Capitolo 52

Simone
- E perché l'hai fatto? -
- Perché mi piaci, perché sto bene con te, perché.... -
- Perché? -
Si districa dal mio abbraccio e riprende a camminare, scuoto la testa sorridendo e la raggiungo.
- Non mi hai risposto Greta -
- E neanche lo farò! Per ora fattelo bastare -
La sua espressione mi fa ridere.
- Quando ti arrabbi sei ancora più bella -
- Non prenderci gusto Simone, se mi arrabbio e basta posso essere bella, ma se mi incazzo divento molto brutta -
- Non ci credo! Non è possibile! -
- Non te ne approfittare! -
La stringo da dietro e gli do un bacio sul collo, si appoggia al mio petto, prende le mie mani e incrocia le sue dita alle mie.
- Stronzo! -
- Hai detto a me? - Sussurro nel suo orecchio e la sento ridere.
- Si! Certo che ho detto a te! -
- Stasera a casa te la faccio pagare, ora c'è troppa gente -
- Stai attento di non finire a dormire in camera di tua sorella! -
- Addirittura! -
Si volta e mi bacia appoggiando le sue mani sul mio petto.
- Sto bene con te Greta -
- Anche io, a parte quando mi fai arrabbiare -
- Cercherò di non farlo più -
Appoggia le sue labbra sulle mie.
- Ho fame - Mi dice riaprendo gli occhi.
- Andiamo a mangiare! -
La prendo per mano e ci incamminiamo verso il ristorante vicino casa.
Ordiniamo due antipasti, due fritture e una bottiglia di vino bianco, alla fine dell'antipasto Greta è già brilla e ride tenendo in mano il suo bicchiere di vino.
- Greta! Sei ubriaca! La vuoi smettere di bere -
- E dai! Mi sto divertendo! Sto bene! -
Rido della sua espressione e delle sue gote rosse.
- Non prendermi in giro -
- Non lo sto facendo! Mi fai ridere! -
- Mi fai ridere equivale a sì ti sto prendendo in giro -
- Perché stai bevendo così? -
- Perché una volta tanto mi sento bene, libera dai pensieri, e soprattutto perché ho trovato qualcuno che mi ama come merito.... cioè che mi vuole bene come merito -
La guardo e le sorrido.
- Non voglio che ti senti male Greta -
- Ti preoccupi per me? -
- Certo che mi preoccupo per te! -
- Nessuno lo ha mai fatto. Nessuno a parte i miei genitori -
- Adesso non lo dici più -
Per tutta la strada del ritorno ride aggrappata a me per non cascare, ci avrei messo meno tempo se l'avessi riportata in braccio, mi fa ridere perché parla in continuazione senza fermarsi un minuto, facendosi domande e rispondendosi da sola, una volta davanti casa cerco le chiavi nella tasca dei jeans guardando che non caschi, la porto in camera e si sdraia sul letto.
- Vieni Greta, ti aiuto a cambiarti - Le dico afferrandola per una mano per sollevarla.
- No no, mi gira la testa -
Sospiro fissando il suo viso che è diventato pallido tutto d'un tratto.
- Devi vomitare? -
Annuisce, la sollevo e come si alza inizia a correre verso il bagno sbattendo da tutte le parti, le vado dietro, appena in tempo per appoggiarle una mano sulla fronte e per tenergli i capelli.
- Finito? Sei sicura? -
- Si -
L'aiuto ad alzarsi, i suoi occhi sono lucidi, si sciacqua il viso con l'acqua fredda e subito dopo mette i polsi sotto, mentre aspetto le lego i capelli in una treccia, si lava i denti, chiude l'acqua e si volta a guardarmi.
- Faccio schifo - Mi dice appoggiandosi contro il lavandino.
- Non fai schifo, sei bellissima ugualmente -
- Tu sei di parte -
- Può darsi... -
- Grazie Simone -
- Non devi ringraziarmi, hai fatto lo stesso con me -
- Non succederà più -
- Lo credo bene! Da domani soltanto coca cola -
L'abbraccio e torniamo in camera, si cambia indossando la mia maglietta e mi raggiunge rannicchiandosi contro di me, dopo poco sento il suo respiro regolare, spengo la luce e mi addormento anche io.
La mattina dopo mi alzo, le preparo il caffè, una fetta di pane con la Nutella, un bicchiere d'acqua e un Aulin, metto tutto in un vassoio e torno in camera appoggiando tutto sul suo comodino. Mi siedo sul bordo del letto e accarezzo la sua schiena, pochi secondi e apre gli occhi.
- Buongiorno! -
Mi sorride e porta una mano sulla testa.
- Mal di testa? - Chiedo.
- Un po' -
- Ok, mangia qualcosa e poi prendi una bustina. Tieni - Le porgo la fetta di pane.
- Dio che bello! Voglio svegliarmi ogni giorno così! -
- Con me o con il pane e Nutella? -
Ci pensa un attimo.
- Con tutti e due. È possibile? -
- Si guarderà! Adesso fai colazione -
Rispondo alzandomi.
- Dove vai? -
- Vado a fare una doccia e torno -
- Ok -
Quando rientro in camera frizionandomi i capelli con un asciugamano lei sta prendendo la sua bustina.
- Adesso va molto meglio - Mi dice con un sorriso. - Vado a fare una doccia così mi riprendo del tutto - Continua passandomi accanto.
Spalanco le persiane  per far entrare un po' di luce e il suo cellulare inizia a vibrare sul comodino, mi avvicino e sospiro leggendo il nome di Andrea che lampeggia sul display; so che è sbagliato ma rispondo ugualmente.
- Pronto -
- Dov'è Greta? - Sembra arrabbiato ma non mi lascio intimidire.
- Sta facendo la doccia -
- Pensi davvero che lei si innamorerà di te? Perché se è così sei un povero illuso -
- Non so se si innamorerà di me, ma almeno io mi prendo cura di lei, e la notte non la lascio da sola scappando dalla mia ex, ma la tengo stretta a me -
Passa qualche secondo dove sento soltanto il suo respiro.
- Non ho chiamato per parlare con te -
- È questo il punto! Non devi più chiamarla! Ti devi scordare di lei! -
- Questo lo dici tu! Solo perché ci sei andato a letto non vuol dire che sia innamorata di te -
- Probabilmente ci ho fatto più volte l'amore io di te Andrea. Lasciala stare! - Riattacco senza dargli modo di rispondere, la vena sul collo pulsa, mi accendo una sigaretta e butto il suo cellulare sul letto, lei rientra poco dopo, è raggiante e il suo sorriso è contagioso, ma in questo momento non ho voglia di ridere.
- Che succede Simo? Che hai? -
Mi alzo di scatto dal letto.
- Che succede? Succede che il tuo ex ha chiamato di nuovo Greta! - Sbraito.
Fa due passi indietro appoggiando la schiena sulla porta chiusa, il suo sorriso è svanito e mi guarda impaurita.

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