Capitolo 3 - Quella sensazione

Il piccolo angelo non capiva cosa stesse accadendo, un demone che lo abbracciava? Era così incredulo che non riuscì a dire mezza parola. Si accorse però che non stava avendo più paura come qualche minuto prima, le braccia di Samael sembravano quasi che volessero proteggerlo. Poteva essere così? Continuava a pensare che era impossibile, i demoni erano creature malvagie e distruttive e gli angeli erano il bene. Ma poteva ancora credere a questa affermazione?

:- sei... Sei strano sai?... Non ho mai conosciuto un demone che non uccidesse qualcuno senza pensarci due volte... Non so se essere sollevato o spaventato...

Samael si scostò un po e lo guardò e sorrise dolcemente.

:- Ti sto mandando in tilt Arael?

Si beffeggia un po' di lui.

:- Arael ricordati queste parole, Non tutto ciò che è brutto è cattivo e non tutto ciò che è bello è buono.

:- che vuoi dire? Che tu sei buono?

:- Forse in parte, chi lo sa, questo lo lascerò a te decidere.

Samael si sposta e lo lascia andare.

:- adesso vai, dovresti tornare in Paradiso, ma prima, ecco a te.

Gli mette tra le mani un cristallo, era un ciondolo color cremisi.

:- se mai ti troverai in pericolo, chiamami con quello, verrò in tuo aiuto.

Arael lo guardò ancora più incredulo, ma annuì.

:- ti ringrazio... Anche se ancora non capisco perché lo fai...

:- Credo perché mi incuriosisci e hai un qualcosa che mi piace.

Il demone sorrise dolcemente e gli accarezzò la testa scompigliandogli i capelli. Poi uscì dalla casa e varcando la porta lo salutò per poi tornare dagli altri demoni e continuare quella notte di terrore.

Arael rimase a fissarlo per un po e poi tornò in Paradiso. Tornò nella sua casa e si mise a letto e lì riprese a pensare a tutto ciò che era successo. Gli passò in mente quando Samael lo baciò e tornò nuovamente paonazzo. Prese il cuscino e si rotolò a destra e sinistra per l'imbarazzo. Poi si fermò guardando il soffitto.

:- Arael che ti prende?... Cos'è?... Cos'è questa sensazione strana che sento nel petto?

Il piccolo si portò una mano sul petto e l'altra sulle labbra e percepì un batticuore che non dava cenno di cessare. Si alzò e si diete dei piccoli schiaffetti sulle guance come per riprendersi.

:- non devo pensarci, è un demone come tutti gli altri, sono sicuro che vuole solo giocare con me. Avanti torniamo a lavoro.

Si incammina e torna a fare il suo lavoro per quella notte. Accogliere le anime che i demoni spedivano all'altro mondo.

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