46. Un altro compleanno


Il mattino dopo, nonostante fosse sabato, Harry si alzò presto, controllò che Grace dormisse ancora e si diresse in cucina per farsi una tazza di tè.

Passò davanti allo studio di Louis e si stupì nel vedere la luce accesa.

Di solito non si comportava da persona curiosa, ma, in quel caso, lo fece e, silenziosamente, scostò l'uscio ed entrò.

La porta fece un leggero rumore nell'aprirsi e Louis, seduto alla scrivania davanti allo schermo del computer, si girò di scatto, con l'espressione tipica di un bambino colto con le dita nella marmellata.

" Cosa fai già sveglio a quest'ora? " chiese Harry.

" Questioni di lavoro " rispose Louis asciutto, richiudendo lo schermo del portatile.

Harry ci rimase male, chinò gli occhi, chiese scusa e uscì dalla stanza, affrettandosi verso la cucina.

Non appena ne varcò la porta, rimase senza parole.

Sul tavolo della cucina c'era un enorme vaso pieno di rose rosse e, accanto ad esso, una crostata a forma di cuore fatta di fragole e panna.

Harry si avvicinò e vide che, sulla torta, c'era una scritta fatta con il cioccolato, che diceva " Tanti auguri, ricciolino ".

Se ne era ricordato....

Louis si era ricordato del suo compleanno, del suo ventesimo compleanno!

Si sporse ad annusare le rose e sentì due braccia avvolgergli la vita.

" Buon compleanno, Harry " sussurrò Louis nel suo orecchio.

" Grazie " rispose il riccio rigirandosi nell'abbraccio e sorridendo con tanto di fossette.

Louis non resistette e lo baciò e questa volta il bacio fu appassionato e profondo.

" Non stavo facendo nulla di male con il computer " mormorò l'uomo più grande staccandosi dalle labbra del più piccolo.

" Non ti devi giustificare con me " spiegò Harry " davvero...."

" Stavo solo preparando una parte del tuo regalo, lo stavo stampando...."

Gli occhi del riccio si illuminarono come quelli di un bambino, provò a resistere, ma poi chiese:

" E che cos'è? "

" Qual è il libro che ami di più? "

" Beh, non so " mormorò Harry " ma se devo scegliere dico la saga di Harry Potter..."

" Quindi? "

Il riccio corrugò la fronte perplesso, poi capì, emise un gridolino ben poco virile e si gettò fra le braccia di Louis, riempiendogli il viso di baci e concentrandosi sulle labbra.

Louis cercò di ricambiare ogni singolo bacio, lo strinse a sè e gli sussurrò nuovamente in un orecchio:

" Buon compleanno, piccolo "

Ecco Grace

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