Ribellioni e sentimenti
Douma's pov:
Raccontai tutto a Muzan, che mi guardò deluso.
-Douma, ti avrei ucciso se non fossi stato la seconda luna crescente.
Tuttavia, non punirò né te né Akaza perché mi servite: vedi, tu hai rivelato la nostra posizione e ora verranno di sicuro ad ucciderci.
Per questo mi servite, sarete degli scudi difensivi- mi disse.
-E se scappassimo prima del loro arrivo?- proposi.
-Non avremmo il tempo e, di sicuro, ci controllano continuamente- mi rispose.
-Avvisa gli altri demoni, dobbiamo prepararci ad una sanguinosa battaglia-
-Sarà fatto, signore- e a quel punto me ne andai.
Lo dissi a tutti e, sinceramente parlando, non vedevo l'ora di quella guerra!
Solo che avevo anche paura che qualcuno di noi ci avrebbe rimesso la vita, e con "qualcuno" intendo Akaza.
Akaza's pov:
Dopo che Douma diede l'avviso a tutti, mi preparai nel migliore dei modi.
Ogni giorno mi allenavo, e sapevo che anche i pilastri si sarebbero allenati.
Muzan preparò un piano specifico: sarebbero andate avanti le lune più basse, dalla sesta alla quarta, per poi far dare il colpo di grazia a noi lune maggiori.
Io, la terza, Douma, la seconda, e Kokushibo, la prima, saremmo rimasti in una stanza a parte.
Io avevo progetti diversi: sarei andato a combattere subito.
Non potevo restarmene in disparte come un codardo, ma sarei andato a combattere.
E, se devo essere sincero, quei deboli non sarebbero stati in grado di sconfiggere nessun pilastro.
Molti di loro avevano sbloccato il marchio, il che li rendeva più forti, e per questo serviva l'aiuto di lune crescenti superiori.
Solo che, per qualche strano motivo, sentii il bisogno di parlarne con Douma.
Era sera e lo trovai in un giardinetto a fare statue di ghiaccio raffiguranti degli animali.
Stava creando una tartaruga che si sciolse subito.
-Douma, posso parlarti un attimo?- gli chiesi.
Lui si girò e annuì.
-Io mi rifiuto di stare a guardare gli altri combattere, preferisco andarci io stesso, solo che, per qualche motivo, sentivo il bisogno di sentire la tua opinione- gli dissi.
-Sinceramente avrei fatto anch'io questa cosa, solo che poi Muzan si arrabbierebbe e potrebbe fare qualcosa di brutto- mi rispose.
-Non hai tutti i torti ma non credo che Muzan si arrabbi se andassimo a combattere-
-Di sicuro farà qualcosa se disubbidiremo ai suoi ordini, ma se vuoi fare il matto, allora sarò matto anche io!-
Quelle parole mi colpirono, non mi aspettavo una risposta simile.
-Sei sicuro?- gli chiesi.
-Sicurissimo! Non ti lascerei solo per nulla al mondo!-
Teneva davvero così tanto a me? Io che l'ho sempre disprezzato, maltrattato, ignorato e altro?
Mi ritornò in mente il viaggio che avevamo fatto, dove lo abbandonai quando lui voleva farmi una sorpresa.
Lo abbracciai.
-Douma, io non ti ho mai odiato veramente.-
Lui si strinse a me e lo sentii piangere.
Dopo qualche minuto che restammo abbracciati ci staccammo.
Douma aveva smesso di piangere e, in quell'esatto momento, fecero dei fuochi d'artificio da quelle parti.
Restammo lì a guardarli.
Erano splendidi e il mio desiderio di vederli con la persona più importante che avevo si avverò.
In quel momento Douma si avvicinò a me e poggiò le sue labbra sulle mie.
Ci stavamo baciando illuminati dal bagliore colorato dei fuochi.
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