• capitolo 40 •
༻ tess ༺
Mi sveglio con il profumo del caffè e di un cornetto appena sfornato.
Apro gli occhi, e vedo che anche Silvia si è appena svegliata.
Le nostre mani sono così come le avevamo lasciate ieri sera prima di addormentarci; intrecciate tra di loro, ben unite, non si sono mai staccate.
Mia mamma ci regala un bacio sulla fronte ad entrambe, e ci invita a mangiare la colazione che ci ha portato.
Mi stropiccio gli occhi con la mano libera, e intanto l'altra si slega pian piano da quella della mia migliore amica.
«'giorno, come ti senti?»
«Stanca, ma meglio.»
Sorrido e lei fa lo stesso.
Mi alzo per darle la colazione fumante, e lei si alza lentamente per mettersi con la schiena poggiata alla testiera del letto d'ospedale.
«Amo tua madre, lo sai?»
«Beh, tutti la amano» le dico con la bocca già piena del cornetto.
Lei mi guarda e accenna un sorriso, il che mi dona serenità.
Finalmente, Silvia sembra riacquistare la sua felicità.
La giornata di ieri è stata faticosa, sia per me, Dylan, Chris e mia madre che per lei; siamo rimasti in ospedale fino alla sera, poi siamo andati a farci una doccia, ed io e mia mamma siamo ritornate quí.
Non abbiamo parlato io e lei, ma i nostri sguardi ancora velati di lacrime dicevano tanto.
E a noi questo basta.
«Non riesco più a mangiare nulla per il momento.»
La guardo e annuisco solamente. È normale che sia così, non devo preoccuparmi. Anzi, è un bene che abbia mangiato qualcosa.
«Tess, so che vuoi chiedermelo.»
Alzo lo sguardo verso di lei e sospiro. So cosa intende.
«Perché l'hai fatto?»
Lei chiude gli occhi ed io le prendo la mano. Qualunque cosa mi dica, io la sosterró.
«Circa tre settimane fa, ho fatto coming out sulla mia page su twitter. All'inizio mi sono arrivate tante risposte carine di persone sempre gentili; poi, sono iniziati gli insulti. Ai primi non ci ho dato molto peso, ma questi si sono moltiplicati... quadruplati, molti della scuola lo sapevano.»
Si blocca, prende un grande respiro, ed io stringo più forte la sua mano.
«E tu eri distante, non ti chiedevo aiuto, ma lo volevo. Non sapevo con chi rivolgermi, mi sentivo sola, ero... persa. Però pensavo sempre a te, e mi fermavo. Ma due giorni fa sono arrivata ad un punto in cui l'avrei fatto subito, piangevo per la disperazione.»
Raccolgo una lacrima che l'è scesa dal viso, e lei continua.
«Così ho fatto intuire a Dyl che sarei andata a quella festa, così saresti venuta. Ho fatto finta di essere ubriaca, e ti ho trattata male apposta, così che magari tu potessi uscire dalla mia vita e soffrire di meno alla mia scomparsa... »
«Non pensarlo mai più Silvia, mai più. Io non ti abbandoneró, e anche se succedesse mi preoccuperei lo stesso di te.»
Le asciugo un'altra lacrima, e dietro di noi sentiamo una voce.
«Posso entrare?»
«Vieni Dyl, è in corso un abbraccio.»
Dylan entra e si butta a capofitto nelle nostre braccia, cingendoci con le sue.
Restiamo così a lungo, con qualche lacrima e risata di commozione, in un abbraccio perfetto.
*
«Chris, grazie per essere rimasto ieri.»
«Era ovvio che rimanessi.»
Strofino la punta del naso contro la sua, e dopodiché lui mi dà un bacio sulle labbra.
Siamo distesi sulla sabbia, al tramonto, solo noi due.
«Tess, ti amo.»
«Anch'io ti amo, Chris.»
«Odio vederti soffrire, ma non ti lascerei mai sola in momenti così delicati per te.»
Gli carezzo il ciuffo ribelle e mi metto sopra di lui.
«Lo so, ed io ti amo anche per questo.»
Mi dona il suo splendido sorriso, e mi bacia.
Il modo in cui le nostre labbra si incastrano perfettamente tra di loro... - è il cielo che si confonde con il mare, le stelle che illuminano ogni parte della strada buia.
Mi accarezza le gambe, sale sui miei glutei che stringe leggermente, nasconde la mani nella mia maglietta e le sue dita mi creano brividi sulla schiena, che è a nudo contatto con la sua pelle.
È come se fossi la sua tela su cui dipingere, e lui fosse il pittore e anche il pennello, e creasse capolavori d'arte.
«Non posso ancora credere che tu sia mia.»
Incrocio il mio sguardo con il suo e scuoto la testa mentre rido.
Io sono l'aurora boreale, e lui i miei colori.
Mi bacia ancora, ancora e ancora, fino a che il tramonto non lascia il posto alla sera.
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