Capitolo 5

Mando il sedile indietro e la afferro per i fianchi.
- Vieni in braccio - Continuo a baciarla mentre si prodiga per scavalcare e in un secondo appoggia il suo sedere sulle mie ginocchia.
- Tira la leva alla tua destra, staremo più comodi - Sussurro mordendole il labbro inferiore.
Si allontana per cercare la leva mordendosi il labbro che stavo mordendo io un attimo prima, il sedile si abbassa e mi ritrovo sdraiato, scuoto la testa chiudendo gli occhi.
- Che ho fatto - I suoi occhi brillano di una luce nuova.
- Non morderti il labbro Greta -
Si china su di me, le sue labbra scivolano umide sul mio collo, la stringo a me infilando la mano sotto la sua maglietta, accarezzo la sua schiena.
- Che fai - Sgrana gli occhi tirando su il viso.
- Niente che non vuoi. Faccio amicizia con il tuo corpo - Sorride e mi da un piccolo morso sul mento scendendo verso il collo. È una tortura, ho voglia di spogliarla completamente e di farla mia, cerco di trattenermi ma quando mi imbatto sul reggiseno non resisto e lo sgancio, sposto le mie mani sul suo seno, lo sfioro e la sento mugolare, le sue labbra cercano le mie, gioco con i suoi capezzoli fino a farli indurire tra le mie dita, senza staccare le mani dai suoi seni sposto il mio viso sul suo collo, i mugolii diventano gemiti e sento il mio sesso premere sulla cucitura dei jeans.
Provo a fermarmi ma sono rapito dal suo corpo e dalle sue mani che sotto la maglietta accarezzano il mio petto intrecciandosi nella peluria, afferro il bordo della sua maglietta e la sfilo, il reggiseno scivola sulle sue braccia, le solleva, lo prendo e lo tiro nel sedile dietro insieme alla sua maglietta, approfitto di quell'attimo per tirarmi su, e la tiro a me, inarca la schiena quando le mie labbra sfiorano il suo capezzolo, mi toglie l'elastico dai capelli e le sue mani infilano in mezzo.
- Sei così bella piccolina - Sussurro.
Tira la testa all'indietro ansimando, la stringo di più a me fino a sentire la cucitura dei suoi jeans sul mio sesso, mi guarda e sorride.
- Senti cosa mi fai? - Le dico guardandola. Torno a sdraiarmi passandomi le mani nei capelli cercando di riprendere il controllo del mio corpo. Si sdraia su di me e appoggia la testa sul mio petto, accarezzo il suo viso sperando che il tempo si fermi.
- Claudio sa di noi - Interrompo quel momento magico sperando che il mio amico torni nella sua tana velocemente.
- Che hai detto? - Si tira su coprendosi il seno con le mani e il mio amico torna a fare capolino.
- Hai capito benissimo! Non fare la finta tonta Greta -
Si allunga per prendere la maglietta ma la blocco.
- Ti vergogni? -
Annuisce senza guardarmi negli occhi, con un movimento tolgo la mia maglietta buttandola accanto alla sua. - Così siamo pari -
- Non direi... è un po' diverso - Ride, la tiro a me godendo della sensazione dei suoi seni sul mio petto. Mi da un bacio sul petto.
- Vorrei una sigaretta, ma mi fa fatica allungarmi a prenderle nella mia borsa -
- Sono li sopra al cruscotto, prendila -
Si allunga, i suoi seni sodi non si muovono di un millimetro nonostante la sua quarta.
L'accende e aspira.
- In questo momento ti farei volentieri una foto Greta -
- Ma sei pazzo? -
Sorrido della sua espressione buffa.
- Posso? Giuro che la terrò per me -
Sorride, mi sollevo appena e prendo il cellulare dalla buca laterale, si copre i seni con la mano e aspira la sua sigaretta, in quel momento scatto e il flash illumina l'abitacolo per un istante, si avvicina per guardarla e ride con la sigaretta stretta tra le labbra.
- Potrei anche farci un poster e attaccarlo in camera da letto -
- Non ci provare Andrea! -
- La guarderò quando un giorno mi lascerai per uno più giovane -
- Non posso lasciarti perché non stiamo insieme -
Le tiro un pizzicotto sul fianco.
- Quindi il fatto che mi sia spinto fino a questo punto non ti dice niente? - Sorrido vedendola muoversi ogni volta che pizzico il suo fianco, fa l'ultimo tiro alla sigaretta e la spegne nel posacenere, torna su di me e mi volto di fianco facendola scivolare accanto a me, non è la posizione più comoda ma resisto.
- Quando verrai dai miei genitori forse ci crederò -
- Un passo per volta. Intanto anche Claudio lo sa. E devo dirti che fa il tifo per te -
Mi accarezza i capelli portandoli dietro l'orecchio, resta in silenzio con un espressione beata stampata in faccia, quando chiude gli occhi mi avvicino, traccio il contorno delle sue labbra con la lingua prima che le schiuda per accoglierla, le mie mani tornano sul suo corpo, accarezzo il suo sedere sodo spingendola a me, spingo il suo busto indietro riappropriandomi del suo seno, la sua pelle ha un sapore buono, non mi stancherei mai di baciarla.
Lentamente accarezzo il suo ventre, scavalco il bottone dei jeans e struscio la mia mano sulla cucitura dei suoi pantaloni, trema, i suoi gemiti rimbombano nel silenzio della mia auto.
- Che succede - Domando e alzo il viso per guardarla continuando a muovere la mano facendo una leggera pressione.
- Non lo so, mmma sto bene - Balbetta, avvicina la sua mano al bottone dei miei jeans sfiorandomi la pancia nuda.
- Fallo Greta. Fai quello che ti senti di fare -
La sua piccola mano sbottona i miei pantaloni, sfiora i fianchi scivolando lentamente dentro ai miei boxer, afferra il mio sesso e lascio andare un urlo che mi si strozza in gola, inizia a muovere la sua mano lentamente intorno al mio membro, il sangue inizia a pompare nelle vene, sbottono i suoi jeans e infilo la mano nei suoi slip, la accarezzo scoprendola bagnata, sfioro il clitoride e geme, catturo le sue grida con la bocca, la mia lingua danza insieme alla sua a ritmi impressionanti.
- Non farmi male - Sussurra.
- Sei vergine? -
Un flebile si appena udibile esce dalle sue labbra.
- Cristo santo - Gemo, continuo a toccarla più dolcemente che posso, inizio a sudare freddo, non resisto più, o mi fermo o la spoglio.
Riluttante tolgo la mia mano dai suoi slip, i suoi occhi mi guardano imploranti, si schiarisce la voce e toglie la sua mano dai miei boxer, adesso mi accarezza la schiena, do un ultimo bacio sulle sue labbra umide tenendola stretta a me.

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