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Althea's pov

«Credo che andrò»

Dico per rompere il silenzio. Dan è stato molto gentile a lanciarmi un aiuti per declinare l'offerta, ma non vorrei si facesse strane idee. A quel punto Ben annuisce e propone di andare a provare per l'esibizione di domani.

«Credo che chiamerò anche Ryan. Lui e Theresa suoneranno la tastiera, io mi concentrerò sulla chitarra elettrica»

Theresa? Sarà lei la ragazza misteriosa di Dan? E perché ci sto pensando? Saluto educatamente tutti e tre, cercando di scacciare i pensieri.

«Ciao, ragazza-che-ha-paura-di-me»

Sorrido involontariamente e raggiungo a grandi passi la camera 122. Si può sapere cosa mi è preso? Come mi è venuto in mente di sedermi con i migliori amici di Dan? A un tratto mi vengono in mente le parole di Wayne.

Non giudicare un uomo dalle apparenza. Dan è più di un puttaniere stronzo.

Cosa intendeva?

«Ehi, Al»

«Aurora? Non dovevi tornare stasera?»

«Ho incontrato quel coglione del mio ex qua fuori. Dovevo uscire con delle amiche, ma guarda un po' avevano invitato anche lui. Vipere»

«Il tuo ex?»

«Lascia perdere...»

Mi avvicino e la abbraccio, perché sembra distrutta. Le propongo una serata tra amiche e lei mi guarda con occhi divertiti.

«Non avrei mai immaginato che la mia compagna di stanza fosse così carina»

Passiamo la serata a guardare un vecchio film su Netflix, Le pagine della nostra vita, mangiando popcorn al caramello e limonata. Il college non è affatto male.

Quando finisce il film, Aurora dorme profondamente. Sorrido e le poggio una coperta addosso, mentre spazzolo le lenzuola dai chicchi di mais che non si sono cotti. Chiudo il computer e mi sdraii sul letto, nonostante non abbia sonno. Decido che ho bisogno di un bel té e di un pigiama comodo, ma mi accorgo di aver finito le bustine. Maledizione! Senza almeno una tazza di tè alla liquirizia fumante non riesco a dormire. Forse ne sono avanzate a Jo: anche lui le ama. Guardo l'ora - sono le dieci e mezzo - e penso che il mio migliore amico sarà sicuramente sveglio. Il corridoio è vuoto, così raggiungo in un lampo i dormitori maschili: Jo è nella seconda porta destra, ricordo. Oppure no? Destra o sinistra, destra o sinistra? Scrivo un messaggio a Jo... che non risponde. Devo andare a fortuna. Opto per quella a destra e trattengo il respiro. Inutilmente.

«Chi è a quest'ora?»

Ad aprirmi c'è un Dan a petto nudo, con dei semplici pantaloni di tuta. La fortuna non è dalla mia parte, a quanto pare. Lui aggrotta le sopracciglia nel vedermi e sorride strafottente.

«Credevo mi odiassi. Ma se hai cambiato idea... prego»

Lo odio? Dopo questa frase sì. Scuoto la testa e cerco di parlare, ma la vista dei suoi pettorali scolpiti non aiuta.

«Ho sbagliato stanza... Scusa»

Dico dopo un attimo.

«Che cerchi?»

Alzo le spalle e lui mi afferra per un braccio. Il mio cuore manca un battito e comincio a tremare. Per la paura, intendo. O no?

«Lasciami. Andare. Il. Braccio»

Lui obbedisce e alza le mani in segno di resa.

«Cosa cerchi? Credo sia giusto dirmelo dopo avermi svegliato mentre dormivo»

In effetti, da questo punto di vista...

«Té alla liquirizia. L'ho finito»

Lui mi guarda con espressione imperscrutabile. Scompare nell'atrio e io sto per andarmene quando ritorna con qualcosa in mano.

«È la mia preferita»

Incredibile... lo ringrazio a bassa voce. A un tratto compare una figura dietro di lui. Wayne.

«Un'altra? Quante te ne sei fatto oggi, fratello?»

A quel punto il disgusto ha il sopravvento sul resto. Afferro le bustine e faccio dietro front.

«Oh! È Althea. Scusami tanto. Comunque tranquilla, oggi ha dato buca a tutte le amanti»

Mi fa l'occhiolino. Quell'affermazione mi tranquillizza. Tranquillizza? E da cosa? Non dovrebbe importarmi quante donne si porta Dan a letto... o no?

«Grazie, Dan»

Sto per andarmene quando la porta dietro di me si apre. Jonathan. Ho la sensazione che andrà a finire molto male.

