pensieri sordi.
Avrei dovuto dirglielo mi ripetevo.
Forse iscrivermi ad un collage lontano duemila chilometri da casa non era stata poi una buona idea.
Me lo ripetevo nella testa con la ricevuta del pagamento in mano "Waller school".
Me la immaginavo la faccia di mia madre appena avrebbe saputo che da un anno a questa parte non uscivo per andare in biblioteca a studiare, non me ne andavo a legger libri altrove perché gli smith, i nostri vicini, facevano troppo baccano a furia di litigare.
Forse, se la prenderà di più con mio padre mi ripetevo, che mi ha permesso tutto ciò barattando silenzio.
Forse, l odio che prova per lui vincerà ancora una volta e io passerò per la solita Betta che vuole troppo bene ad un uomo che mi sta solo spingendo lontano da lei.
"É fatta Signorina!"
Carol interrompe i miei pensieri saltellando qui e lì da una parte all'altra della stanza come a dirmi che la libertà ora é nostra.
Cerco di non incrociare il suo sguardo perché probabilmente capirebbe che la
luce che riveste i suoi occhi non é la mia.
"Ancora non ci credo" rispondo secca, senza far trasparire alcuna emozione.
Ci dirigiamo verso l'uscita principale del edificio.
Lei corre e io la seguo.
Merda.
Devo chiamare mio padre; gli avevo promesso che mi sarei fatta viva io quando tutto sarebbe diventato concreto davvero.
Sono le 23.00, probabilmente starà dormendo quindi mi limito a scrivergli un messaggio:
"Grazie di tutto.
Non dire niente a mamma, la informo io domani."
Rimetto il telefono nella piccola borsa a tracolla che mia madre mi ha regalato due anni fa.
Ormai é un pezzo d antiquariato mi ha sempre detto quella pazza di Carol,
ma io non sono come lei e lei questo lo sa meglio di me.
Tra un mese la mia stanza non sarà più solo la mia stanza.
E a pensarci bene questa é un' altra delle cose che mi fanno un po' paura.
Mi addormento cosí.
Con il rumore sordo di una cittadina innocente.
Domani sarà una lunga giornata.
Devo ammettere a mia madre di averla tradita.
Devo dirle del prezioso aiuto di mio padre.
Devo dirle che sarei voluta restare, che avrei voluto essere come lei e che ci ho provato con tutte le mie forze a convincermi che questo angolo di mondo avrebbe potuto bastarmi,
ma é così che si diventa infelici.
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