Capitolo 13

Entro in salotto, la stanza è completamente in disordine, noto un piatto sul tavolino accanto al posacenere pieno di mozziconi di sigarette, lo prendo, ci passo un dito sopra e della polvere bianca ci rimane attaccata.
- Non avevi detto che avevi smesso? -
Si accende una sigaretta, fa di tutto per non guardarmi, mi sento preso per il culo dal mio migliore amico.
- Parlo con te porca puttana! -
- Non ce la faccio! Non ce la faccio ok? Non sono come te! - Sbraita.
- Non sei come me? Che cazzo significa? -
- Tu hai il tuo lavoro, ti sei trovato una donna, hai i tuoi genitori... io sono solo! Non ho un sostegno morale da parte di nessuno! -
- Che cazzo stai dicendo? Io che cazzo sono? Abbiamo sempre parlato, sei come un fratello per me! Anche se adesso ho una donna ho sempre tempo per te, e mi sembra di avertelo dimostrato anche ieri sera.... - Mi sento un fallito soltanto perché non mi sono accorto che il mio migliore amico aveva bisogno di me, mi siedo sul divano e mi passo una mano tra i capelli. - Cristo Claudio! Perché non parli con me? -
- Non voglio esserti di peso! A 30 anni devo riuscire a badare a me stesso! -
- È questo il modo? Perché ti posso assicurare che lo stai facendo nel modo sbagliato! -
- Restane fuori Andrea -
- Restarne fuori? Dovrei lasciare che ti affoghi di nuovo nella merda? Non lo farò mai! Ne siamo usciti insieme e ne uscirai anche questa volta! -
- A me piace la vita che faccio! -
Afferro il piatto e lo tiro sulla parete, con un tonfo sordo cade sul pavimento in mille pezzi, lui abbassa lo sguardo, sa come sono fatto quando perdo la pazienza, siamo cresciuti insieme, lo seguo con lo sguardo mentre si siede sul divano, lo vedo singhiozzare come un bambino, il viso si riempie di lacrime.
- Dovete aiutarmi - Mi dice, la sua è una richiesta di aiuto.
- Dovete chi? -
Si asciuga le lacrime con il dorso della mano.
- Tu adesso hai Greta, non voglio che rinunci a lei per me. Tu e lei mi aiuterete -
Ci penso su. Fino ad ora non ho voluto metterla nel mezzo, non è giusto, ma è l'unico modo per riuscire a stare anche con lei, per non trascurarla e per non perderla.
- Ok. Adesso vai a dormire -
Prendo il casco e mi avvio alla porta, lui mi segue e dopo avermi afferrato per un braccio mi stringe a se.
- Grazie Andrea -
Gli do una pacca sulla spalla.
- Sei uno stronzo Claudio - Gli sorrido ed esco.
Rifaccio il letto, mi fermo ad annusare il cuscino dove ha dormito Greta, profuma ancora di lei, in questo momento avrei bisogno di fare l'amore con lei per rilassarmi, prendo il cellulare per inviargli un sms ma vedo che mi ha anticipato.
" Grazie "
Sorrido tenendo il telefono tra le mani.
" Sei più importante di quanto pensi "
Mangio qualcosa guardando il telegiornale, mi sento stanco, spossato e ripenso a Claudio, a come tirarlo fuori dalla merda.
Greta
Finisco di mangiare da sola, i miei sono a pranzo da degli amici, almeno a quanto mi ha lasciato scritto sul biglietto mia madre, faccio una doccia e mi preparo per andare da Valentina, appena uscita dal bagno faccio una corsa per prendere il cellulare che suona.
- Ahi.... pronto - Rispondo ad Andrea dopo aver battuto la gamba sulla sedia.
- Che hai fatto? -
- Niente, ho battuto sulla gamba della sedia per rispondere -
- Hai la testa tra le nuvole piccolina? -
- Non mi prendere in giro! -
Lo sento ridere. - Senti Greta, oggi passo a prenderti, devo parlarti di una cosa abbastanza seria -
Rimango in silenzio mentre mille pensieri tutti negativi mi girano nella testa.
- Gre ci sei? Mi hai sentito? -
- Se vuoi lasciarmi puoi dirmelo anche per telefono -
- Smetti di dire cazzate. È una cosa delicata. Comunque per cena non sei a casa, ti avviso già. Vai da Valentina? -
- Si, mi vesto e vado da lei -
- Accidenti, sei nuda? -
- Sono in accappatoio! Sono uscita adesso dalla doccia -
- Meglio se riattacco, ti chiamo più tardi e passo a prenderti da Valentina. Potresti dormire da me poi.... -
Il mio cuore fa una capriola, dovrei telefonare a mia madre.
- Dopo guardo. Adesso vado però -
Riattacco e mi preparo velocemente, jeans, canottiera e scarpe da ginnastica, sospiro e prendo il cellulare per chiamare mia madre, al terzo squillo mi risponde, ha la voce allegra.
- Ciao tesoro, sei tornata adesso? -
- Ciao mamma, no, ho pranzato a casa. Ascolta, mi ha chiamato Valentina, stasera andremo a ballare con i nostri amici, faremo tardi... rimarrei a dormire da lei... -
- Va bene Greta, ma mi raccomando non bevete, dovete mandare il motorino -
- No mamma, promesso -
- Va bene tesoro, ci vediamo domani nel pomeriggio -
Scendo le scale di corsa, monto sul motorino e mi precipito a casa della mia amica, anche i suoi non ci sono, sento le voci della televisione provenire dal salotto, i suoi occhi verdi mi scrutano per qualche secondo.
- O mio Dio!! Hai fatto del buon sesso stanotte! Ti si legge in faccia! -
Mi copro le guance arrossate e lei ride tirandomi dentro per un braccio, mi spinge sul divano e si mette di fronte a me, manca la luce puntata sugli occhi e potrebbe sembrare un interrogatorio.
- Ti decidi a parlare? -
- Dovresti coprirmi anche stanotte con i miei -
- Te l'ho detto che non avresti potuto farne a meno! Ti copro perché è per una buona causa. Ma adesso racconta -
- Cosa devo raccontare? -
- Com'è stato? Ti è piaciuto? Lui? -
- Ho sentito un po' male, poi però sono stata benissimo, lui è stato dolce, premuroso.... -
- E ti ha chiesto di dormire da lui di nuovo? -
- Si, per telefono -
- Comincia a piacermi! È stata dura sbloccarlo ma ce l'hai fatta! -
- Non vedo l'ora di rivederlo -
- Ok, ma questo a lui non dirlo! Devi farti desiderare! Altrimenti si stuferà presto se sa che te stai ad aspettarlo -
- Dio come sei cinica Vale! -
- Non cinica. Realista! Ci sono passata prima di te! -
Passo il pomeriggio a ridere con lei sul divano che mi prende in giro.
- Perché non ti trovi un ragazzo? Potrei parlare ad Andrea di organizzare un'uscita a quattro con Claudio, lui ti piace -
- Lui mi piace ma non mi si fila neanche -
- Ma non lo sa! -
- Non sono il tipo che muore dietro a un ragazzo per ricevere attenzioni. A me piace farmi desiderare. - Sbuffo e il mio cellulare vibra per l'arrivo di un sms.
" Sono qui sotto casa di Vale, scendi? "
Abbraccio la mia amica e schizzo giù per le scale, lui è seduto sulla sua moto, allarga le braccia e mi butto addosso a lui inspirando il suo odore.

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