Capitolo 37

Greta si alza silenziosa.
- Dove vai? - Chiedo fissandola.
- Oh... a fumare una sigaretta -
Annuisco e la seguo con lo sguardo fino a che non scompare dalla mia visuale, mia sorella si alza poco dopo.
- E te? -
- Vado a fumare anche io -
- A fumare? Da quant'è che fumi? - Chiedo, la situazione mi sta sfuggendo di mano.
- Da qualche mese -
Esce anche lei e rimango solo ad aspettarle, forse Greta riesce a calmarla un po'.
Greta
Silvia mi viene di fronte e si accende una sigaretta aspirando a pieni polmoni.
- Gli piaci Greta -
Spalanco gli occhi certa di non aver capito.
- Cosa? -
- A mio fratello! Gli piaci e anche molto! - Sorride, ha gli occhi dello stesso colore del fratello, un Simone in miniatura.
- Silvia so che non dovrei intromettermi, ma... non è colpa di Simone se c'è questa situazione in casa -
- Lo so, ma spero davvero che riesca a risolverla -
- Forse, ma non esserne sicura, potrebbe parlarci, ma se tra due persone finisce l'amore è inutile che stiano insieme, finirebbero per farsi del male -
Mi guarda e mi sorride.
- Alla fine hai ragione. E tu? Con mio fratello? -
- Cosa? Siamo amici Silvia -
- Certo, amici, adesso si dice così! Simone ha la bava alla bocca -
Inizio a ridere con lei.
- Io non l'ho vista! - Dico.
- Guardalo bene allora - Finiamo di fumare e rientriamo, Silvia adesso sembra un po' più tranquilla e serena.
- Ti sei calmata? - Le chiede Simone.
- Si, scusa se ti ho trattato in quel modo, sono un po' nervosa -
- Me ne sono accorto -
La signora si avvicina vedendoci tutti seduti, ordiniamo le nostre pizze, Simone prende il calzone come me e questa cosa fa ridere sua sorella, lei invece prende prosciutto e funghi, la signora si eclissa di nuovo, alzo il viso, e Simo mi sta guardando, sorrido e bevo un sorso di birra.
Ci portano le pizze e le divoriamo in poco tempo, finalmente il mio stomaco smette di brontolare, mi appoggio sullo schienale della sedia.
- Avevi fame! - Mi chiede Simone ridendo.
- Mamma mia, davvero! -
- Oggi non ci siamo fermati un secondo. Volete il dolce? -
Silvia mi guarda, l'unica cosa che mi andrebbe è un gelato gigante al cioccolato.
- A me andrebbe un gelato -
- Si, anche a me! - Mi segue Silvia.
- Allora pago e poi andiamo a mangiarci un bel gelato! -
- Aspetta Simo, dividiamo! - Dico e prendo il portafoglio.
- Ancora insisti? Mettiamo in chiaro una cosa. Quando sei fuori con me il portafoglio lascialo a casa perché non ti serve! E non voglio più tornarci sopra! - Si allontana.
- È fatto così..con le ragazze che gli piacciono -Mi dice Silvia.
- Silvia smettila! Se ti sente si incazza! -
- Ha poco da incazzarsi, è evidente, e a me non dispiacerebbe! Mi piaci, sei adatta a lui! -
- Cosa state confabulando? - Ci chiede Simone tornando da noi.
- Niente! Andiamo a mangiare il gelato - Dico alzandomi evitando che Silvia gli dica di cosa parlavamo realmente.
Sento quasi la mancanza di Simo che mi tiene la mano, ma non mi azzardo a farlo io, Silvia capirebbe sicuramente male e lui non so come la prenderebbe, ci fermiamo alla gelateria, prendo un cono tutto cioccolato, Silvia cioccolato e limone e Simone invece non lo prende ma si limita a guardare noi.
Torniamo alla macchina e accompagnano Silvia a casa, poi si ferma sotto casa mia e spegne il motore.
