Capitolo 4 - Dichiarazione
Dalla notte di Valpurga passarono diversi giorni e sia Samael che Arael continuavano le loro solite vite. Samael si allenava con l'esercito degli inferi e raccoglieva le anime delle persone peccatrici, mentre Arael curava i giardini del Paradiso e cantava e pregava con gli altri angeli. Quella mattina Arael venne chiamato sulla terra per guarire una persona. Dopo di ché decise di fare un breve giro nei dintorni finendo al centro del bosco dove capeggiava un maestoso albero secolare.
:- wow è enorme! Chissà quanti anni avrà.
:- 4 secoli caro mio.
Una voce che sembrava familiare al piccolo angelo provenne da dietro l'albero. Sussultò quando vide sbucare fuori Samael che ghignava un po con aria spavalda
:- Samael?! C-che fai qui?
:- Lavoro, sono venuto a prendere l'anima di un tale che viveva nei dintorni del bosco. E tu invece? Cosa ti porta qui?
:- ah... Capisco...
In quel momento ricordò che aveva pur sempre a che fare con un demone e sospirò un po'
:- anche io per lavoro, ho curato una persona da un male.
:- sempre nei dintorni del bosco? Che strana coincidenza. Bhe però ne sono felice.
:- felice? Perché lo dovresti essere?
:- non è ovvio? Perché ho avuto una seconda occasione per rivederti.
Il demone sorrise mentre il piccolo angelo arrossì un sacco.
:- sei... Sei strano forte... Però...
:- Però?
Samael lo guardò curioso e piano si avvicinò a lui, lo cinse dai fianchi e lo avvicinò a sé.
A quel gesto Arael arrossì ancora di più
:- P-però... Ecco... Non... Non mi dispiaci...
Arael al pronunciare quelle parole si strinse tra le sue braccia e nascose il viso sul suo petto totalmente in imbarazzo, mentre Samael lo guardava incredulo a quelle parole.
:- scusa... Puoi ripetere?
Il piccolo angelo prese un respiro profondo e si fece coraggio
:- H-Ho detto che non mi dispiaci... Ecco... In...in realtà speravo di incontrarti ancora una volta. È... È dal nostro primo incontro che non riesco a toglierti dalla mia testa e dai miei pensieri e non capisco perché....
Arael alzò il viso e lo guardò quasi in lacrime per il suo turbamento interiore, ma allo stesso tempo aveva un viso così dolce che fece palpitare il cuore del demone che continuava ad essere allibito dalle parole del piccolo.
:- sento... Sento tanto calore nel petto quando penso a te... Torno a pensare a.. A quel bacio e il mio viso diventa tanto caldo... Non capisco cosa mi succede è tutto così strano per me...
Samael sorrise dolcemente e lo strinse di più a sé e gli baciò il capo
:- sai Arael? Credo che io abbia fatto breccia nel tuo cuore...
Il demone era sorpreso di aver fatto innamorare quel piccolo angelo così velocemente ma allo stesso tempo era felice che fosse successo. Non capiva bene perché nemmeno lui, ma si era reso conto che persino il suo cuore aveva iniziato a palpitare per lui.
L'angelo lo guardò incredulo ma tanto in imbarazzo e lì decise di essere onesto con sé stesso.
:- Si.... Io... Io credo che sia così... Tu in realtà non sei cattivo come gli altri, sei diverso... Sei un tipo strano... Però, proprio perché non sei come gli altri sei riuscito a scatenare questi sentimenti dentro di me... Anche se...
Il piccolo tornò triste.
:- anche se questo è un enorme peccato?
Continuò la frase Samael, al quale Arael annuì triste.
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