Capitolo 59
Greta
Apre la porta con le sue chiavi, una Silvia raggiante mi corre incontro e mi abbraccia, accarezzo i suoi capelli.
- Hey! Come stai? -
- Bene Greta! Allora è vero? State insieme? -
Simone mi guarda aspettando una mia risposta mentre io divento rosso fuoco.
- Si Silvia, io e tuo fratello ci siamo decisi -
Simone mi abbraccia e mi da un bacio leggero sulle labbra.
- Mamma e babbo? - Le chiede.
- In cucina, vi stavamo aspettando! -
Saltella fino alla cucina, il mio cuore batte all'impazzata quando entro in cucina, suo padre si alza subito dalla sedia e mi viene incontro; adesso ho capito dove Simone ha ereditato il colore degli occhi.
- Ciao Greta! È un piacere conoscerti. Sono Marco -Mi dice allungando la sua mano, la stringo e sorrido, sua madre si alza e mi stringe in un abbraccio che mi fa sentire a casa.
- Ciao Greta. Non ci siamo conosciute in un bel momento -
- Fa parte del passato -
- Mamma ma non hai neanche apparecchiato? Io ho fame! - Dice Simone sedendosi su una sedia.
Suo padre tira fuori dal frigo una bottiglia di prosecco e cinque bicchieri.
- Prima dobbiamo brindare -
- A cosa? - Simone lo guarda.
- A Greta, sperando che riesca a sopportarti a lungo -
Inizio a ridere, Simone mi guarda male e mi tira a se prendendomi in braccio.
- Cosa ridi tu! - Mi dice stringendomi per i fianchi.
- Posso berlo anche io babbo? - Chiede Silvia avvicinandosi al tavolo.
- Soltanto un goccio! - Esclama Paola accendendo i fornelli per poi sedersi insieme a noi.
Brindiamo, poi Marco mi guarda, mi sento in imbarazzo per qualche secondo.
- Greta sei sicura di voler stare con mio figlio? -
- Per ora direi di sì -
- Per ora? - Chiede Simone.
- No! Per favore non ci ripensare! - Esclama Marco facendomi ridere.
- Siete stati bene al mare? Sei abbronzata Greta! - Si intromette Paola.
- Si, siamo stati benissimo -
Aiuto Paola ad apparecchiare la tavola e ci sediamo per cenare, Simone è seduto accanto a me e dall'altra parte ho Silvia che ha scambiato posto con Marco per poter stare accanto a me.
- A me non mi hai considerato! Guarda che sono io tuo fratello! - Gli dice Simone.
- Ma Greta è più buona di te! -
Si punzecchiano per un po' e io sono nel mezzo, volano i tovaglioli di carta.
- Simo! Smettila! Lasciala stare - Lo rimprovero.
Silvia gli fa la linguaccia vedendo che ho preso le sue difese.
- Cucini benissimo Paola - Dico finendo l'ultimo boccone di pasta con il sugo.
- Nooo che hai fatto Greta! Non devi dirglielo! Dopo si monta la testa e ci crede - Interviene Marco.
- Sei la copia di tuo figlio! - Ride Paola e Marco le accarezza la mano.
- Venerdì pensate di tornare al mare? - Mi domanda Marco aiutando sua moglie a togliere i piatti sporchi.
- Non lo so babbo, forse, perché? Volevate andare voi? -
- Anche se fosse potete sempre venire anche voi.... -
- Si, certo! Perché no! -
Simone guarda sua madre e le sorride mentre appoggia sul tavolo un vassoio di polpette.
- Ha fatto il piatto preferito del suo bambino - Mi dice Silvia sottovoce avvicinandosi.
- Che cosa le hai detto? - La guarda Simone.
- Ti ho detto di lasciarla stare! È una cosa nostra! - Gli dico dandogli una spinta.
Simone prende una polpetta e la mette in bocca, mastica lentamente fissando sua sorella.
- Tanto sei adottata! - Le dice e lei diventa rossa di rabbia.
