose subito.Passandosi una mano tra i capelli e sistemandosi gli occhiali,con viso serio -e anche con un'impercettibile,persino a lui stesso,punta di nervosismo-,disse:
-Non credo che ci sposeremo mai,MacDonald-.
Tutti lo fissarono,in silenzio.Perchè se James aveva detto una cosa simile,allora c'era qualcosa che non andava.Quindi:o era qualcuno con la Polisucco,oppure era un trucchetto malandrino di James.Si sperava nella seconda.
-Ma se prima hai detto che eravamo destinati l'uno all'altra!-sbottò Lily,sentendo uno strano vuoto nello stomaco che lei intese come l'effetto delle tante emozioni di quel momento.C'eri vicina,rossa.
-Oh,ma non possiamo sposarci perché tu non vuoi,io mi sposerei anche qui e ora-disse il moro,ghignando-E poi,com'è che all'improvviso tu ti turbi per questo...?-.
Lily alzò gli occhi al cielo.
-È che mi da sui nervi la tua incoerenza-disse,con le braccia incrociate e le guance leggermente arrossate.Sentì una vocina,questa volta più simile a quella di Alice,mormorarle in mente:"Tu meeenti".
Stai zitta,stupida voce interiore,pensò la rossa,infastidita.Poi la ragazza si rese conto di quanto fosse strano parlare con una voce inesistente,e cercò di far finta di nulla.Lei non stava diventando pazza,no.Era solo l'influenza dei suoi amici.
Sì,era decisamente l'influenza dei suoi amici.
Lily guardò i soggetti che la circondavano,i quali la stavano osservando in modo strano,e la rossa poté giurare di aver sentito Alice mormorare "Tu meeeenti".E le venne l'insano istinto di picchiarla con un pupazzo di peluche.Uno di quelli grandi e pesanti,che si vincono alle fiere.
-Sembrate dei maniaci-disse Lily,rabbrividendo.
-Lo sappiamo-replicò Sirius,con il suo solito ghigno.
-Ragazzi,ho finito!-esclamò la signora MacDonald,con una voce allegra,avvicinandosi a loro con un vassoio tra le mani.Sopra,vi era un tronchetto di Natale piuttosto grande,dall'aspetto delizioso,coperto da una sottospecie di coperchio trasparente.Il dolce era così ben fatto e così ben decorato che a Lily dispiacque doverlo dare a qualcuno che,poi,lo avrebbe mangiato.Quella era una cosa da tenere in un museo,gente.
Soprattutto per i tempi di preparazione.Erano già passati quaranta minuti?
-Ma',come hai fatto a preparare questa meraviglia così in fretta?-chiese Mary,con gli occhi che brillavano di brama,allungando le mani verso il dolce.Amelie le diede uno schiaffetto sulla mano,ridacchiando.
-È un segreto!-disse,sorridendo e poi porgendo il vassoio a Lily-Ecco qui,cara.Porgi i miei saluti ai tuoi genitori,mi raccomando,e augura loro buon Natale da parte di tutta la famiglia-.
-Certo,signora MacDonald-rispose Lily.Amelie guidò il gruppo verso il camino della sala da pranzo,spento,poi prese in mano un piccolo vaso di terracotta che era posato precedentemente su un ripiano lì accanto.Dentro c'era della Polvere Volante.
-Suppongo che i tuoi genitori abbiano un camino,quindi viaggerete tramite la Polvere Volante-spiegò la madre di Mary,con un sorriso dolce in viso,porgendo loro dei sacchetti di cuoio-Qui ce n'è un po',giusto per quando dovrete tornare.Ho coperto il vassoio in modo da non farvi andare della cenere sopra-.
Lily annuì,abbassando lo sguardo sul vaso.Osservò la Polvere che si smuoveva ad ogni movimento del recipiente,pensando se stesse facendo la cosa giusta a tornare a casa.
Ma tanto dovrò tornarci di nuovo,pensò,sospirando,inutile rimandare.
Prese un pugno di Polvere Volante in una mano,mentre nell'altra teneva il tronchetto di Natale e il sacchetto.Entrò nel camino,traendo un bel respiro.Ce la poteva fare,aveva già viaggiato altre volte in quel modo.
-Sapete dov'è la casa?-chiese,in modo da evitare intoppi.Tutto il gruppo annuì.
-Bene-disse la rossa,nervosa.
Lily tornò a concentrarsi sul camino.Strinse maggiormente la Polvere nella sua mano,e alzò lo sguardo.
-Casa Evans,Cokeworth!-esclamò,decisa,buttando la Polvere Volante sotto di sé e affrettandosi a prendere con tutte e due le mani il dolce.
E,in un turbinio di fiamme color smeraldo,scomparve.
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