Dan's pov

Althea si è presentata alla mia camera chiedendo tè alla liquirizia. Devo ricordarmi di ringraziare Wayne che ama il tè e ne ha riempito la cucina: lei sembrava incredula quando le ho detto che era il mio preferito. Forse si capisce dalla mia faccia inorridita che bevo solo caffè? Ora però quel coglione di Jonathan sta rovinando tutto.

«Ally? Che ci fai qui?»

Ally? Althea lo conosce? Conosce questo pezzo di merda?

Appena nota me e Wayne la sua espressione cambia. Quanto lo odio.

«Che cazzo ci fai con questo qua? Ti avevo detto di non frequentarli!»

Figlio di puttana.

«Jo, per favore. Non puoi dirmi chi frequentare, e poi ho solo chiesto del tè»

«Potevi venire da me, cazzo»

«Ho sbagliato porta, Jo. Smettila di fare il bambino»

Sorrido. Althea ha davvero le palle. Spero non in senso letterale.

«Jonathan, dovresti uscire dai coglioni, non credi? Tutto questo è una farsa»

«Tu sei falso. Lasciala in pace»

Lasciala in pace? Ma chi si crede di essere? Wayne mi affianca e fulmina Jonathan con lo sguardo.

«Dan ha ragione»

«Althea, cazzo. Lo vedi? Sono dei pazzi. Entra»

«Non puoi ordinarmi cosa fare, Jo. Ti voglio bene, ma non puoi fare una scenata solo perché ho sbagliato porta»

«Sei solo una cazzo di bambina viziata, Dio santo! Entra e fidati di me»

Althea è sconvolta. Chi è Jonathan per lei? Devo difenderla.

«Non puoi parlarle così!»

Jonathan si avventa contro di me. Vedo il suo pugno solo quando sento un doloroso crack sul viso. Mi ha rotto il naso! Faccio per afferrarlo, ma Althea ci si piazza in mezzo. Mi siedo sul pavimento, le mani sul viso.

«Jonathan! Che cazzo fai? Non puoi aggredire la gente così»

Althea si accovaccia accanto a me e mi sfiora il mento per guardare la ferita. Al suo tocco rabbrividisco e le poggio una mano sulle dita. Lei si ritrae di scatto. Nasconde qualcosa.

«Althea, per favore, entra! O lo ammazzo di botte, quel figlio di puttana»

«Puttana chiami quella...»

«Dan, basta, ti prego»

Alla voce melodiosa di Althea desisto e mi alzo. Wayne mi afferra. Sto perdendo molto sangue, cazzo. Mi tocco la schiena: mi ha colpito anche lì. Quel bastardo sa che soffro di SA, eppure mi ha tirato un pugno alla colonna vertebrale. Devo sdraiarmi.

Althea arriva ad aiutarmi, sotto lo sguardo sbalordito di Jonathan. Sorrido nonostante il dolore.

«Al! Che cazzo fai?»

«Jo, sei un coglione»

«Se entri in quella camera con lui hai chiuso con me!»

«Un migliore amico non si comporterebbe così. Io aiuto le persone. Se fosse successo a un qualsiasi altro ragazzo avrei dato una mano»

Quindi non l'ha fatto per me. Dettagli. No?

Jonathan entra in camera e sbatte la porta. Althea entra con Wayne e, nonostante le fitte alla schiena, riesco a dire al mio amico di lasciare la porta aperta. Althea non vorrebbe stare chiusa in una stanza con due ragazzi arrapati.

«Grazie, Al. La notte è un inferno per Dan, non dorme molto a causa della SA»

Guardo la reazione di Althea. È indecifrabile.

«Oh»

Mi guarda, ma non è impietosita. Odio le persone che mi compiangono e lei sembra averlo capito.

«Dovresti fare una doccia fredda. E muovere i muscoli con qualche esercizio. Puoi prendere del cortisone, ma usato molto porta gravi conseguenza. È meglio usare methotrexate e acido folico. Starai meglio»

La guardo strabuzzando gli occhi. Questa ragazza è una continua sorpresa...

«Grazie, Althea»

Lei ricambia il mio sguardo. Sul suo volto compare un sorriso quando mi sfiora la spalla.

«Prego, Dan»

-Spazio Autrice-

Questo capitolo è più lungo degli altri perché vorrei rendere questa fanfiction il più reale possibile. Perciò ho parlato anche della malattia di Dan e ho cambiato idea. La storia si svolgerà nel 2011. Segnalatemi eventuali errori:)

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