35. Two tries

🎶
listen before I go; Billie Eilish.

«Ora mi spieghi perché hai avuto una crisi del genere» sentenziò Blake, riportandomi alla realtà.

«Non può essere stato Geordie a farti quei lividi. Io so che c'è qualcosa sotto.»

Non risposi, mi limitai a restare in silenzio a osservare il mare.

«Secondo te è freddo?» domandai, continuando a ignorarlo. «Provare per credere.»

Non mi fregò di nient'altro. Dimenticai le mie insicurezze e i miei problemi, oltre al fatto che ero in compagnia di Blake Davis, che non vedeva le ragazze per ciò che erano ma per un paio di tette e un culo.

Sfilai il vestito e corsi verso l'oceano che si stagliava dinnanzi a me.

Mi fermai quando immersi i piedi fino alle caviglie, una serie di lame mi si conficcò nella pelle, ma non indietreggiai.

«Potrei abituarmi a vederti così poco vestita, attenta Cenerentola...»

Blake mi aveva raggiunto dopo essersi spogliato a sua volta.

«Hai mai voglia di prendere tutto e scappare via?»
«L'ho già fatto, con i miei genitori.»

Presi coraggio e mi tuffai.

L'acqua mi accolse con dolcezza, seppur una dolcezza leggermente dolorosa, e riemersi distante da Blake, con i capelli bagnati e gli occhi lucidi dalle lacrime.

«Io vorrei spesso raggiungere mia madre» confessai.

Non avevo mai espresso quel pensiero ad alta voce.

«Dovresti morire...»

Annuii, lo sapevo.

«Ci ho provato, una volta» ammisi con le guance rosse.

Prima che potessi continuare Blake mi raggiunse e mi prese per le spalle. «Che cazzo dici?» sbraitò.

Riuscii solo ad esibire un leggero sorriso, prima di parlare. «Forse due... La prima volta ho cambiato idea prima di gettarmi da un ponte... sai, dove ci portavano i tuoi da bambini. È altissimo, sarei morta annegata per le correnti del fiume forse senza neanche accorgermene.»

Vidi le spalle di Blake afflosciarsi.

«Quando?»
«Sei mesi dopo la morte di mia madre.»

Feci un passo indietro, le sue mani scivolarono giù dalle mie spalle fino a ritrovarsi stese lungo i suoi fianchi.

«La seconda volta mi convinsi davvero. Non sapevo bene come... pensai che mi mancava il coraggio di tagliarmi le vene o di buttarmi da qualche parte... comprai dei sonniferi e presi tutto il flacone.»

Mi sembrava assurdo raccontare una cosa del genere a Blake Davis. Lui era un insensibile e nessuno sapeva dell'accaduto, tranne Vincent, che mi aveva ritrovata.

«Non ha funzionato. Mi hanno salvata.»

Blake boccheggiò leggermente e, poiché avevo già capito la sua domanda, lo precedetti rispondendo. «Poche settimane prima del tuo ritorno, Blake.»

Fece un passo indietro a sua volta.

«Perché?» chiese semplicemente.

«Dici che ero un fuoco, ma quel fuoco si è spento piano piano: ha iniziato quando te ne sei andato e l'ultima fiammella si è spenta quando hanno sepolto mia madre.»

Era strano dire una cosa del genere ad alta voce.

Io e Blake ci odiavamo, ma, più di tutto, non mi ero mai fidata abbastanza di nessuno.

Ma quella notte, i suoi occhi splendevano più del milione di stelle che luccicavano nel cielo sopra di noi.

Non eravamo più Blue e Blake. Eravamo fatti di stelle a nostra volta.

Desiderai che mi toccasse, che mi abbracciasse.

Lo fece.

La sua mano passò con delicatezza sulla mia anca sporgente.

Non ero più troppo magra, non ero più troppo invisibile.

Sapevo di essere pallida e di mangiare poco, ma Blake fece sparire tutte quelle verità inconfutabili.

Blake Davis era capace di farti sentire così: l'unica al mondo... ma sapevo che mi avrebbe tolto il tappeto da sotto ai piedi in fretta.

«Ci hai più ripensato... dopo?»

Alzai lo sguardo.

Era buio, ma i suoi occhi erano vividi e ardenti. Se io non bruciavo più, lui lo faceva per entrambi.

«No.»
«Perché?»
«Perché sono stata troppo impegnata con te.»

Lo vidi trattenere il fiato. Fu strano. Avevo lasciato senza parole uno che, di parole, ne aveva sempre troppe.

