Capitolo 58
Mi sposto di lato e apro il suo asciugamano, ammiro il suo corpo abbronzato, accarezzo il suo ventre e trattiene il fiato, lascio scivolare la mano lentamente sul suo sesso, e le sue gambe si aprono automaticamente, l'accarezzo nel suo punto più sensibile, soffoca un gemito, sorrido guardando il suo petto che si alza e si abbassa sempre più veloce, le mordo un capezzolo e un grido riecheggia nella stanza.
- Che succede piccolina? - Sussurro strusciando la mia mano sempre più forte.
- Ti... ti prego Simo... - Mi dice aggrappandosi alla mia spalla.
Ha le labbra asciutte, continua a deglutire la saliva che non c'è, mi sistemo sopra di lei e la penetro tremando per un attimo.
- Mi sei mancata stanotte -
- A.. anche tu - Balbetta.
- Dimmelo Greta, dimmi che ti sono mancato davvero -
- Mi sei mancato - Risponde prima di baciarmi, mi alzo e i suoi occhi si spalancano.
- Cosa fai? - Mi chiede.
Sorrido, afferro le sue gambe mettendole sopra le mie spalle e mi sdraio su di lei penetrandola di nuovo, ad ogni mia spinta la sento urlare, guardo la sua espressione e le sue mani stringere il lenzuolo.
- Stai per venire? - Chiedo continuando.
- Si.... - Geme.
- Anche io... - Riesco a trattenermi fino a farla raggiungere il piacere, poi esco dal suo corpo riversando il mio seme sul suo seno, stringe a se il mio corpo sudato, anche se non mi ha detto che mi ama sta cercando di dimostrarmelo in tutti i modi, è normale che dopo Andrea abbia paura a dire di nuovo quelle parole; mi alzo dal letto, prendo i fazzoletti dal comodino e la pulisco, lei rimane sdraiata con le braccia aperte, soddisfatta, mi sdraio di nuovo accanto a lei che appoggia la testa sul mio petto.
-Pensavo di tagliarmi i capelli -
La guardo serio immaginandola con i capelli corti.
- Come volevi tagliarli? -
- Volevo rasarli da una parte e lasciarli lunghi dall'altra -
- Almeno i tuoi non mi faranno mai entrare in casa. Meglio se li lasci così -
Traccia il contorno di un mio tatuaggio sul petto.
- Sono agitata -
- Per stasera? -
Annuisce e la stringo a me.
- Andrà tutto bene, e poi mia sorella ha già cantato le tue lodi - Rido.
- Non so come vestirmi - Dice in preda al panico.
- Staresti bene anche con un sacco addosso, comunque tra poco andiamo a comprare qualcosa, ti aiuto io -
Alza il viso e mi guarda con aria sognante.
- Cosa ti piace di me Simo? -
- Cosa mi piace di te? Tutto Greta -
- Ci sarà qualcosa che non ti piace! -
- No, mi piace tutto di te -
La tengo stretta a me e dopo poco si addormenta, rimango a guardarla per tutto il tempo, sono rapito dal suo corpo esile e formoso allo stesso tempo, i suoi seni li sogno anche la notte.
Alle 16:30 la sveglio tempestandole il viso di baci, si sposta i capelli dal viso e apre gli occhi.
- Se ti alzi usciamo - Le dico.
Si stiracchia mettendosi seduta.
- Dio che ansia! - Risponde e si alza, indossa la biancheria intima, i jeans e la canottiera, mi alzo anche io, vado a fare la doccia e mi vesto.
-Sono pronto - Dico entrando in cucina, lei si avvicina, tira il mio pizzo obbligandomi ad abbassarmi e mi bacia.
- Andiamo -
Camminiamo mano nella mano per le vie del centro guardando qualche vetrina. Un gruppo di turiste ci passa accanto, sento gli occhi di Greta addosso a me, mi tira una spinta.
- Hai finito di guardarle tutte? -
- Cosa? Ma sei pazza? Non ho fatto niente! -
- Non dire stronzate! Hai fatto la radiografia a quella mora che è passata adesso! -
La tiro a me e sbatte sul mio petto.
- Io ho già la mia mora... è qui accanto a me e mi sta rendendo l'uomo più felice del mondo -
Mi sorride saltandomi in braccio.
- Domani mi porti con te a vederti giocare? -
- Si, ti porto, senti se viene anche Vale, altrimenti ti annoierai -
- Più tardi le manderò un messaggio -
La metto giù e continuiamo a camminare abbracciati fino a che sembra che finalmente in una vetrina abbia visto qualcosa che le piace.
- Entriamo? - Chiedo speranzoso.
Annuisce sorridendomi ed entro insieme a lei, prende in mano un paio di pantaloncini, fortunatamente per me non sono troppo corti.
- Carini.... provali tesoro -
Corre nel camerino, io continuo a guardare tra tutti i vestiti e trovo una maglietta rossa che lascia scoperte le spalle, la prendo e mi avvicino al camerino dove è Greta infilando dentro la maglietta.
- Prova anche questa - Le dico e lei la prende da dentro, aspetto paziente davanti alla tenda ed esce.
- Proprio rossa? - Mi chiede storcendo la bocca.
- Ti sta benissimo il rosso! Cosa c'è che non va -
- Tu dici sempre che sto bene! Voglio vedere domani se lo dici ancora quando mi sarò tagliata i capelli -
- Greta non farlo! -
- Sono la tua ragazza, tu hai la faccia da cattivo ragazzo e io da suora... non va bene -
- Basto io tesoro! Adesso cambiati che ce ne andiamo, altrimenti facciamo tardi -
Mi fa la linguaccia e chiude la tenda.
Pago la sua maglietta e i pantaloni senza ascoltarla mentre blatera qualcosa, e torniamo a casa, fa lei la doccia per prima e poi vado io, quando torno lei è già vestita e truccata, ha i capelli legati in una crocchia e qualche ciuffo ribelle le ricade intorno al suo viso, prendo la biancheria dal cassetto e la indosso di fronte a lei che continua a guardarmi seduta sul fondo del letto.
- Ti piace quello che vedi? -
- Mi piace tutto -
Mi avvicino, la bacio e si sdraia sul letto portandomi con se.
- Se fai così non andiamo da punte parti - Le dico.
- Sei serio? Davvero basta che ti bacio per scatenare i tuoi ormoni? -
- Mi sembra che a te basti guardarmi -
Arrossisce e mi alzo dal letto, indosso dei pantaloni corti e una camicia nera di lino, lego i capelli con un codino e mi spruzzo un po' del mio solito profumo; ha ragione Greta, guardandomi allo specchio non sembro proprio un bravo ragazzo.
- Un bel respiro? Sei pronta? - Dico ridendo.
- Ti ci metti anche tu? -
- E dai tesoro! Sono i miei genitori, i tuoi suoceri, non stai andando in guerra -
- È vero, hai ragione - Sospira e si alza dal letto.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top