• capitolo 34 •
❚ chris ❚
Sento qualcuno scrollarmi la spalla, e mi sveglio di soprassalto, sbattendo la testa contro il muro.
«Tutto okay?»
Metto a fuoco la vista e vedo un paramedico davanti a me.
«Sì, tutto okay» ma sono più agitato che mai.
Tutto potrebbe cadermi addosso in questi pochi secondi, o rompere un vetro sul mio cuore e lasciarmi di nuovo respirare, mano nella mano con Tess.
«Lei è Christian Saviano?»
Annuisco con un groppo in gola e il respiro bloccato.
«Mi segua.»
Mi alzo velocemente e cerco di ricompormi. Noto che i genitori di Tess, Silvia e Dylan non ci sono già più.
Il paramedico mi apre la porta e mi fa segno di entrare, poi la richiude con un tonfo, lasciandomi quì solo.
O meglio, con qualcuno.
Lì, quasi nel centro della stanza, c'è Tess.
«Ciao Chris.»
Sento il nodo nella gola sciogliersi e gli occhi appannarsi.
Mi inginocchio vicino al lettino, tremando, sperando che tutto questo non sia un sogno.
Le prendo il pallido viso tra le mani, e faccio incontrare le nostre labbra - e sento il bisogno di non staccarmi più.
Sento che sta sorridendo, e senza che me ne accorga inizio a piangere.
Sono lacrime di gioia, di sollievo.
«Scusa, è tutta colpa mia.»
Lei sorride ancora e, con gli occhi ancora stanchi, un sibilo esce dalle sue labbra.
«Va tutto bene, Chris.»
«Tess, non me lo sarei mai perdonato se te ne fossi andata. Mai. Perché sei tutto ciò di cui ho bisogno... » mi fermo.
Lei mi guarda confusa, ed io capisco che non è necessario dirle mille parole, se poi ne intendo solo due.
Le prendo le mani e le stringo forte alle mie. Faccio incontrare le mie pupille con le sue.
«Ti amo.»
«Ti amo anch'io.»
Poggio ancora le mie labbra sulle sue. E intorno a me non sento più niente. Né il rumore dei passi, delle barelle e delle porte, né l'odore dei farmaci.
Sento solo il sapore delle sue labbra e della sua pelle morbida a contatto con la mia.
«
Tess... hai visto tuo padre?»
Lei fa un profondo sospiro senza staccare il contatto dei nostri occhi.
«Sì, l'ho visto» si limita soltanto a dirmi questo. Ma io non voglio sforzarla a parlare; aspetterò, e quando lei sarà pronta potremo farlo.
«Chris, ti va di stenderti dieci minuti affianco a me?»
Non me lo faccio ripetere due volte.
Mi stendo di fianco appoggiandomi al braccio. In questo momento voglio che le mie pupille vedano solo lei.
Le accarezzo i suiu morbidi capelli, le definisco il viso con le dita, e poggio le mie labbra sulla sua fronte.
«Sai, ho avuto paura che non ce l'avresti fatta.»
«E invece sono quí, con te, e non voglio altro.»
Strofino la punta del mio naso contro la sua; so che ama quando lo faccio.
«È tutta colpa mia. Se solo...»
«È successo. Mettiamo via i "se solo" e concediamoci questo momento solo per dimostrarci a vicenda quanto ci amiamo.»
Mi lecco velocemente le labbra e le sposto un ciuffo di capelli da sopra il viso.
«Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata, Tess.»
E lei si addormenta così, con queste mie parole impresse nella mente, e con il mio profumo ancora addosso.
*
Torno a casa totalmente distrutto, ed è ormai notte fonda.
«Christian, dove diavolo sei stato?»
Mia madre mi appare davanti la vista con espressione furiosa.
«Tessa è andata in ospedale, ma non credo di interessi molto.»
«Cosa le è successo?»
Mio padre si alza dal divano di scatto, e mi abbraccia.
Sento lo sguardo di mia madre che ribolle di rabbia.
«Una macchina... l'ha investita... ma si è svegliata, sembra stabile.»
«Sai chi è stato?»
Scuoto la testa. Non ci avevo molto pensato, la mia priorità era solo Tess.
«Taylor mi ha chiamata, l'hai lasciata quí da sola!»
Guardo mia madre accogliato.
«Stai davvero pensando a quella stronza piuttosto che a Tess e a come mi sento io?»
Senza volerlo, mi metto ad urlare contro di lei.
«Lei stava per morire e a te non importa nulla?» stringo forte la mano in un pugno.
«Mi fai schifo.»
E me ne vado, senza lasciarle il tempo di risponderle.
*
Mio padre entra in camera giusto prima che mi addormentassi.
«Hanno già dato la notizia dell'incidente»
Annuisco mentre lui si siede ai piedi del letto.
«Non hanno annunciato chi sia stato, ma solo per una questione di... beh sai, per loro fatti di affari»
«Dove vuoi arrivare?»
Lo sento sospirare pesantemente.
«Ho riconosciuto quella macchina... ormai è così familiare... »
«Dimmi chi è stato.»
Ci alziamo entrambi nello stesso momento. Si avvicina a me lentamente, e un brivido mi attraverso tutto il corpo.
«È stato Peter, il suo patrigno.»
˙ ˖ ✩ ━ ( NOTE ! )
E chi se non lui? :)
Cercherò di pubblicare ogni giorno d'ora in poi, ma non vi assicuro nulla.
Voglio solo dirvi che la storia non si baserà sull'incastrare Peter e blablabla, ma è solo un punto per aggrapparsi poi ad una cosa che succederà. E neanche Taylor sarà d'importanza.
Ma prima di quella, un avvenimento tragico colpirà ancora Tess... avete delle ipotesi? 🤔
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