Capitolo 23
Greta
Sono appena le 19:00 quando Fabrizio mi riaccompagna a casa, stare con lui mi ha aiutata a non pensare ad Andrea, ma adesso che salgo le scale torna a bussare alla porta del mio cuore. Apro la porta di casa.
- Mamma sono a casa! - Appoggio lo zainetto in camera e vado in cucina bloccandomi sulla soglia quando vedo Andrea seduto al tavolo, mia madre è di fronte a lui e stanno parlando.
- Greta.... - Andrea si alza dalla sedia, un senso di nausea mi assale, mi volto, apro la porta di casa e corro giù per le scale di corsa.
Esco in strada e corro più veloce che posso, fatto diversi metri mi sento afferrare per un braccio e le lacrime cominciano a bagnare il mio viso.
- Greta fermati! - Ha il fiatone come me.
- Che cazzo vuoi? Mi hai già rovinato la vita Andrea! Cos'altro vuoi? Perché eri da mia madre? Cosa le hai detto? - Urlo come una pazza, la gente intorno si sofferma a guardarci.
- Gli ho detto di noi Greta! Gli ho detto che ti amo! Che voglio stare con te! Era quello che volevi! - Mi abbraccia, appoggio la testa sul suo petto, sento il suo cuore battere veloce e mi lascio trascinare dal suo profumo così buono e familiare. Alzo il viso, e le sue labbra cercano le mie, lascio che la sua lingua accarezzi la mia respirando di nuovo.
- L'hai fatto davvero? -
- Non avevo altra scelta Greta, non me l'hai data, oggi quando ti ho vista andare via con quello avrei spaccato tutto -
- Quindi mi ami? -
- Da impazzire Greta, dovevo perderti per capirlo -
Mi prende per mano e torniamo verso casa mia, sono contenta e agitata allo stesso tempo, devo affrontare mia madre, ma so che con lui sarà più facile. Saliamo le scale sempre tenendoci per mano, mia madre ci sta aspettando sulla porta e appena saliamo l'ultimo gradino mi abbraccia.
- Perché non me l'hai detto prima? -
- Perché... lui.... -
- È colpa mia Antonella. Non sapevo quello che volevo -
- Posso dormire da lui stanotte? - Chiedo speranzosa.
Il viso di mia madre si apre in un sorriso.
- Si, va bene, parlerò io con tuo padre -
Vado in camera e metto i vestiti per l'indomani nello zainetto tornando in cucina.
- Sono pronta -
- Andiamo.... -
Salutiamo mia madre e usciamo abbracciati.
Andrea
- Cosa hai fatto oggi con quello? - Le domando una volta a casa mia, il suo sorriso mi apre un mondo davanti a me.
- Niente. Gli ho parlato tutto il giorno di te -
Mi avvicino e la stringo appoggiando le mani sui suoi fianchi.
- E cosa gli hai detto? -
- Di quanto sei stronzo... -
Bacio la punta del suo naso e lei mi guarda divertita.
- Allora faresti bene a dirgli che lo stronzo è tornato e non vuole più vederlo a girarti intorno -
- Ma è un amico -
- Non esiste l'amicizia tra uomo e donna. Sono solo cazzate che dicono a giro -
Si stacca e prende il suo zaino.
- Vado a fare una doccia -
- Va bene. Io preparo la cena -
Preparo il risotto con le zucchine, unici ingredienti che ho in casa, lei torna in cucina con i pantaloncini corti e la canottiera.
- Che profumino -
- Hai fame? -
- Si -
- Bene, allora vai a tavola che è quasi pronto -
Metto il risotto nei piatti e mi siedo, mangia i primi bocconi con gusto, poi si incupisce.
- Che hai Gre? -
- Niente.... pensavo a come farò ad andare a lavoro domani -
- Ti accompagno io -
- E ti alzi presto per accompagnarmi? -
- Facciamo così.... ho del lavoro da finire, accompagno te e rimango a lavoro, alle 14:00 quando fai festa tu smetto anche io -
- Sicuro? -
- Si, certo. O hai fissato con il tuo amico? -
- Sei davvero geloso? -
- Secondo te ho fatto tutto questo perché non me ne frega niente? -
- Ah già! Non mi hai detto cosa vi siete detti tu e mia madre -
Mi metto a ridere ripensando ad Antonella quando mi ha aperto la porta.
- Mi ha scambiato per un venditore porta a porta -
- Non ci credo! -
- Te lo giuro! Stava per chiudermi la porta in faccia -
Sorride e mi guarda aspettando che vada avanti nel racconto.
- L'ha presa abbastanza bene, anche se da quello che ho capito l'osso duro è tuo padre -
Annuisce facendosi seria. - Però se ancora non ha chiamato vuol dire che mia madre è riuscita a domarlo - Risponde tornando a ridere.
Allontano il piatto e incrocio le braccia sul tavolo.
- È bello vederti ridere -
Arrossisce, si alza dalla sedia e si avvicina a me, sposto la sedia per farla sedere sulle mie gambe.
- Non ti sei sentito in colpa neanche un po' ieri pomeriggio? - Mi accarezza, è bello sentire di nuovo le sue mani sul mio viso.
- Mi sono sentito una merda, avrei voluto correrti dietro, ci ho pensato tutta la notte, e quando stamani mi hai detto che non volevi parlarne ho capito che dovevo fare qualcosa -
Le nostre labbra si sfiorano appena.
- Ti amo Andrea -
- Anche io ti amo. Adesso posso dirtelo -
Accarezzo i suoi capelli morbidi come la seta, il suo corpo si accende ad ogni mia carezza e le nostre bocche si scontrano.
- Andiamo in camera Gre, sistemo io domani pomeriggio qui -
Mi sorride tirando la testa all'indietro, bacio il suo collo inspirando il suo odore inconfondibile.
- Mi sa che dovrai tenere a freno i tuoi istinti animali campione, almeno per i prossimi tre giorni -
- Cosa? Stai scherzando? -
- No, stamani mi è venuto il ciclo -
- Allora puoi anche tornartene a casa, non mi servi - La prendo in giro ridendo.
Spalanca la bocca stupita per poi mettere il broncio, rido ancora di più e mi tira un morso sul petto.
- Ahi!! Mi fai male! -
- Chiedi scusa! Devi dire " mi dispiace immensamente mia principessa " -
- Non te lo dirò mai! Sei una pazza! -
Mi tira un morso più forte affondando i denti più a fondo.
- Va bene!! Mi dispiace immensamente... -
- Mia principessa. Avanti, dillo! - Finisce la frase e apre la bocca pronta ad attaccare di nuovo.
- Mia principessa.... - Rido bloccando il suo attacco.
- Da oggi dovrai chiamarmi così! - Risponde soddisfatta mostrandomi i denti.
- Si certo.... -
- Cos'hai detto? -
- Che da oggi sei la mia principessa -
Mi stampa un bacio sulle labbra e si alza, inizia a sparecchiare, io mi alzo aiutandola.
Quando mi raggiunge in salotto ha l'aria stanca e strascica i piedi in terra, mi fa tenerezza, e quando si siede accanto la stringo a me.
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