- Scusala, è un po' nervosa, ma non è sempre così! - Mi dice riferendosi a sua sorella.
Ha lo sguardo preoccupato, la mascella serrata.
- Non so come aiutarla credimi, anche se parlo con i miei non risolvo niente -
- Simo... non è colpa tua, l'hai detto anche tu! L'amore finisce e non possiamo farci niente -
Sospira e afferra la mia mano, la stringe e rimango in silenzio a guardare le nostre dita incrociate.
- Sono bravo a tirare su il morale agli altri, ma quando si tratta di mia sorella... -
- Sei un fratello spettacolare! Il fratello che tutti vorrebbero avere -
Lo vedo sorridere.
- E poi non mi depilo, quindi è un altro punto a mio favore! -
- Si! Infatti - Sorrido.
- Domani ti va di fare qualcosa? -
- Tipo? -
- Non lo so, quello che vuoi -
- Mi va bene tutto Simo, tutto quello che ti va di fare -
- Ok, allora fatti trovare pronta per le 8 -
Inarco un sopracciglio. - Cosa ti frulla nella testa? -
- Vuoi la verità? - Ride appoggiando la testa al sedile. - Non ho in mente niente, buio totale -
- Mi fai alzare alle 7 e non sai neanche dove andare? -
- Non lo so, davvero, è che con te sto bene, parliamo, ridiamo, starei anche una giornata seduto in macchina senza fare niente insieme a te -
Sorrido ripensando alle parole di Silvia, forse ha ragione, ma mi sembra troppo presto per buttarmi a capofitto in un'altra storia.
- Troviamoci da Filippo, facciamo colazione e decidiamo cosa fare insieme -
- Alle 8? -
- Si, va bene! - Lo bacio sulla guancia prima di scendere dalla macchina, aspetta che entri nel portone prima di andarsene, il mio cuore batte forte, salgo le scale ed entro in casa.
La mattina alle 8:05 entro dentro al bar, Simo sta parlando con Filippo che appena entro mi sorride e Simone si volta a guardarmi.
- Sei in ritardo! - Mi sorride.
- Cinque minuti! Non trovavo il cellulare, e poi l'avevo lasciato in borsa ieri sera -
- Allora Greta prende la solita brioche al cioccolato - Dice Filippo passandomela.
- E per te? -
- Lui vuota... se è anche integrale meglio - Dico ridendo e Simone mi da una piccola spinta.
- Vuota ma non integrale. E poi due cappuccini per favore -
Andiamo a sederci al tavolino mentre aspettiamo i cappuccini.
- Hai deciso dove andare? -
- Sono rimasto sveglio quasi tutta la notte a pensarci, ma non ho idee -
Finisce la sua brioche, allungo una mano passando un dito sopra al suo labbro.
- Avevi lo zucchero a velo - Dico.
- Ah, grazie -
Filippo ci porta i cappuccini.
- Filippo dove si potrebbe andare a passare una giornata? - Gli chiede Simone, lui si porta una mano sul mento pensando.
- Andate in piscina, al mare... è estate, ci sono tanti posti in cui andare -
- Andiamo a San Michele, ci sdraiamo nel prato, mangiamo qualcosa al ristorante di sopra e ci beviamo una birra -
- Mmhh, perché no! -
- Ok, finiamo la colazione e andiamo, in macchina ho anche una coperta -
- Hai sentito tua sorella? - Chiedo dopo un po' che siamo in macchina.
- Si, mi ha mandato un messaggio alle 7:30, mi ha chiesto scusa del suo comportamento di ieri e poi... -
- E poi? - Chiedo vedendo che rimane in silenzio.
- Mi ha detto che gli piaci molto, che sembri una brava ragazza -
- Lo ha detto anche a me quando eravamo a fumare. Forse ogni tanto dovremmo portarla con noi, gli farebbe bene svagarsi un po' -
- Forse.... non lo so, è molto affezionata a me -

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