«Questa settimana non ti ho parlato neanche una volta» asserì.

«Non ho pensato al suicidio solo perché non mi hai parlato» dissi, «Mi sono solo sentita un po' sola.»

Le dita di Blake strinsero la presa, con la mano libera mi accarezzò il collo.

«Dimmi che Geordie non ti ha fatto male contro la tua volontà... dimmi che nessuno l'ha fatto.»

Rimasi in silenzio, quella bugia restò bloccata nella mia gola.

«Dimmi che non l'hanno fatto o brucerò ogni cosa per te. Distruggerò chiunque abbia anche solo pensato di sfiorarti.»

Scossi il capo.

«Noi non siamo questo Blake.»
«Tu non sai cosa sono io.»
«Ma so che la violenza è la strada sbagliata, una strada che non voglio assolutamente prendere!»

Provai a staccarmi ma non mollò.

Mi sentii braccata, in prigione, una sensazione comune, per una come me.

Eppure fu una prigione nuova: le braccia di Blake.

Non ci toccavamo da anni, ma, quella notte, mi ritrovai con la guancia premuta contro il suo petto nudo. Il suo cuore batteva regolare, mentre il mio sembrava aver appena corso le mille miglia.

Fu un abbraccio caldo e delicato.

Sapeva di Blake. Sapeva di una casa persa da anni.

E io ricambiai. Gli avvolsi le braccia al collo e i muscoli della sua schiena guizzarono al contatto.

Inspirai il suo odore, mischiato al profumo di salsedine.

Le onde si scontravano con i nostri corpi uniti e sentii le gambe cedere.

Mi lasciai andare contro il suo corpo, dandogli tutto il mio peso. Mai, negli ultimi anni, avevo mollato.

«Ti prego, dimmelo. Li ucciderò tutti.»

Mollai la presa e feci per allontanarmi,
ma Blake mi trattenne e non opposi resistenza: le sue braccia non erano una gabbia.

«Non è successo niente» riuscii a mentire.

«Hai davvero fatto sesso con Sullivan?»

Fu lui a staccarsi per guardarmi dritto negli occhi; «E tu hai fatto sesso con Cindy mentre io ti aspettavo e stavo male.»

La mia non era una domanda. Non era vero che ero stata con George, ma sapevo che era vero che lui era stato con Cindy.

«Sei gelosa Cenerentola
«E tu?»
«Sì, sono geloso marcio e vorrei tagliargli le mani e il cazzo.»

Abbassai lo sguardo e lasciai che mollasse la presa. «Noi non siamo questo Blake» ripetei.

Tornai verso la riva, dandogli le spalle.

«Anch'io, ci ho provato» urlò, quando ormai ero già lontana.

«Ho trovato mio padre nel letto, freddo, e mia madre impiccata.»

Rabbrividii a quel racconto, voltandomi per guardarlo.

Mi strinsi le braccia attorno al colpo per cercare un conforto che non avrei ricevuto.

«Ho tirato giù mia madre per abbracciarla, credendo di poterla salvare mentre aspettavo i soccorsi.»

La sua voce si ruppe e io mi sentii crollare.

«Sono riuscito ad avvolgermi il cappio che aveva usato intorno al collo... ma poi ho pensato che non l'avrebbe voluto... sono arrivati i soccorsi e mi hanno trovato in stato di shock, pronto a suicidarmi.»

Piansi.

Non avevo pianto per me ma piansi per Blake Davis.

Sapevo che era di più di ciò che si divertiva a mostrare al mondo, ma vederlo così nudo davanti a me fece male.

«Andiamo, ti porto a mangiare qualcosa.»

Non tirammo più fuori quel discorso.

Blake comprò due teli da mare con cui ci asciugammo e fingemmo che non fosse capitato niente.

Non raggiungemmo più Caroline e Victor, e la mia amica neanche mi chiamò per la piscina.

Trascorsi la serata con il mio peggior nemico, sapevo che la nostra era solo una tregua momentanea.

Ciao a tutti, come va?
Oggi capitolo pomeridiano, stamattina avevo un impegno... ma finalmente abbiamo avuto un continuo al capitolo precedente.
È stato un po' difficile, per me, scrivere queste scene: la fragilità di Blue si è sempre intuita, forse un po' anche quella di Blake, che però la nasconde bene, ma far confessare loro segreti così grandi e difficili è stato strano.
Detto ciò, vi saluto... ci rivediamo sabato prossimo.
Vi ricordo che, se avete bisogno, chiedete aiuto, sempre.
Vi voglio bene❤️

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top