2. Harry


Harry finì di sistemare l'ultima sua maglietta nel cassetto dell'armadio e si guardò intorno, ammettendo con se stesso che la cabina che avevano assegnato a lui e ai suoi genitori era davvero fantastica.

La vista dal balcone era mozzafiato e ogni dettaglio dell'arredamento era curato in ogni minimo particolare.

Non era entusiasta di participare a questa crociera, dato che avrebbe preferito di gran lunga recarsi in Europa e visitare qualche città, come Roma o Parigi, ma ci si doveva accontentare, nonostante la compagnia non fosse delle migliori.

Non sopportava Paul che, a scuola, non faceva altro che prenderlo in giro con i suoi amici fighi e men che meno sua madre Eleonor, la cui unica preoccupazione era controllare che non si sbeccasse lo smalto sulle unghie.

Del resto non andava d'accordo nemmeno con i suoi genitori, che lo criticavano sempre, perché era asociale, non amava gli sport ed era incredibilmente goffo con gli altri.

L'unico che lo trattava con gentilezza era Louis...

Louis gli parlava, gli chiedeva cosa stesse leggendo in quel momento e non lo faceva sentire una perfetta nullità.

" Harry, andiamo! " lo chiamò sua madre distogliendolo dai suoi pensieri " Stiamo per salpare e, tra venti minuti, nella sala conferenze verrà presentato il programma della crociera! "

Harry annuì, facendo ondeggiare i suoi riccioli, si chinò per prendere il suo amato libro e seguì i genitori fuori dalla cabina.

Nel corridoio trovarono Paul e la sua famiglia e si incamminarono con loro verso la sala conferenze.

Harry, come al solito, si accodò da solo al gruppo e, senza farsi vedere, aprì il suo libro.

" Cosa leggi? " chiese Louis avvicinandosi.

" Amore e Psiche di Apuleio " rispose a bassa voce, per non farsi sentire dagli altri.

Louis, come gli capitava sempre da quando lo conosceva, provò un moto di tenerezza verso quel ragazzino tutto ricci e dallo sguardo sempre basso.

" È una storia molto bella " disse allora per rincuorarlo " l'ho letta anche io, più di una volta "

Harry alzò gli occhi, sorrise e si lasciò scappare:

" I miei genitori dicono che leggo solo stronzate, che dovrei pensare ad uscire con le ragazze, ma io...io sono così e non riesco a cambiare..."

Louis gli appoggiò una mano sulla spalla e sussurrò:

" Tu non devi cambiare, devi essere te stesso, indipendentemente da quello che ti dicono gli altri, capito? "

Harry annuì e si chiese, ancora una volta, come un uomo così profondo come Louis avesse potuto sposare un'oca come Eleonor, mettere al mondo un idiota come Paul ed essere amico dei suoi genitori.

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