il dolore è comune

Una spazzolata.

Due spazzolate.

Tre spazzolate.

E così via.

Si stava preparando per la cena con il suo ragazzo.

Lo aveva incontrato dieci anni prima per colpa di uno scintillio.

Eppure erano lì.

Fidanzati da due anni, e uscivano da ormai il triplo degli anni.

- Mhhh.... che colore? Azzurro o viola? - voleva indossare un vestito del colore dei suoi occhi, ma l'altro, gli stava così bene!

- Ho deciso! Viola! - sorrise, era decisa e felice.

Finì di prepararsi e uscì di casa.

Raggiunse il locale, e si avviò verso il tavolo che il suo ragazzo aveva prenotato.

- Liz! Sono qui! -.

Lei sorrise.

- Seto! Scusa il ritardo! Non sapevo che vestito mettere! - si sedette.

- Ottima scelta! Ti sta benissimo il viola! - le fece uno dei suoi rari sorrisi.

Ma per lei questo ed altro!

- Ho ordinato le fedi! -.

- Non vedo l'ora! - disse sorridendo.

- Beh... - riempì i due calici di champagne - al nostro matrimonio! - gliene porse uno.

- A noi due! - sorrise lei, brindarono e beverono.

Ma neanche Liz poteva sapere che la vera felicità che tanto sognava non l'avrebbe mai più vista.

~

- Oggi come si sente? - sussurrò Joey all'amico.

Erano ormai a lavorare in posti diversi, ma la loro amicizia era troppo solida.

- Assente... Non gli importa due niente come al solito... - Yugi guardò di soppiatto Atem.

" Gli direi che li ascolto... se solo mi importasse." Fu il pensiero dello spirito.

Dieci anni fa aveva detto una frase sbagliata, alla ragazza che invece era giusta.

"Avrei dovuto dirle che l'amavo... prima che si mettesse con Seto..." si pentì come al solito delle sue azioni.

Aveva perso interesse per tutto.

Non voleva tornare nell'adilà neanche a pagarlo.

Da quando aveva scoperto cosa provava per quella ragazza, per quella che era la sua promessa sposa segreta nell'antichità, si era dato da fare solo per trovarla.

Ma quando ha visto l'intervista di Kaiba, con la sua amata vicino a lui, sentì il mondo crollargli addosso.

Ormai non faceva altro che fluttuare, pentirsi e pensare a ciò che sarebbe successo se non avesse detto una cosa sbagliata.

O...

Se non si fossero neanche incontrati.

O se semplicemente lei non si fosse accorta del puzzle del millezzio quella sera di dieci anni fa.

Ma pensare ed immaginare erano le sue due limitazioni.

Questo era ciò che lo spirito si limitava a fare.

Non sapendo che se solo le avesse parlato, se solo ci avesse provato...

Avrebbero avuto entrambi la loro vera felicità.

Invece uno vagava nel pentimento, l'altra viveva una felicità effimera.

Ma infondo...

Il dolore che provano è comune.








^ANGOLO AUTRICE^
Lo so.
È finito malissimo.
La mia idea iniziale infatti era parecchio diversa.
Ci sarebbe stato un happy ending, MA
Sono particolarmente presa dai miei momenti bui...
Che ne è uscita ciò:3
Vi dico subito, inoltre, che non sono attiva perché vado malissimo in matematica... e forse ho il debito.
Quindi... Non so come andrà a finire
Sad
Vabbè vado a fare dei discorsi poetici ed intelligenti che nessuno sentirà
Ciao!
By Quin💜

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