Capitolo 53
- Non... non è colpa mia -
- Forse... o forse sì? Probabilmente gli hai dato uno spiraglio Greta! Io non insisterei a chiamare una persona sapendo che esce con un altro, o forse non lo sa? -
- Simo! Ci ho parlato! Te lo giuro! Sa che esco con te! Gli ho detto che tu mi rendi felice, che non c'è più posto per lui. Non... non è colpa mia se continua a chiamarmi... -
I suoi occhi diventano lucidi e delle lacrime cominciano a scendere, mi volto per non guardarla, scuoto la testa, odio vederla piangere. La sento muoversi in camera mentre fisso fuori dalla finestra, la guardo un istante, ha preso il suo borsone, la raggiungo togliendoglielo di mano e lo tiro in terra, afferro i suoi polsi e la butto sul letto sdraiandomi sopra di lei.
- Che cazzo stai facendo Greta? -
- Me ne vado! Voglio andarmene! -
- Tu non vai da nessuna parte! Stiamo parlando! -
- Non posso stare con te, non credi a quello che ti dico! - Urla piangendo.
- Ti credo Greta! Ti credo! Ma mi girano le palle! -
La bacio sul collo risalendo sulle sue labbra.
- Ti credo. Non voglio che te ne vai -
Si divincola e lascio i suoi polsi, mi stringe a se.
- Come faccio a convincerti che sono qui per te? Che voglio davvero che le cose tra noi funzionino? -
Asciugo il suo viso. - Piccolina... mi dispiace, ho un brutto carattere lo so. Sopportami ti prego, non te ne andare -
Mi sorride, appoggia le sue labbra sulle mie, le nostre lingue si scontrano.
- Non me ne vado Simo... non me ne andrò mai te lo giuro -
Appoggio la fronte sulla sua e le do un bacio sulla punta del naso.
- Ha detto che vuole parlarti - Dico mantenendo la calma.
- Non mi importa, adesso non ho tempo -
- Cosa devi fare? -
- Devo fare l'amore con il ragazzo più dolce che abbia mai incontrato -
- Per caso stai parlando di me? -
- No... veramente parlavo del tuo vicino di casa... certo che parlo di te! -
Sgancio la cintura del suo accappatoio liberando il suo corpo, le sue mani si insinuano sotto la mia maglietta.
- Sei bella -
- Anche tu -
Ci spogliamo bramosi di accarezzare i nostri corpi, le nostre labbra non si lasciano un secondo, sfiora il mio sesso e il mio cervello va in tilt, gemo rotolando sul letto a pancia sopra, le sue labbra scorrono lentamente sul mio petto facendomi perdere la cognizione del tempo, quando sento le sue labbra sull'inguine trattengo il fiato, mi irrigidisco per un secondo fino a quando sento la sua lingua guizzare sulla punta del mio sesso.
- Dio Greta.... sto per impazzire - Ansimo.
Percorre tutta l'asta con la lingua, accarezzo la sua testa invitandola a non fermarsi, non lo fa, schiude le sue labbra e lo accoglie tutto nella sua bocca.
- Si Greta... non fermarti.... - Muovo il bacino accompagnando i movimenti in sintonia con la sua bocca, mi rilasso gemendo ad ogni suo affondo, quando aumenta il ritmo perdo il controllo, qualche secondo e inizio a tremare.
- Greta... Greta sto per venire.... -
Non si sposta, le sue labbra rimangono incollate al mio sesso, la velocità aumenta ancora fino a che non esplodo nella sua bocca tremando. La sollevo e la faccio sdraiare sul letto, le mordo un capezzolo, la sento ridere.
- Mi fai il solletico - Dice dimenandosi, le blocco i polsi sul letto.
- Ferma Greta... non muoverti -
Mi sistemo sopra di lei e sprofondo nel suo corpo, inarca il bacino, è stretta e bagnata, il suo fiato caldo sul mio collo mi fa venire i brividi, gemo spingendomi dentro di lei con più forza, trattiene il fiato e si aggrappa alle mie spalle chiudendo gli occhi; il suo viso, la sua espressione vale più di mille parole.
Mi brillano gli occhi ogni volta che la guardo, ogni volta che i nostri sguardi si incontrano perdo la ragione, ogni volta che i nostri corpi sono fusi insieme il tempo si ferma, fa parte di me ormai, della mia vita, dei miei giorni e pensare che un altro la desidera quanto me mi fa mancare la terra sotto ai piedi.
- Perché mi guardi in questo modo? - Mi chiede con gli occhi sorridenti.
- Stavo... pensando Greta -
- Posso sapere a cosa pensi dopo aver fatto l'amore con me? -
- Sempre a te... occupi tutti i miei pensieri -
Mi da una spinta per poi rannicchiarsi su di me, inizia a tirarmi i peli sul petto.
- Hai detto che gli uomini depilati non ti piacciono, ci stai ripensando? -
- Forse potrei ripensarci.... -
- Allora devo fissare da un'estetista per farmi fare la ceretta -
- Prova soltanto ad avvicinarti a un'altra donna e non rispondo di me -
Rido accarezzando la sua schiena.
- Siamo gelose? -
- Almeno quanto te -
- Mi fai paura Greta... - Dico ridendo.
- Devi averne infatti! -
- Non riuscirei più ad avvicinarmi a nessun'altra, tu sei l'unica Greta -
- Certo certo... dite tutti così -
Inizio a farle il solletico sui fianchi e si dimena ridendo.
- Se ti dico una cosa devi crederci! -
- O...o....k... va bene... sme...smetti -
Mi fermo dandole modo di riprendere fiato, quando si accorge che la sto guardando si copre il corpo con un lembo del lenzuolo.
- È roba mia, quindi posso guardare -
- Roba tua.... davvero? - Mi prende in giro.
- Hai dei dubbi forse? -
Si avvicina e mi bacia mordendomi la lingua.
- Grazie Simo, pensavo che non mi sarei mai scordata di lui, e tu me l'hai fatto dimenticare in pochi giorni -
- Sei seria? -
Mi guarda dritto negli occhi.
- Sono seria. Te lo giuro! -
La bacio, quello che mi ha appena detto mi tranquillizza, è molto di più di una dichiarazione, non mi ha detto di essere innamorata di me ma è come se lo avesse fatto, e il mio cuore batte forte sentendola soltanto mia.
- Sei il mio angelo custode Simo -
- Adesso non esagerare! -
Mette il broncio e si volta.
- Mica ti ho offeso! - Mi dice facendomi la linguaccia.
- Vieni qui scema! -
Si lascia abbracciare qualche minuto, poi si alza dal letto, prende il suo costume abbandonato sulla sedia, va in bagno e capisco che vuole andare al mare, indosso il mio e prendo gli asciugamani mettendoli piegati dentro la borsa, preparo una bottiglia di acqua fresca e lei mi raggiunge in cucina.
- Ah, sei pronto! -
- Si Greta, ho preparato tutto -
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