Capitolo 47

Dopo aver accompagnato Greta vado a casa e preparo la borsa, faccio la doccia ed esco per andare a cena dai miei, passo prima a prendere la borsa a Greta perché di sicuro farò tardi e non la vedrò, Silvia mi viene incontro appena entro in casa e mi abbraccia.
- Non c'è Greta? - Mi chiede.
- Mi sembra ancora presto per farla conoscere alla mamma e al babbo -
- Quindi si? State insieme? - Chiede euforica.
- Più o meno si -
Mi salta in braccio. - Che bello Simo! Quindi la vedrò spesso? -
- Adesso vediamo. Mamma e babbo? -
- Ti sembrerà strano, ma da qualche giorno è tornato tutto come prima -
- Davvero? -
- Si, sono tornati quelli di sempre -
La faccio scendere e vado in cucina.
- Ciao Simone! - Mio padre sta aiutando mia madre a cucinare, sorrido a Silvia.
- Ciao babbo -
- Tua madre mi ha detto che hai trovato una bella ragazza -
- Si...  - Dico in imbarazzo.
- Quando ce la porterai a far conoscere? -
- Io la conosco già! - Si mette in mezzo Silvia.
- Ah si? E com'è? - Le chiede mio padre.
- È bella, simpatica, gentile.... -
- Allora non fa poco a stare con tuo fratello... -
Ride mio padre facendo sorridere anche me.
- Da quando l'ha conosciuta, Simone è cambiato babbo -
- Ce ne siamo accorti Silvia, adesso apparecchia per favore - La interrompe mia madre vedendomi in difficoltà.
Silvia apparecchia e va in camera a spegnere lo stereo.
- Mi raccomando le precauzioni Simone - Mi avverte mamma.
- Già sennò fai la fine nostra - Aggiunge mio padre baciando sulla testa mia madre.
- Mamma ti prego! -
- Non ti arrabbiare! Ti ho soltanto dato un consiglio che darebbe ogni madre -
- Si, ok, ho capito -
- Siediti che è pronto -
Ceno insieme alla mia famiglia, questa atmosfera mi mancava veramente, sembra che la bufera di qualche giorno fa sia passata, finisco di mangiare e mi accendo una sigaretta, il mio cellulare suona e Silvia si alza correndo in salotto a prendermelo.
- È Greta! È Greta! - Urla.
- Rispondi! -
La lascio parlare un po' al telefono con Greta, mio padre e mia madre la guardano e ridono.
- Non sopporta solo te a quanto vedo! Anche tua sorella! Hai trovato un angelo! - Rincara la dose mio padre e Silvia mi passa il cellulare.
- Piccolina dimmi - Rispondo alzandomi dalla sedia spostandomi in salotto ascoltando anche i commenti dei miei in cucina.
- Allora per domani è tutto a posto, ho avuto una breve discussione con mia madre ma ce l'ho fatta! -
- Anche perché ormai la tua borsa è in macchina, mi toccherebbe rapirti! -
- No... scapperei tranquillo! -
- Ok, domani devo fare un po' di giri, se per le 14:00 precise non ci sono aspettami da Filippo, non ti muovere da lì -
- Certo! Ok! Sei dai tuoi? -
- Si, sono ancora qui -
- Ok! Io vado a dormire! -
- Va bene, buonanotte -
Attacco e torno in cucina, mamma ha già servito il caffè.
- Vuoi una grappa Simo? - Mi chiede mio padre.
- Si grazie -
- Mi ha detto Greta che la prossima volta mi porterete al mare con voi - Mi dice Silvia addentando una mela.
- Se l'ha detto Greta allora va bene - Rispondo scompigliandogli i capelli.
- Non ti vedevo così felice da diverso tempo Simone - Mia madre mi guarda amorevolmente.
- Diciamo che le cose stanno andando per il verso giusto -
Rimango a guardare il primo tempo di una partita con mio padre e poi torno a casa, ci metto un po' ad addormentarmi ma alla fine ci riesco.
La mattina dopo corro come un pazzo per riuscire ad essere in orario per passare a prendere Greta, alle 14:15 scendo dalla macchina ed entro nel bar, lei è seduta al tavolino e sta prendendo un caffè, mi avvicino baciandola sulla guancia.
- Scusa se ho fatto tardi -
- Non preoccuparti! Vuoi un caffè? -
- Si, prendo il caffè e andiamo -
Mi avvicino al bancone, Filippo mi sorride e mi prepara il caffè, Greta si avvicina appoggiandomi una mano sulla schiena.
- Sei tutto sudato Simo! -
- È da stamani alle 6 che corro come un pazzo e ho fatto tardi ugualmente -
Greta paga i caffè, salutiamo Simone e partiamo, per tutto il tragitto Greta canta e di tanto in tanto si avvicina per baciarmi facendomi ridere, prima di arrivare a casa ci fermiamo al supermercato per comprare qualcosa per i giorni seguenti.
Parcheggio lungo il vialetto di casa, prendo le borse dal bagagliaio e mi avvio verso la porta.
- Wow - Mi dice appena spalanco le persiane facendo entrare un po' di luce. - Tua madre ha buon gusto ad arredare una casa -
La stringo sui fianchi da dietro e la bacio sul collo, gli faccio vedere la casa che ha tre camere due bagni e la cucina grande dove mia madre ha pensato di mettere anche un divano, l'ultima stanza dove la porto è camera mia, gira per la stanza guardando tutte le foto appese.
- Questo sei tu da piccolo? - Mi chiede.
- Si -
- Eri bellissimo! -
- Adesso no? -
- Si, ma da piccolo eri un'altra cosa -
Si siede sul mio letto mentre io appoggio le nostre borse sulle sedie.
- Vuoi andare al mare? - Le chiedo.
- No, se posso vorrei fare una doccia e riposarmi un po', al mare possiamo andarci domani -
- Era quello che volevo fare anche io -
- Allora faccio io la doccia per prima -
- Io la faccio nell'altro bagno -
La guardo prendere le sue cose nella borsa, io prendo le mie e ci chiudiamo nei rispettivi bagni.
Quando rientra in camera io sono già sdraiato sul letto con addosso un paio di pantaloncini corti, tiro su il viso, lei è ferma sulla porta, guardo le sue lunghe gambe coperte solo da un paio di pantaloncini troppo corti e la sua canottiera bianca, i capelli umidi scendono in disordine sulle sue spalle, deglutisce.
- Puoi venire Greta, non ti mordo! - Le dico cercando di tranquillizzarla.
Si avvicina lentamente e si siede dalla parte vuota del letto, mi volto su un fianco verso di lei e la tiro a me prendendola per la vita, ride atterrando sul mio petto, la stringo inspirando l'odore dei suoi capelli.
- Se mi addormento adesso arrivo fino a domani - Dice stropicciandosi gli occhi.
- C'è qualcuno che te lo vieta? -
- Sono venuta qui per stare con te, non per dormire -
- Davvero sei venuta per stare con me? -
Sbuffa e la mordo su una spalla.
- Non sbuffare quando ti dico le cose -
- Non sbuffare quando ti dico le cose - Mi fa il verso e si volta verso di me abbracciandomi.
- Ti fa paura dormire tre notti sola con me? -
- Di cosa dovrei aver paura? Se volevi farmi del male lo avresti già fatto -
- È vero anche questo -
- Mi fido di te Simo -
- Voglio che ti fidi di me! -
Mi bacia, la sua lingua accarezza la mia, incrocia le gambe con le mie, la sua pelle è morbida e calda.

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