Un addio che aiuta

Dopo che i due fratelli ebbero risolto decisero di andare a dormire per recarsi purtroppo a scuola l'indomani.

~

La sveglia aveva suonato due volte ma la ragazza come al solito dormiva beata.

- Da quello che ho capito non sei molto mattiniera vero? - chiese al vento lo spirito.

Si avvicinò al letto e tolse le coperte alla ragazza che aprì piano e di malavoglia gli occhi.

- Ma insomma Yami! Che diavolo combini?! - gli domandò quasi offesa.

- Stupida! Se non ti alzi, arriverai in ritardo! Datti una mossa! - la obbligò lui.

Lei boffonchiò qualcosa e si trascinò giù dal letto fino in bagno per lavarsi la faccia.

Andò in cucina e trovò il fratello intento a bere una tazza di latte macchiato: - Sto ancora dormendo. - disse lui piuttosto convinto oltretutto.

- Non stai dormendo, sono io che ehm... mi sono alzata perché... Sono ancora un pochino scossa da ieri! - tentò lei di cercare una scusa convicente.

- Preferisci stare a casa da scuola oggi? - le chiese un pochino preoccupato.

Lei scosse le mani: - No no! Tranquillo! Posso affrontare una giornata di scuola! - gli sorrise caldamente.

- O mio dio! Da quanto tempo che non ti vedevo sorridere! Non ricordavo fossi così carina! Spero che la lista dei pretendenti non diventi troppo lunga! - scherzò lui.

Lei diventò rossa e prese una tazza riempiendola di latte: - Idiota! - si mise poi a bere il latte mangiando biscotti.

In tutto questo il nostro caro spirito osservava la scena rilassato.

Liz mise la mano sulla maniglia della camera e lo spirito la fissò mentre restava in quella posizione.

- Che aspetti? - le chiese curioso.

- Non mi cambio! Non se tu mi guardi! - ribattè lei.

Lo spirito tirò un sospiro e sbuffò voltandosi: - Datti una mossa! Ti aspetto qui! - disse così la ragazza andò a vestirsi.

Passati dieci minuti buoni la ragazza uscì dalla stanza

- Sono pronta! - disse sorridendo È avviandosi verso l'uscita.

- Ciao Ale! Io Vado! - dopo che il fratello la salutò, augurandole buona giornata, uscì dirigendosi a scuola.

~

Anche se con suo fratello era tornato tutto tranquillo, a scuola continuava ad essere sempre la stessa ragazza scontrosa e menefreghista.

- Come mai sei così? - le chiese stupito Yami.

"Semplicemente non mi stanno simpatici, anzi per la precisione, li odio tutti!" Gli spiegò tramite il pensiero.

- Continuo a non concepire... - ammise il ragazzo spirito.

"È meglio così! Se non li conosci ti risparmi un peso, sono tutti falsi, ipocriti e traditori!" Cominciò ad alterarsi la castana.

- Aibou, vuoi parlarne? - si offrì lo spirito.

"No! È meglio!" E Elizabeth tornò a seguire la lezione di inglese.

~

Stava camminando per le strade della città quando notò, nel parco dove la sera prima aveva incontrato Yami per la prima volta, dei ragazzini delle medie che urlavano esuberanti.

- Andiamo a vedere! - affermarono i nostri due protagonisti all'unisono.

Entrati nel parco riuscirono a vedere, non solo ragazzini ma anche compagni di scuola della castana.

Si avvicinò ad una ragazza con cui non parlava di solito: - Che sta succedendo? - domandò perplessa.

Lei le spiegò che stavano svolgendo vari duelli di duel monster.

Gli occhi di Liz brillarono.

- Non sentivo questo gioco da tanto! Lo conosci anche tu Aibou? - domandò lo spirito.

Neanche il tempo di finire la frase che la ragazza aveva già sfidato la sua compagna, che accettò.

E così duellarono

*duello* (in teoria ho un video ma ho dei problemi e adesso non lo carica...)

La castana saltellò: - Come al solito, vinco sempre! - disse soddisfatta.

Lo spirito la fissava, abbastanza sorpreso di tale bravura.

Duellava proprio come lui, solo con un deck leggermente diverso.

"Come le avevo detto... non ha trovato il puzzle del millennio a caso!" Sorrise soddisfatto mentre la sua Aibou faceva di continuo piccoli duelli qua e la.

~

- Avevi avvertito tuo fratello del ritardo vero? - gli chiese scettico lo spirito.

- Si mamma! - rispose lei sbuffando.

Yami alzò gli occhi al cielo esasperato ma stette zitto per non litigare ancora.

- Liz! Finalmente sei arrivata! Come mai ieri non sei venuta? - lei sobbalzó e, riconoscendo la voce, si girò con sguardo freddo e duro.

- Micheal... non sono affari tuoi! Lasciatemi in pace! - Andò dritta al punto.

- Ma di che parli?! - le chiese il turchese.

- Non mi sembra complicato! Non voglio più avere a che fare con voi! Tutto qua! - spiegò lei risoluta.

Stava per andarsene quando venne tirata per un braccio: - Eh no mia cara! Hai preso un impegno! Ora lo mantieni! - le ordinò.

- Lasciami il braccio cretino! - si divincolò lei.

Il ragazzo lasciò la presa facendola cadere.

Lei sbatté contro il muro.

- Allora... visto che non sei più il mio capo... posso fare questo! - prese a picchiarla.

Lei non reagiva: non voleva, rischiava di deludere di nuovo il fratello, si diceva.

Incassò tutti i colpi.

La banda se ne andò ridendo di gusto, lasciandola li a terra piena di lividi e ferite.

- Aibou! Cazzo! Stai bene?! - le chiese il faraone preoccupato.

Lei lo guardò.

L'immagine davanti ai suoi occhi continuava a sfocarsi sempre di più fino a quando non vide altro che buio.

- Liz! - fu l'ultima cosa che sentì prima di lasciarsi andare.

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