Capitolo 43

La sento tramenare in cucina, chiudo gli occhi e la testa gira più forte, un senso di nausea mi assale, mi alzo lentamente andando a sbattere sul tavolino.
- Dove vai? - Greta arriva subito e mi cinge il fianco con le braccia.
- Devo vomitare - Dico cercando di fare più in fretta possibile, mi accompagna in bagno, e una volta trovato il water mi svuoto inginocchiandomi di fronte, lei è lì con me, non dice una parola, si limita a tenermi la fronte.
Mi siedo sfinito sul bidè, prende l'asciugamano e dopo averlo bagnato mi rinfresca il viso donandomi sollievo.
- Andiamo, ti accompagno sul divano - Mi alzo e lentamente da solo riesco a tornare sul divano, mi sento già meglio rispetto a prima, Greta torna dalla cucina qualche minuto dopo con un piatto di pasta al pomodoro in mano e me lo passa sedendosi accanto a me.
Quando ritorna dalla cucina si siede di nuovo, mi sdraio e appoggio la testa sulle sue gambe, la sento irrigidirsi per un attimo.
- Mi vuoi bene Greta? -
- Certo che ti voglio bene! Oggi un po' meno -
Sorrido. - Sono un disastro -
- È normale, sei un uomo! Mangia - Mi prende in giro.
- Non conciarti mai più così! Non è questo il modo per risolvere i problemi -
- Mia madre mi ha detto di chiederti scusa -
- Ho già dimenticato quello che mi ha detto ieri sera -
Mi accarezza i capelli corti, il mio respiro si regolarizza, sento gli occhi pesanti.
- Non voglio dormire Greta -
- Non ho il potere di farti restare sveglio - Ride guardandomi. Allungo una mano e accarezzo il suo viso, chiude gli occhi.
- Sdraiati qui accanto a me - Le dico. - Ti faccio posto -
Ci pensa un attimo poi annuisce, le faccio spazio e la stringo a me.
Qualche ora dopo apro gli occhi, intorno a me è tutto buio, Greta non è più li, mi tiro su dal divano con le tempie che martellano, mi alzo e giro tutta la casa senza trovarla, prendo il cellulare dal mobile all'entrata; le 22:00, le mando un messaggio su WhatsApp.
" Dove sei Greta? "
" Sono a casa "
" Se mi avessi svegliato ti avrei riaccompagnata io "
" Tranquillo, è venuto Claudio con Valentina. Come ti senti? "
" Mi scoppia la testa, domani andrà meglio "
" Ne sono sicura "
" Ti lascio riposare. Ci sentiamo domani, vado a dormire anche io "
" Ok, buona notte! 😘 "
Sorrido, almeno nei messaggi i baci me li manda, è già un inizio.
Greta
Entro a lavoro, Filippo mi prepara la solita colazione, va un attimo sul retro e torna con un mazzo di rose rosse tra le mani.
- Queste sono per te -
Il mio cuore perde un battito e per poco non mi va di traverso il caffè.
- Di chi sono? -
- Non lo so, mica ho letto il biglietto. Ma un'idea me la sono fatta - Mi strizza l'occhio.
Apro il biglietto con le mani che tremano, me le manda Simone, non avevo dubbi, sorrido mentre leggo.
" Queste sono per te, per ringraziarti per esserci sempre, per ringraziarti della tua allegria che mi contagia anche nelle giornate più brutte, per ringraziarti per avermi accettato con tutti i miei difetti e soprattutto per la pazienza che hai avuto ieri.
Tuo Simo "
Quasi piango leggendo quelle parole, Filippo toglie la tazzina dal bancone.
- Adesso dovresti mandargli un messaggio per ringraziarlo.... - Mi dice ridendo.
- Allora l'hai letto! - Esclamo  puntandogli un dito contro.
- No Greta! Te lo giuro! -
Vado sul retro ad appoggiare le rose e la borsa e gli invio un messaggio su WhatsApp.
" Non avresti dovuto farlo, mi hai fatto quasi piangere Simo, se faccio tutto questo è perché te lo meriti e perché anche tu ci sei sempre per me, sono contenta che fai parte della mia vita! 😘 "
Mi metto a lavoro con il cuore leggero, ormai Andrea sta diventando solo un brutto capitolo della mia vita, e il suo ricordo si dissolve ogni momento di più, do uno sguardo fuori alla sua officina ancora chiusa, Filippo se ne accorge.
- Pensi ancora a lui? -
- No, non più -
- Con Simone come va? -
- Sembra bene -
- State insieme? -
Spalanco gli occhi. - No! Ma cosa dici! Non sono pronta per avere un'altra storia -
- Ma sai quello che prova lui per te... -
Mi preparo l'ennesimo caffè, parlare con Filippo di questa cosa mi imbarazza, soprattutto perché sono amici e se mi dice queste cose è perché lui gli ha parlato di qualcosa.
- Non lo so Filippo, probabilmente se lo sapessi scapperei lontana da lui -
- Greta lui è il ragazzo che potrebbe farti felice, non puoi privarti.... -
- Cosa ti ha detto? - Lo interrompo.
- Qualcosa mi ha detto, ma non ci vuole molto a capirlo.... -
- Cosa ti ha detto? - Chiedo curiosa approfittando del momento di calma nel bar.
- Mi ha detto che... sta bene con te, che farebbe qualsiasi cosa per farti felice.... -
- Quindi non ti ha detto che vuole qualcosa di più! - Dico sollevata.
- C'è bisogno di dirlo Greta? Non basta il modo in cui ti guarda? -
- Davvero pensi che.... -
Annuisce. - Vai a fumarti una sigaretta dai! - Mi risponde serio e io scappo sul retro rossa in viso, prendo il cellulare dalla tasca e gli invio un messaggio.
" Forse... sarebbe meglio se per un po' non ci vedessimo "
È online, le spunte blu mi dicono che ha letto il messaggio, non oso neanche pensare alla sua reazione, e il solo pensiero di non vederlo mi fa mancare l'aria, ma non voglio farlo stare male, sarei egoista. Non risponde e per un attimo mi pento di avergli mandato quel messaggio.
Arrivo alle 14:00, Simone non mi ha risposto, mi tolgo il grembiule e dopo aver salutato Filippo esco dal bar con le rose in mano, il suono di un clacson mi fa sobbalzare, guardo dall'altra parte della strada e Simone in auto mi fa cenno di raggiungerlo. Attraverso la strada e salgo in macchina dopo aver appoggiato i fiori sul sedile di dietro.
- Non dici niente? - Mi chiede alzando la voce.
- Cosa vuol dire quel messaggio Greta? -
Sento gli occhi bruciarmi, li chiudo e una lacrima scivola sul mio viso, lo sento sospirare, ingrana la prima e parte, lo guardo guidare, la sua mascella è serrata, non oso aprire bocca.

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