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Althea's pov
Mercoledì, quattro giorni prima
Ho passato tutta la giornata di ieri a studiare per il progetto.
Per togliermi dalla testa Jonathan.
Per togliermi dalla testa Daniel.
Per togliermi dalla testa tutti gli avvenimenti di questi mesi...
E pensare che credevo il college tranquillo.
Dopo matematica avanzata e chimica, mi manca solo storia antica. L'unica lezione che ho con Dan. L'unica lezione che vorrei evitare. Ma devo andarci, soprattutto per parlare con Alessandra.
《Buongiorno, signorina Darrek》
Il professore Andrews ha la buona abitudine si salutare ogni studente che entra in classe. Di solito mi fa piacere, ma adesso mi sento in imbarazzo perchè l'attenzione della classe si è spostata su di me. Abbasso la testa e mi siedo accanto ad Alessandra e a un altro ragazzo che cerca di flirtare da giorni con me. Non ricordo neanche il suo nome. Forse Thom, forse Robin, o Vattelapesca. Ne ho abbastanza di spasimanti.
《Allora, adesso che siamo tutti, vorrei mettervi a parte di un cambiamento nel progetto》
Alzo la testa, sperando che non lo abbia annullato.
《Le coppie non saranno più in ordine alfabetico, in quanto è troppo banale per un professore come me》
Scherza, sorridendo a tutti. Lui è uno dei miei preferiti, forse l'unico. Ma adesso mi fa preoccupare.
《Saranno in ordine invertito. Il primo con l'ultimo, il secondo con il penultimo, e così via》
Un brusio si scatena nella classe, mentre io cerco freneticamente il foglio con tutti gli alunni della lezione di storia. Io sono la sesta dall'inizio, perciò sarò con il sesto a partire dalla fine.
Un groppo mi chiude la gola quando faccio il conto.
Riconto una, poi due, poi tre volte.
Ma il risultato è sempre lo stesso.
Daniel Coulter Reynolds
Dan's pov
Guardo la reazione di Althea, ma appena lei alza lo sguardo ostento indifferenza, fingendo di conversare con Laila. Da quando Al mi ha lasciato, lei mi segue dappertutto, perciò, quando le parlo, sembra che stia assistendo a un miracolo. Che caso umano.
《Professore, potrebbe fare un'eccezione...》
《No, mi spiace, signorina Darrek. Altrimenti dovrei cambiare tutti》
Sorrido sotto i baffi, e aspetto la fine della lezione per filar via di gran carriera. Pomeriggio ho la visita all'ospedale: voglio assolutamente donare il mio rene al padre di Althea. Oggi vogliono testare le mie motivazioni.
Oh, ne ho a valanghe.
Ma, prima di essere completamente fuori, noto che Althea sta parlando col professore. Mi accosto e, com'è naturale, origlio.
《Prof, la prego, lei non sa... ho bisogno di cambiare... compagno del progetto》
Sento una stretta al cuore, ma mi sforzo di continuare ad ascoltare.
《Non posso, mi spiace》
《Ma perchè...》
《Le dico solo che Reynolds non mi sembra male come compagno. Ieri l'ho visto piangere in corridoio. Non credo che le torcerebbe un capello. E, tra parentesi, piangendo mormorava il suo nome, signorina Darrek》
Cosa? Cosa? Il professore Andrews deve essere impazzito, ma non posso dire di non essere impressionato. È un attore nato, e al momento il mio salvatore. Dovrei rivalutare le lezioni di storia antica...
《Oh...》
Corro via, prima che lei esca. Regalerò al prof. Andrews un bel mazzo di fiori, penso ridacchiando tra me e me.
Prima che entri in camera, raggiungo Althea.
《A quanto pare dobbiamo fare il progetto》
Dico, tenendo lo sguardo basso. Non voglio fare come tutti gli altri ragazzi, farla ingelosire, o comportarmi da stronzo. Voglio semplicemente farle capire che la amo.
《Va' via, Reynolds》
Reynolds. Non più Dan, neanche Daniel.
《Credimi, lo farei, ma ne ho bisogno per l'esame. E anche tu》
Althea sembra pensarci, poi entra nella stanza senza dire nulla. Poco dopo ritorna con il suo cellulare.
《Chiamo Alessandra e Thomas》
《Cosa? Perchè?》
Lei mi fredda con lo sguardo.
《Non voglio stare da sola con te》
Quelle parole mi fanno più male di quanto dovrebbero. Vorrei piangere, ma ho troppo orgoglio per farlo davanti a lei. Ripenso alla notte a Creek Ville, ai suoi baci, i suoi sorrisi, le sue carezze. E ora non vuole stare con me.
Io sono pazzo di lei.
E lei mi odia.
C'è tortura peggiore di questa?
Althea's pov
Dan sembra diverso. Ha gli occhi rossi, come se avesse pianto. E quello che mi ha detto il professore Andrews...
《Althea...》
Comincio. Sollevo piano lo sguardo deglutendo. Il mio dito è sospeso sul tasto di chiamata ad Alessandra.
