22.


Il giorno dopo Harry e Louis riuscirono a completare la preparazione delle bomboniere e, quando le due contesse arrivarono al negozio, tutto era pronto.

Il riccio non rimase con l'ex marito durante la trattativa, ma attese in casa di sapere se il loro lavoro era stato o meno apprezzato dalle donne.

Passò più di un'ora prima che Louis rientrasse e, quando lo fece, il viso che mostrò a Harry e a sua figlia Clarisse non tradì alcuna emozione.

Il riccio resistette per alcuni minuti, poi non ce la fece più e chiese:

" Allora?"

" Beh " rispose Louis a bassa voce " ho mostrato la bomboniera alle due contesse, l'hanno guardata da ogni punto di vista e....."

" E? " domandò Clarisse agitata.

" Ed è piaciuta tantissimo! " urlò il ragazzo dagli occhi blu saltando sul posto e battendo fra loro le mani, come un bambino.

Clarisse si lasciò andare ad espressioni di gioia e poi, cosa che non accadeva da parecchio tempo, volò letteralmente fra le braccia del padre e lo strinse a sè.

Louis rimase immobile di fronte al gesto inaspettato della figlia, ma poi si sciolse e la sollevò, cercando di farla volteggiare come faceva quando era più piccola, ma, a causa del peso eccessivo e della foga, finirono per cadere tutti e due sul divano, letteralmente addosso a Harry, che si ritrovò schiacciato fra i cuscini.

Anche lui approfittò quindi della situazione, allargò in qualche modo le braccia e strinse a sè Louis e Clarisse, dando un bacio sulla testa ad entrambi.

Louis, però, si alzò di scatto come scottato e sbottò:

" Cosa ti è venuto in mente? Sei impazzito?"

Harry fino a quel momento aveva sempre cercato di controllarsi e di non arrabbiarsi, ma non ce la fece più, così si alzò e gridò:

" Ho dato un bacio a te e a nostra figlia! Spiegami cosa cazzo ho fatto di male! Sto solo cercando di comportarmi in modo civile, ma tu non fai altro che criticarmi e cercare un motivo di litigare. Ero solo felice per te, solo questo e mi sono permesso di dimostratelo...non lo farò più, anzi tolgo il disturbo e vado a farmi un giro..."

Detto questo, uscì di scatto dalla casa, salì in macchina ed iniziò a guidare senza una meta.

Si fermò nel parcheggio di un centro commerciale, spense il motore e rimase seduto in auto, con lo sguardo fisso nel vuoto.

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