30.
Un mese dopo
Harry si sedette sul piccolo divano del suo monolocale e sospirò, appoggiando la testa sullo schienale dietro di sè.
Clarisse e Sean se ne erano appena andati e lui si sentiva incredibilmente solo e abbattuto.
I suoi figli si erano fermati a cena, come ogni venerdì, ma poi erano tornati a casa da Louis, anche perché lui non aveva nemmeno il posto dove farli dormire.
Venivano spesso a trovarlo, non poteva lamentarsi, ma gli mancavano comunque molto, come del resto gli mancava Louis.
Dopo la vicenda delle miniere di smeraldi, la perdita di tutto ciò che aveva e la fine del suo legame con John, Louis aveva rappresentato per lui un porto sicuro dove ritornare e una bussola che indicasse la sua rotta.
Solo che non poteva andare avanti così, non poteva andare avanti a vivere alle sue spalle, in una sorta di strana relazione.
Il fatto era, però, che con lui si era subito ritrovato e più volte si era domandato come avesse fatto a lasciarlo e a tradirlo più volte.
Louis era riuscito perfino a recuperare i loro figli, a ritrasformarli in bravi ragazzi e perfino Sean era ridiventato quello che era una volta, prima che lui lo rovinasse.
C'era stato un momento in cui aveva sperato che fra lui e Louis avrebbe potuto rinascere qualcosa, ma poi era arrivato George e tutto era finito.
George era comparso un pomeriggio nel negozio di Louis, per delle bomboniere per il battesimo del nipote e da quel momento lui e il suo ex marito avevano iniziato a frequentarsi.
George era un avvocato, gentile ed elegante, il tipico uomo da fiori ad ogni appuntamento e Louis, grazie a lui, era rifiorito e rinato ad una nuova vita.
Sean e Clarisse lo sopportavano a fatica, nonostante lui fosse impeccabile nei loro confronti, perché loro avevano sperato, insieme a Harry, in un possibile ritorno di fiamma fra chi li aveva adottati.
A completare la situazione di sconforto per Harry c'era il lavoro, un lavoro faticoso e, a volte, perfino massacrante.
Da quando era stato assunto nella ditta di pulizie, aveva perso cinque chili, si sentiva sempre stanco e anche fare due piani di scale gli faceva venire il fiatone.
Sospirò nuovamente, chiuse gli occhi e si abbandonò al sonno.
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