《Althea... non so se sia necessario ripeterlo, ma ti amo. E non riesco a capacitarmi che tu creda a Jonathan e...》
《Sta' zitto. Zitto. Zitto》
Gli dico. Pur di non sentire le sue bugie...
Ammesso che siano bugie...
《Tu prendi le immagini da Google》
Ordino, senza guardarlo.
《Al, sei l'unica ragazza che io abbia mai amato》
《Io scrivo la prefazione》
《Al, devi credermi》
《Poi uniamo immagini e testi》
《Al, Jonathan mente》
《Descriviamo una giornata nell'antica Roma》
《Jonathan mi odia》
《E aggiungiamo qualche riferimento storico》
《Jonathan l'ha fatto perchè non voleva che stessimo insieme》
A quel punto mi blocco.
Sto piangendo.
Non ci credo che sto piangendo di fronte a lui.
Aspetto che lui si alzi per confortarmi, così da potergli tirare un altro pugno, ma lui resta fermo, a guardarmi.
Solo dopo mi accorgo che piange anche lui.
《Perchè piangi?》
Sussurro, con la voce spezzata. Lui alza il viso. Trasuda tristezza e sincerità.
《Perchè ti amo》
《Non c'è bisogno di piangere per questo》
Borbotto, ancora singhiozzando.
《E invece sì. Perchè tu sei l'unica ragione del mio sorriso》
Scoppia in una risata isterica, ancora con le lacrime sulle guance.
《Uhh, quanto sono melenso》
Io mi abbraccio le ginocchia, calciando via il quaderno.
Intanto lui si alza e va verso la porta.
《Pensaci, Althea. Pensa ai motivi che lui aveva per mentirti, e i motivi che io ho per dirti la verità》
Mi tappo le orecchie.
A furia di ascoltarlo, comincerei a credergli.
E non devo farlo.
O no?
Kristal's pov
《Dove vai, Kristal?》
Appena sono sulla porta, sento mia madre chiamarmi. È da un po' che non sono molto attenti a quello che faccio, a causa della malattia di papà, perciò non mi ero preparata una scusa. Maledizione.
《Ehm... vado... a fare una passeggiata》
Lei mi scocca uno sguardo strano da dietro il bancone, aggrottando le sopracciglia.
《Come vuoi》
Tiro un sospiro di sollievo ed esco, cercando di farmi coraggio.
Chiamo un taxi, e dopo cinque minuti sono a bordo. Di solito non li uso spesso, perchè comportano starsene da soli in auto con uno sconosciuto, ma fortunatamente adesso la tassista è una donna.
《Dove ti porto, figliuola?》
Sorrido e leggo il messaggio che mi ha mandato Mac.
Plaza Brook, 134, High Street
Annuisce e fa partire il tachimetro, immettendosi su un vialetto laterale.
Durante il tragitto la donna cerca di attaccare bottone, ma, quando vede che rispondo a monosillabi, si limita a guidare fino a destinazione.
《Eccoci. Sono 16$》
Pago e scendo. Sono davanti a un cottage alla moda, ma abbastanza incurato. L'erba in giardino è alta, e la maggior parte delle finestre sembrano arrugginite. Adesso, però, mi sorge un problema. Sono arrivata fin qui, ma come entrerò? Un panico mi serra lo stomaco. Faccio il giro della casa, sperando di non dover rompere qualche finestra, e trovo la porta del magazzino. È piccola, scrostata e sembra, per fortuna traballante. Bastano due spinte e si apre, con un assordante scricchiolio. Adesso sono in una piccola stanza dai muri bassi, con uno spiraglio di più di un metro che lo divide dalle altre stanze. Senza pensarci mi arrampico su un paio di cassette impilate e mi ritrovo in cima al muretto. C'è un'enorme telo che lo divide dal resto della casa, perciò perdo minuti preziosi a sganciarlo. Quando ho finalmente finito, mi calo giù, atterrando su un divanetto. Il cuore mi batte forte...
Ho promesso a Mac che avrei scoperto qualcosa su Jonathan, e voglio mantenere il mio giuramento. Ma commettere una violazione di domicilio non era nei miei piani.
Col cuore in gola, apro tutte le porte, badando di chiuderle dopo e non lasciare tracce della mia presenza. Alla fine trovo quello che cercavo: una sobria camera da letto, con una scrivania e...
Oh, oh.
Che cazzo sono...?
Sopra il piano dello scrittoio, c'è una bacheca piena di foto. Foto di Althea. Apro i cassetti e ne trovo altre, sia di Al, sia di altre ragazze. Le sue ex? È leggermente ossessionato da Althea, ma questa non è ancora una prova schiacciante della sua colpevolezza.
Sto per continuare a cercare, quando sento la porta d'ingresso sbattere.
Sono nei guai.
Spazio autrice
Chi sarà? Dato che sono una persona cattiva, al prossimo capitolo:)
Sofya
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