Capitolo 27

Greta
Parcheggio il motorino accanto alla moto di Andrea, felice di averlo finalmente trovato, è stato il primo posto dove mi sono precipitato una volta uscita da lavorare ma non c'era, suono il campanello e il portone si apre, salgo le scale di corsa trovandomelo davanti, mi guarda dispiaciuto.
- È dalle 2 che ti cerco Andrea! Ero preoccupata! -
- Scusa ok? Avevo bisogno di stare da solo -
- Bastava che lo dicevi! Avrei capito! Sei uno stronzo! -
Mi afferra per un braccio e mi tira in casa chiudendo la porta.
- Mi dispiace Greta! Non ti incazzare! Mi hai trovato! -
- Dove sei stato? -
- A fare un giro in moto - Abbassa lo sguardo mentre me lo dice, non mi guarda negli occhi e capisco che c'è qualcosa sotto.
- Non dirmi cazzate! -
Sbuffa e si siede sul divano, distende le gambe sul tavolino di fronte e si accende una sigaretta.
- Andrea se non mi dici la verità me ne vado -
- Vuoi andartene? Vai Greta! La strada la sai! Non ti obbligo a stare qui! - Mi urla contro, è nervoso come non l'ho mai visto, mi volto e vado alla porta, la apro e lui si precipita su di me richiudendola.
- Dove cazzo vai Greta? - Sento il suo respiro sul collo, puzza di birra.
- Sei ubriaco Andrea? - Chiedo guardandolo negli occhi.
- Non sono ubriaco! Ho bevuto qualche birra -
- Qualche birra? E puzzi in questo modo? -
- Greta non sono quello che pensi, ho i miei difetti e le mie debolezze, e devi accettarmi per come sono -
- Ma che cosa stai dicendo? -
- Dio! Perché non capisci? - Si passa le mani nei capelli e per poco penso che se li strappi.
- Aiutami tu visto che adesso sono anche demente! -
Prende il bicchiere dal tavolino e lo tira contro il muro, si rompe in mille pezzi con un tonfo sordo, tremo e le prime lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance.
- Voglio andarmene Andrea -
- No! Non vai da punte parti! Devi accettare la realtà! -
- Non mi piace Andrea. Hai ragione, non sei quello che credevo -
- E probabilmente mai lo sarò! Ma ho bisogno di te Greta! -
- Hai bisogno di me? Sul serio? E perché non mi hai chiamato oggi quando hai avuto bisogno di me? Perché ti sei messo a bere invece di chiamarmi? -
- Perché non avresti capito! Perché ti avrei persa per sempre! Ma è giusto che tu sappia tutto e poi decidi quello che vuoi fare -
Non sapevo cosa aspettarmi, non avevo il coraggio di muovermi, ma una cosa era sicura; non era il mio Andrea, quello dolce e premuroso che avevo conosciuto.
- Siediti -
Prendo le sigarette dalla borsa e vado a sedermi sulla poltrona, ne accendo una tentando di calmare i nervi, lui si siede sul divano di fronte, si allunga per asciugarmi una lacrima, d'istinto mi allontano prima che possa toccarmi.
- Hai paura? -
Annuisco rimanendo sugli attenti.
- Non possiamo stare insieme se hai paura di me - Sospira. - Non ti farei mai del male Greta... te lo giuro -
- Cosa... devi dirmi? Non girarci intorno Andrea per favore -
Si copre il viso con le mani per un attimo, poi torna a guardarmi, i suoi occhi sono lucidi.
- Mi vergogno di quello che sto per dirti Greta, e probabilmente ti perderò -
- Non importa -
- Non importa a te forse a me importa eccome -
- Ricordi cosa ti ho detto prima di salire a casa mia? Quando dovevi venire a conoscere mio padre? -
- Io e te siamo insieme, e niente potrà cambiarlo -
- Io lo penso ancora -
Batte una mano sul posto vuoto sul divano.
- Puoi venirmi vicino? -
Mi alzo e mi siedo accanto a lui.
- Anche io facevo uso di cocaina Greta, io e Claudio abbiamo iniziato insieme -
Trattengo il respiro, lui accarezza i miei capelli.
- La differenza tra me e Claudio sta solo nel fatto che io non l'ho mai pagata. La ragazza che ce la procurava era innamorata di me, me la passava e io in cambio dovevo fare l'amore con lei -
- Cosa c'entra con oggi? -
- Oggi ho avuto una discussione con Claudio, mi ha detto che avrei dovuto dirtelo, ma non avevo il coraggio, sono andato da quella ragazza che mi ha seguito fino a qui -
Mi alzo di scatto dal divano.
- Ci sei andato..... -
- No! No Greta! Non ci sono andato a letto! L'ho mandata via quando mi ha detto che non voleva i miei soldi! Non avrei mai potuto farti una cosa del genere -
Lo fisso, indecisa se credergli o no, ma questa volta mi guarda negli occhi, e capisco che almeno questa non è una bugia, finisco la mia sigaretta con la mano tremolante.
- Quindi hai ricominciato? -
- No Greta, ho smesso quando ho conosciuto te, e sono riuscito a far smettere anche Claudio, oggi... ci sono andato vicino, avevo troppa paura che se ti avessi raccontato questa storia tu mi avresti lasciato - Mi guarda. - Non è finita tra noi vero? - Continua alzandosi dal divano accendendosi l'ennesima sigaretta.
Mi avvicino e accarezzo il suo braccio, afferro la sua mano e incrocio le mie dita con le sue.
- Ti cercavo per dirti una cosa - Dico con un filo di voce.
- Cosa devi dirmi? -
- Non ha importanza -
- Greta no, ti prego, non fare così! Ti ho detto tutta la verità! Non ho più segreti, ti amo da impazzire, non farmi questo -
Mi stringe forte a se come se fossi la sua ancora di salvezza, accarezza la mia schiena e i soliti brividi che solo le sue mani riescono a provocare compaiono, inizio a singhiozzare abbracciandolo, inspiro il suo odore inconfondibile.
- Non piangere Greta, mi fai stare male -
Mi lascio cadere in ginocchio e lui fa lo stesso senza lasciarmi, afferra il mio viso, porta via le lacrime con le mani.
- Guardami Greta -
Mi scontro con i suoi occhi lucidi e le nostre labbra si uniscono come due calamite, mi nutro del suo sapore e dei suoi baci che non mi bastano mai.
- Dimmi cosa dovevi dirmi e smetti di piangere Greta -
- I miei sono partiti stamani per una crociera, ti cercavo per dirti che sarei rimasta a dormire da te -
- Rimani Greta. Ti prego. Sei la cura per ogni mio male, se non ti avessi incontrata non so che fine avrei fatto -
Annuisco e lo stringo a me.

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