Capitolo 16
Andrea
Trascino Greta per le scale fino alla porta di casa, apro, la spingo dentro e chiudo, i suoi occhi brillano come ogni volta che è da sola con me, si sfila la maglietta senza che le dica niente, guardo il suo petto che si alza e si abbassa, mi avvicino e bacio il suo collo, la sua pelle profuma, mi accarezza i capelli, poi il petto fino ad arrivare al bordo della maglietta, me la sfila velocemente e le sue labbra si posano sul mio petto.
- Che c'è hai voglia Greta? -
- Da morire -
Sganciò i suoi jeans e li abbasso insieme ai suoi slip di pizzo viola, se li toglie aiutandosi con i piedi mentre finisco di spogliarmi, mi avvicino alle sue labbra gonfie mordendole, succhiandole, la sollevo e la metto seduta sul tavolo di salotto, la tocco ed è già bagnata.
- Merda, i preservativi sono in camera, non ti muovere - Faccio veloce, mentre torno da lei lo apro, mi sorride allargando le gambe.
- Che cazzo Greta! - Ansimo, ho voglia di lei, infilo il preservativo avvicinandomi e la penetro con una spinta decisa.
Urla sollevando il suo busto per stringersi a me, la tengo stretta spingendomi dentro di lei che ansima sul mio collo facendomi venire i brividi sulla pelle, stringe i muscoli intorno al mio sesso provocandomi piacere.
- Non... fermarti Andrea -
- Nemmeno ci penso, voglio sentirti urlare -
La sollevo dal tavolo, stringe le gambe intorno ai miei fianchi, appoggio la sua schiena sul muro e continuo a penetrarla con colpi sempre più decisi, graffia le mie spalle e urla quando viene allentando la presa delle sue gambe.
- Non sono mai stato così bene.... -
Le ultime spinte ed esplodo anche io,appoggio la testa sull'incavo del suo collo, il mio cuore martella nella testa mentre mi tremano le gambe per il piacere appena provato, la tengo in braccio e la porto in camera adagiandola sul letto.
- È qui che devi stare - Bacio la punta del suo naso, si aggrappa al mio collo facendomi cadere su di lei, rido insieme a lei guardando il suo viso così bello, le sue carezze mi donano sollievo, passerei le ore soltanto a guardarla, i suoi occhi mi trasmettono molto di più delle parole.
- Ti amo Andrea - La sua voce è un sussurro e il mio cuore manca un colpo, in fondo l'ho sempre saputo, ma sentirselo dire è tutta un'altra cosa, mi guarda in attesa di una risposta, non so cosa dire e quindi appoggio le mie labbra sulle sue.
- Vorrei una sigaretta - Sono ipnotizzato dalle sue labbra che sono come un dolce richiamo.
- Vado a prendertela -
- Sono nella mia borsa -
- Prendo le mie, faccio prima -
In pochi secondi torno in camera con le sigarette e il posacenere, mi sdraio accanto a lei che si mette seduta sul letto e ne accende una, cerca il telecomando e accende la televisione, guardo il suo profilo.
- Greta -
- Dimmi -
- Penso di amarti anche io.... -
- Pensi? - Comincia a ridere contagiandomi.
- Tu non puoi più fare a meno di me! - Continua e si china a darmi un bacio sulla pancia.
- Forse hai ragione -
- Togli il forse. Se mi lasci ti stacco le palle -
- Dammi un bacio scema -
- Adesso fumo -
- Quindi è più importante la sigaretta di me? -
- In questo momento.... si -
La tiro a me, alza la mano con la sigaretta per non bruciarmi e ride, poi finalmente mi bacia, sfiora la mia lingua con la sua per poi toglierla.
- Finisci di fumare poi vedi.... -
- È una minaccia Andrea? -
- Una minaccia a fin di bene -
- Mai sentita.... -
- Aspetta e ti faccio vedere -
Ritorna seduta a fumare e io accarezzo i suoi capelli.
- Abbiamo quasi finito i preservativi. Mi dispiace un po', erano in quel cassetto da quasi due anni -
- Così tanto? -
- Non prendermi in giro Greta! Da quando ti ho conosciuta! Lo sai benissimo -
- Nessuno ti vietava di usarli -
- Non riuscivo a farlo.... ogni volta che mi capitava l'occasione mi venivi in mente tu -
- Quindi hai avuto delle occasioni? -
La sua espressione è dispiaciuta, sembra quasi arrabbiata.
- Greta non arrabbiarti! Non stavamo insieme! E poi adesso dove sono? -
- Potevi fare a meno di dirmelo -
Spegne la sigaretta e si alza dal letto.
- Greta dove vai? - La seguo fino in salotto dove inizia a raccogliere i suoi vestiti, mi avvicino prendendola per un braccio.
- Greta smettila! Dove vai? -
- Me ne vado a casa! -
Gli prendo i vestiti di mano e li tiro sul muro.
- Falla finita Greta! Non vai da punte parti! -
- Lasciami stare Andrea! Potevi risparmiartela! Avresti potuto non dirmi niente! -
- Greta sono con te adesso! È passato! -
I suoi occhi si riempiono di lacrime, mi ha detto di amarmi ma non pensavo che fosse gelosa di me in questo modo, nessuno lo era mai stato prima d'ora e dentro di me mi fa piacere, l'abbraccio.
- Scusa ok? Non pensavo fossi così gelosa di me Greta -
- Ti ho detto che ti amo! Cos'altro devo fare per farti capire ne sei importante per me? -
- Hai ragione, sono un idiota, mi dispiace, ma adesso torna a letto -
Vederla piangere mi fa sentire una merda, io che sono così abituato a vederla ridere, che amo il suono della sua risata.
- Portami in braccio -
Sorrido e la sollevo da terra, appoggia la testa sulla mia spalla come una bambina addormentata stringendo le sue gambe intorno alla mia vita.
Torno a letto e la stringo a me come se avessi paura che se ne vada da un momento all'altro, mi da le spalle e inspiro l'odore dei suoi capelli.
- Sei l'unica cosa positiva della mia vita Gre, non voglio perderti -
Sospira tra le mie braccia senza dire niente, ma posso sentire il suo cuore battere forte, sempre più veloce.
- Cercherò di non farti più arrabbiare perché mi fa male vederti piangere - Continuo a parlare sperando che mi dica qualcosa, qualsiasi cosa, il suo silenzio mi fa mancare l'aria, lentamente si volta, accarezza il mio viso e io faccio lo stesso con lei, posa la sua gamba sulla mia coscia e rimane in silenzio a guardarmi fino a che non si addormenta.
Ad ogni minimo suo spostamento spalanco gli occhi, ho paura di svegliarmi e di non trovarla accanto a me, come si allontana mi avvicino io cercando il contatto con il suo corpo.
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