Capitolo 1
Andrea
Sento il rumore di un motorino e mi avvicino alla porta a vetri della mia officina pulendomi le mani dal grasso su uno straccio, resto imbambolato a guardare Greta che mette sul cavalletto il suo motorino prima di lasciarsi travolgere dall'abbraccio della sua amica Valentina, ammiro il suo corpo ben fatto fasciato da un paio di jeans stretti e da una canottiera grigia soffermandomi sul suo seno prosperoso nonostante i suoi 18 anni, in quello stesso momento si volta, mi vede, e io mi sento come un ladro beccato con le mani nel sacco, dice qualcosa a Valentina poi entrambe mi sorridono salutandomi con la mano.
Ricambio il gesto e mi volto per tornare al motorino da sistemare e Claudio, il mio migliore amico entra lasciando socchiusa la porta.
- Ciao Andrea - Mi dice sedendosi su una sedia con le ruote facendo il giro su se stesso.
- Ciao -
- Cosa stavi guardando di tanto interessante? -
- Niente di che -
Sorride sornione accendendosi una sigaretta.
- Greta? -
Fisso il motore dello scooter smontato di fronte a me senza muovere un dito, come se aspettassi che qualcuno lo ripari al posto mio.
- Se solo avesse qualche anno in più.... - Dico accorgendomi di averlo detto a voce alta.
- Che vuol dire Andrea? Ha 18 anni, è maggiorenne, e tu la stai spiando da quando ne aveva 17. Cosa aspetti? Che qualcuno te la porti via? -
- La sto spiando? - Scuoto la testa come in trance, devo parlare con Claudio e sfogarmi, raccontargli tutto. Mi alzo in piedi.
- Claudio, io e Greta.... ci siamo baciati, e non è successo una volta sola! Non ricordo neanche le volte che sono rimasto solo con lei -
- Quindi voi..... ed era minorenne? - Dice facendo un tiro alla sua sigaretta buttando fuori una nuvola di fumo denso.
- Noi non siamo andati oltre! E credimi avrei potuto farlo! Lei però vorrebbe che io parlassi con i suoi genitori, che mi presenti ai suoi, ma ho 30 anni finiti Claudio! -
- Senti senti la piccola Greta..... - Sorride e spegne la sigaretta nel posacenere. - Cosa pensi di fare quindi? -
- Pensavo che mi avresti aiutato tu a trovare una soluzione -
- Vuoi la mia soluzione? Buttati Andrea! La vita è una sola, cos'hai da perdere? E poi una di 18 anni quando ti ricapita? -
- Sei il solito stronzo! Mi meraviglio di me che sto ancora a perdere tempo e a dirti tutto -
Lo sento ridere, prendo gli attrezzi e mi rimetto seduto in terra a lavorare.
- Stasera? Ci troviamo qui davanti? Andiamo a bere qualcosa a quel locale nuovo? - Mi chiede guardando fuori dalla porta.
- Si, va bene. Alle 22:00 qui davanti -
Alle 19:30 mi metto a sistemare gli attrezzi per tornare a casa, fuori è ancora giorno e alla radio Vasco Rossi sta cantando " come nelle favole ", sento la porta aprirsi, Greta si materializza davanti a me, ha gli occhi truccati con una linea sottile di eye-liner e del mascara, mi corre incontro abbracciandomi e io respiro il suo profumo di giovinezza.
- Buona Greta! Ti sporco tutta! -
Sembra non ascoltarmi e mi stampa un bacio sulle labbra cogliendomi di sorpresa.
- Hai bisogno di una doccia, puzzi di olio da motore -
Sorrido alla sua franchezza annuendo, vorrei infilare le mani nei suoi capelli mossi ma con le mie mani nere farei un disastro e mi trattengo, vado nel piccolo bagno a lavarmi le mani e a cambiarmi mentre la sento canticchiare, mi rifaccio la coda e torno da lei che è seduta sulla mia scrivania con le gambe ciondoloni, piega la testa di lato mentre mi guarda e allarga le braccia, mi avvicino e finalmente infilo le mani nei suoi capelli morbidi, la bacio, la sua lingua accarezza la mia lentamente, mi tira i capelli e le sue labbra umide scivolano sulla mia gola, chiudo gli occhi pensando a come sarebbe fare l'amore con lei, adesso, su questa scrivania.
Mi allontano e la tiro giù dandogli una pacca sul sedere.
- A casa adesso! - Dico in tono scherzoso.
- Si babbo. Ma quando stiamo un po' insieme io e te? -
- Ne abbiamo già parlato Greta, ho 30 anni, devi stare con un ragazzo della tua età! -
- Uffa che palle! -Mi da l'ultimo bacio ed esce dall'officina.
Accendo la mia moto e vado a casa mia, faccio una lunga doccia e ascolto l'unico messaggio in segreteria che è di mia madre che ancora non ha capito che fino alle 20:00 non sono a casa la sera, la richiamo per accertarmi che vada tutto bene e mi faccio un piatto di pasta.
Alle 22:00 parcheggio la moto davanti all'officina, Claudio è già lì e mi sta aspettando, c'è anche il motorino di Greta, probabilmente è a casa di Valentina che abita sopra l'officina, ci avviamo a piedi al locale che non è molto distante.
- Tutto a posto? - Mi chiede Claudio quando ci sediamo a un tavolino con le nostre birre.
Annuisco e mi guardo intorno, la pista è affollata di giovani coppie che ballano, mentre altro stanno seduti a bere. La mia attenzione viene catturata da una ragazza, ha lo stesso colore dei capelli di Greta, persino il suo fisico è uguale, mi da le spalle, le mani del ragazzo sono appoggiate sulla sua schiena, e i loro bacini si scontrano in un ballo sensuale.
- C'è anche Valentina! - Mi dice Claudio indicandomela seduta a un tavolo a pochi metri da noi.
Il mio cuore comincia a battere sempre più forte mentre la convinzione che la ragazza a ballare sia Greta si concretizza quando si volta sorridente appoggiando la schiena al petto di quel ragazzo mentre continua a ballare.
- Si, c'è anche Greta - Rispondo prendendo le sigarette dalla tasca dei jeans.
- Sei sicuro? Non la vedo... -
- È li... a ballare - Rispondo nervoso.
Lo sento ridere e mi innervosisco ancora di più.
- A quanto pare non hai seguito il mio consiglio. Se la sta spassando alla grande -
- Falla finita Claudio! - Lo rimprovero.
- Ok... ok, ma stai calmo! -
La musica finisce, la seguo con lo sguardo mentre si scambia qualche battuta con il ragazzo che a guardarlo bene è più grande di me, le sorride; il sorriso che di solito riserva a me, poi va a sedersi al tavolo di Valentina.
Dopo un po' mi alzo, Claudio mi segue.
- Immagino che vai a casa - Mi dice serio.
- Immagini bene. Domani devo alzarmi presto Claudio -
Anche lui esce dal locale insieme a me e ci incamminiamo verso la mia officina dove abbiamo lasciato i nostri mezzi.
- Magari parlaci... con Greta -
- Ci parlerò -
Rispondo a monosillabi, la mia mente ha ancora stampate le immagini del suo corpo attaccato a quello di quel ragazzo, fino ad ora non avevo mai provato cosa voleva dire essere gelosi.
Claudio va via sul motorino e io mi siedo su quello di Greta, accendo una sigaretta e la aspetto.
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