39. Piacevole quotidianità
Dieci giorni dopo
Harry cercò di chiudere l'ennesimo scatolone contenente i suoi vestiti, ma non ci riuscì, così cominciò a borbottare, suscitando i gridolini divertiti da parte di Grace, che lo scrutava da dentro il suo box.
" Sì, sì, prendimi in giro tu...." ridacchiò, scuotendo la testa.
" Ma fai un altro scatolone..." lo consigliò Louis, giungendo dalla camera della bambina con un pacco di vestitini.
La bimba, non appena lo vide, tese le braccia quasi disperata e l'uomo, come al solito, cedette, diede gli abiti a Harry e corse a prendere Grace.
" Tu la vizi troppo, ti comanda a bacchetta...." lo riprese bonariamente il riccio.
Louis fece finta di non sentire e disse:
" Dobbiamo uscire adesso, dobbiamo andare a comprare il passeggino nuovo. Poi ci fermiamo a pranzare da qualche parte "
Harry sorrise e sentì un piacevole calore nel cuore.
Da dieci giorni Louis era entrato con un turbine nella vita sua e di Grace e si era ritagliato un posto speciale nelle loro giornate.
Al mattino si iniziava con la telefonata del buongiorno, poi con quella per augurare buon pranzo e infine, dopo il lavoro, Louis arrivava sempre a trovarli e si fermava con loro fino al momento di tornare a casa a dormire.
Quel giorno, invece, era diverso, perché la collaborazione con suo padre era finita, così era giunto da loro di mattina presto con un sacchetto di brioches e un enorme sorriso.
" La devi cambiare? " chiese Louis, distogliendolo dai suoi pensieri.
" No, Grace è a posto così, io mi cambio la maglietta e arrivo " rispose Harry, ricomparendo subito dopo, vestito di rosso.
" Ti dona quel colore " si complimentò Louis " dovresti vestirti più spesso con colori chiari e un po' sgargianti "
Harry accettò il complimento con un sorriso un po' imbarazzato e ribattè:
" Tu stai bene con qualsiasi tipo di colore, invece "
" Esagerato, sto diventando vecchio, mio caro ragazzino! "
Harry scoppiò a ridere e cercò di protestare, ma Louis lo spinse scherzosamente fuori dalla porta e lo guidò alla sua macchina.
Non appena si accorse di ciò che era stato montato sul sedile posteriore, sentì le lacrime inumidirgli gli occhi.
" Hai un seggiolino per bambini...." mormorò.
" Sì..." borbottò Louis imbarazzato " l'ho noleggiato per questi giorni, perché la macchina è in vendita. Ne ho acquistata una nuova a Londra e ho già fatto montare un seggiolino confortevole per Grace "
Harry sorrise, lo guardò e disse:
" È un gesto dolcissimo, grazie...."
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