PREMESSA

Se vi state apprestando a leggere quest'opera sappiate che non è un testo umoristico.
Non è, però, neanche uno scritto totalmente serio. Forse tragicomico?
Per capire in cosa vi state imbattendo partiamo dal sottotitolo: ho immaginato una chiacchierata con i figli dei figli dei figli dei miei figli.

Lo scopo?
Un trucco meschino per parlare con me stesso del tempo che passa mietendo nostalgia per alcuni aspetti della nostra vita.

E, naturalmente, per confrontarsi con chi di voi lo vorrà...

A questi miei ipotetici discendenti mi rivolgo fin da subito.

Comincerò con lo spiegare loro la scelta del titolo e, di conseguenza, del video iniziale.

Lo so io e non voi, cari figli dei figli dei figli dei miei figli.

Forse non mi pentirò mai abbastanza di quest'azione scellerata, ma ho intitolato quest'opera come quella terribile canzone di Al Bano e Romina Power.

Voi, sicuramente, non saprete mai chi sono stati questi due tizi.

E vi perderete, per fortuna, tutti gli interessantissimi intrecci sentimentali con una certa Loredana Lecciso, su riviste per intellettuali e programmi televisivi pomeridiani all'avanguardia...

Vi spiegherò io, in breve, chi erano.

Al Bano era un cantante noto per le sue ottave alte al limite degli ultrasuoni e per aver fatto causa di plagio niente di meno che all'immenso Michael Jackson.

Romina Power (prima moglie, poi ex-moglie e, infine, ex-ex-moglie) era nota, invece, per le sue ottave basse al limite del ricovero per pericolosi cali di pressione e per una canzone di particolare impegno civile, politico e sociale...

La scelta di chiamare questa chiacchierata nel tempo con voi Nostalgia Canaglia era un rischio legale che volevo prendere: del resto non credo che Al Bano abbia mai avuto intenzione di portarmi in tribunale come fece con Michael Jackson.

Il mio conto in banca è sempre stato decisamente meno attraente di quello del Re del Pop mondiale.

Questa scelta del titolo l'ho fatta perché Nostalgia Canaglia rende bene l'idea del sentimento che attraverserà i capitoli che seguiranno.

Nostalgia per ciò che avevamo per le mani e che, nel nome di un ipocrita progresso, abbiamo perso.

Nostalgia per grandi uomini che hanno cambiato il corso degli eventi storici.

Nostalgia per artisti che morendo hanno lasciato un vuoto enorme colmato per fortuna dalle loro opere.

Per questo e altro ci sarà posto in questi nostalgici capitoli.

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