Capitolo 20
- Pensi che sia troppo piccola per me? -
Il rapporto tra me e mia sorella è sempre stato così, ci siamo sempre detti tutto in faccia, anche se magari le parole potevano ferire l'altro.
- Andrea non voglio essere la guastafeste di turno, ma sei sicuro di quello che fai? - Si siede sulla sedia, è preoccupata, glielo leggo in faccia.
- Laura, ho aspettato un anno... -
- Ah, era pure minorenne? - Mi interrompe spalancando la bocca stupita.
- Io mi sto innamorando di lei Laura, tu... tu dovresti conoscerla meglio, sono sicuro che ti piacerebbe -
- Mettiamo in chiaro una cosa! A me piace, si vede che ci tiene a te, è una bella ragazza, e sembra anche che sia più matura dell'età che ha ma resta il fatto che ha 18 anni -
Sospiro, so che ha ragione, non importava che mi dicesse queste cose perché da un anno penso soltanto a questo, ma resta il fatto che ormai il gioco è fatto, non voglio farla stare male perché starei male io per primo, non riesco a starle lontano, il suo corpo è come una calamita, amo i suoi modi di fare.
- Non mi tirerò indietro Laura, ma ti ringrazio per avermi detto il tuo punto di vista -
Si alza e appoggia una mano sulla mia spalla.
- Ti auguro il meglio Andrea, ti meriti di essere felice, e se lei riesce a farlo ben venga -
Annuisco, il mio cellulare vibra nella tasca, lo prendo, è un messaggio di Greta.
" Scusa per prima, mi dispiace "
" È tutto a posto, non devi preoccuparti di niente. Alle 17:00 chiudo, vieni a casa mia? "
" Si, ho voglia di stare con te "
" Anche io, ti aspetto in officina "
- È lei? -
- Si -
- Si vede dai tuoi occhi. Io vado a casa, vieni a cena a casa stasera? -
- Non lo so Laura.... -
- Già... dimenticavo che sei fidanzata adesso -
Mi saluta, e io mi rimetto a lavoro per riuscire a liberarmi per le 17.
Sono già pronto quando Greta entra in officina, la guardo con indosso un vestitino che le arriva a metà coscia, la gelosia mi assale vedendola vestita così e tutta truccata alla perfezione.
- Che hai? - Mi domanda vedendomi stranito.
- Niente, è che mi piace molto di più vederti con i jeans -
Si avvicina lentamente, la stringo mettendo le mani sul suo sedere sodo.
- Qualcuno è geloso.... -
- Lo puoi urlare! Sei soltanto mia Greta, nessun altro deve guardarti come ti guardo io -
- E come mi guardi tu? -
- Te lo spiego a casa tesoro.... - Struscio il mio bacino contro il suo e mugola, si morde il labbro facendomi impazzire.
- No. Smettila! -
Smette subito, gli passo il casco e la trascino fuori. La sento stringersi ai miei fianchi, vado più piano che posso perché la sua gonna si alza come accelero un po', e finalmente arriviamo a casa mia, aspetta che apra il portone ed entra dietro di me attaccandosi alle tasche posteriori dei jeans.
- Così mi spogli Gre! -
- Anticipo i tempi -
- Perché devi tornare a casa? -
- A una cert'ora si.... -
Apro la porta, appoggia la borsa sul divano e mi guarda, le sue gambe chilometriche mi attirano ma rimango fermo davanti alla porta chiusa appoggiandomici contro.
- Spogliati - Voglio guardarla mentre lo fa, mentre si toglie il vestito.
- Cosa? -
- Hai capito benissimo. Spogliati -
- Andrea.... -
- Voglio che ti spogli Greta, niente ma, non voglio sentirti fiatare, almeno per ora -
Si morde il labbro e il mio sesso batte un colpo, afferra il bordo del vestito togliendolo, ingoio la saliva guardando il suo corpo coperto solo da un completo intimo nero tutto di pizzo, il suo petto si alza e si abbassa veloce.
- Togli anche il resto -
Continua a tormentarsi il labbro e abbassa lo sguardo togliendo il reggiseno e i suoi slip minuscoli.
- Altre richieste? - Mi sfida, adesso i suoi occhi sono puntati sui miei, passa la lingua sulle labbra per poi tornare a mordersi.
- Adesso vieni qui - Ha lasciato ai piedi i suoi sandali con il tacco alto che rimbombano nel silenzio della casa mentre si avvicina ondeggiando, sicura di se e dell'effetto che mi fa il suo corpo.
Sgancia i miei jeans, e li abbassa insieme ai boxer inginocchiandosi di fronte a me, so perfettamente quello che sta per fare, la sua mano si appoggia alla base e passa la sua lingua sulla punta, gemo e abbasso gli occhi per guardarla, mi sorride appena prima di prendere il mio sesso in bocca.
- Si, cazzo Gre -
Lo succhia, la sua lingua lo accarezza dolcemente, mi manca l'aria, mi spingo dentro la sua bocca muovendo il bacino e lei si aggrappa al mio sedere per sorreggersi, lo sento arrivare fino alla sua gola mentre un piacere incontrollabile mi assale.
- Ancora, sto per venire... non fermarti -
Le ultime spinte ed esplodo nella sua bocca, tremo e la guardo ingoiare il mio seme e pulirsi le sue splendide labbra.
L'afferro sotto le braccia e la sollevo, la bacio sentendo il mio stesso sapore mentre la trascino in camera, la spingo sul letto, prendo un preservativo dal cassetto e mi sdraio accanto a lei, i suoi seni sono come un dolce richiamo, stringo un capezzolo tra le dita e inarca il bacino, porto l'altra mano sul suo sesso accarezzandola.
- Dio come sei bagnata Greta.... -
Mugola allargando le gambe, spingo due dita dentro di lei che ansima mentre guardo l'espressioni di godimento sul suo viso, poco dopo riesco a farle raggiungere l'orgasmo, urla contorcendosi sul letto, infilo il preservativo e dopo aver bloccato il suo corpo entro dentro di lei, sospira, mi afferra le spalle e mi tira a se, le nostre lingue si intrecciano in una danza, mi è entrata dentro e non riesco più a fare a meno di lei, il suo corpo assorbe tutte le mie energie, spalanca gli occhi che sembrano diventati grigi, veniamo insieme, nello stesso istante, i nostri corpi stretti l'uno all'altro mentre accarezziamo i nostri corpi sudati.
Si alza e va in salotto a riprendere i vestiti, li indossa e quando torna in camera è di nuovo perfetta.
- Ti accompagno? - Vorrei che non se ne andasse, passerò un'altra nottata insonne a pensare a lei, a cercare il suo odore sul suo cuscino.
- Posso prendere l'autobus -
- Vestita così? Non se ne parla, dammi cinque minuti -
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top