- Simone tutte le volte la stessa storia! Andate d'accordo due giorni e poi ricominciate a scannarvi! -
- E dai mamma! Sto scherzando! Comunque le polpette di Greta sono più buone -
Arrossisco guardandolo male.
- Ti ha fatto fare la prova delle polpette? - Ride Marco. - Non ci credo Simone! - Continua e ridono tutti.
- Si si babbo, le fa meglio, una sera te le faccio assaggiare e poi mi dici -
Gli tiro una pedata sotto al tavolo e mi sorride maligno.
Finiamo di mangiare e aiuto Paola a sparecchiare insieme a Silvia, Simone e Marco stanno parlando seduto al tavolo finendo il loro bicchiere di vino.
- Mamma prepara il caffè che io e Greta andiamo, domani alle 5 deve alzarsi -
- Alle 5? Dove lavori Greta? mi chiede Marco.
- Ad un bar - Rispondo.
- Al bar di Filippo, il mio amico -
- Ah! Ho capito! È bravo quel ragazzo! -
Annuisco.
Sono le 23:30 quando Simone spegne la macchina sotto casa mia, avvicina il suo viso e mi bacia. Mi lascio cullare dal suo sapore e dal suo profumo, fa scivolare la mano sotto la mia maglietta e il mio corpo si accende, mi tiro su in ginocchio per riuscire ad arrivare meglio alle sue labbra, accarezzo il suo collo mentre la sua mano si è spostata sul mio seno.
- Ho voglia di fare l'amore Simo - Gemo nella sua bocca.
- Non dirlo, altrimenti accendo la macchina e ti porto a casa mia -
Sospiro e mi allontano rimettendomi composta.
- Allora non toccarmi in quel modo! - Dico imbronciata.
- Domani dormi da me? -
- Non lo so Simo! -
- Dimmi di si Greta -
- Forse -
- Per ora mi accontento -
Lo bacio l'ultima volta prima di scendere dalla macchina, salgo in casa, i miei sono già a letto, mi cambio e vado a dormire anche io.
La mattina, dopo due ore di lavoro Andrea entra dentro al bar, mi sforzo di essere gentile riuscendoci in parte.
- Ciao Andrea -
- Ciao Gre -
Mi volto per preparargli il caffè.
- Come stai? - Mi chiede.
- Bene - Appoggio il suo caffè sul bancone.
- Tu? - Continuo.
- Vado avanti - Prende in mano la sua tazzina e mi guarda negli occhi qualche secondo.
- L'ho capito Greta. Sei innamorata davvero di quel ragazzo -
Accenno un sorriso sorpresa dalle sue parole.
- Ma non ha senso stare senza parlarci o litigare, rimaniamo amici, fammi conoscere il tuo ragazzo, ti giuro che non parlerò mai più della nostra storia e non ti chiederò più di tornare insieme. Hai fatto la tua scelta in base al mio comportamento e sono contento davvero per te -
- Stai parlando sul serio Andrea? -
- Si Greta, me lo sono meritato, ti ho persa e non posso farci niente -
Gli sorrido. - Stasera parlerò con Simone - Rispondo, mi sorride, appoggia i soldi sul banco e lo guardo uscire dal bar.
Alle 14:00 esco da lavoro, mi accendo una sigaretta e chiamo Simone che mi risponde al primo squillo.
- Tesoro sei uscita da lavoro? -
- Si, in questo momento -
- Stai andando a casa? -
- No, vado a tagliarmi i capelli -
- Greta per favore... -
- Sto scherzando!!! Che hai? Ti sento giù -
- Niente, sono stanco -
- Tu a che ora torni da lavoro? -
- Oggi tardi piccolina, ti puoi riposare, fino alle 20:15 non passo a prenderti. Ceniamo insieme quando ho finito di giocare? -
- Si, va bene -
- Ma dormi da me? -
- E allora vengo io da te in motorino, sennò domani come ci vado a lavoro? -
- Ti porto io a lavoro. Adesso vai a riposare, ci vediamo dopo -
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