36. Consapevolezza

Elettra's pov

Joaquin mi accarezza dolcemente la gamba e io mi giro verso di lui smettendo di osservare fuori dal finestrino. Mi perdo ad osservare la meraviglia del suo viso illuminato dalla luce della città e dai fari delle macchine che incontriamo, poi gli sorrido.

"Ti vedo un po' pensieroso, qualcosa non va?" sposta appena lo sguardo sulla mia figura e giocherella con la stoffa del vestito rosso che ho addosso, mentre scuote appena il capo davanti alla mia domanda.

"No, niente di che. Pensavo a quando domani partiremo per Milano." sorride appena e fa spallucce "Tutto qua, non vedo l'ora." abbiamo rimandato la mia partenza di un giorno visto che Mason ha organizzato la festa proprio oggi e non potevo assolutamente mancare. Perciò Joaquin è venuto a Londra per essere il mio accompagnatore e domattina andremo nella sua città, resterò lì per qualche giorno e, per la prima volta, lo vedrò giocare dal vivo. Sono davvero entusiasta.

"Sarà una bella esperienza. Ne sono certa." mi sporgo leggermente verso di lui per far scontrare le nostre labbra e lui ricambia. Dopodiché lancia un'occhiata all'autista, come ad assicurarsi che non stia ascoltando, e poi avvicina la sua bocca al mio orecchio per potermi parlare con un tono basso.

"Questo vestito ti sta benissimo, ma non vedo l'ora di toglierlo." si allontana da me per osservare la mia reazione, mentre io sgrano gli occhi e sento il sangue affluirmi alle guance. Immediatamente ridacchia divertito dalla mia espressione scioccata e io gli sferro un pugno sulla spalla per riprenderlo per essere stato così diretto all'improvviso. Almeno fammi preparare mentalmente, no? Qua rischio di prendermi un infarto.

Sento che sarà una lunga serata, e pensare che non è nemmeno iniziata.


*****

Lascio Joaquin a chiacchierare con Mason e Jorginho, mentre io vado al bagno. Ho assolutamente bisogno di rinfrescarmi un po' il viso, visto che ho ballato per un bel po' di tempo e mi sento accaldata.

Il locale è molto grande ed è comunque gremito di gente, non ho idea di chi siano la maggior parte delle persone e mi chiedo se Mason, invece, lo sappia. Insomma, è la sua festa, ma sono certa che gli sia sfuggita di mano da un bel po'. Credo che ognuno dei suoi invitati si sia portato qualcuno e il risultato è il locale stra pieno.

Blocco il cellulare dopo aver mandato un messaggio a Kai per chiedergli che fine abbia fatto e alzo la testa di scatto sentendo di aver sbattuto contro qualcuno, in modo tale che possa scusarmi. I miei occhi, però, si posano sulla figura possente di Kepa e così mi zittisco prima di aprire bocca.

Il suo sguardo esamina attentamente tutta la mia figura e sotto il suo sguardo mi sento esposta come non mai, perciò metto le braccia incrociate davanti al petto come se questo gesto potesse farmi sentire più al sicuro.

"Elettra... sei bellissima." lo dice con naturalezza, come se fosse normale farmi dei complimenti così apertamente dopo tutto ciò che è successo tra noi.

Scuoto la testa e faccio per superarlo senza nemmeno rispondergli, ma ovviamente prevede la mia mossa e mi ferma. I miei occhi scattano immediatamente sulla sua mano che tiene stretta la mia e poi gli lancio un'occhiata fulminea "Lasciami."

Invece di fare come gli ho chiesto, mi prende per mano, senza avere paura che qualcuno ci possa vedere, e mi porta nel bagno delle donne. All'interno c'è solamente una ragazza che, appena ci nota, esce velocemente come se pensasse che siamo qua dentro per chissà cosa...

Appena la porta del bagno si chiude, mi libero dalla sua presa con un colpo secco e poi gli do una spinta nervosamente. "Come diavolo osi? Sono qua con Correa e tu non hai nessun diritto di fare così. Sei tu ad aver fatto lo stronzo con me, ora devi accettare che sia finita."

"Dio, smettila di fingere che quello ti interessi davvero. Lo vedo da come mi guardi che vuoi me." sbuffa con rabbia dopo avermi esposto la sua stupida teoria e, in un attimo, mi torna in mente il sogno che ho fatto qualche notte fa. Io e Correa alla festa, io che poi mi ritrovo a litigare con Kepa e il bacio... ma nella realtà non finirà come in quello stupido sogno.

"Sei un pallone gonfiato, egocentrico e bastardo." mi trattengo dall'urlare, mentre stringo i pugni anche se il desiderio che ho è quello di colpirlo.

"Sì e ti piaccio comunque. E non so come sia possibile ciò, visto come ti ho trattata, ma non voglio fare finta di niente e rischiare di farti allontanare per sempre. Voglio approfittare di quello che c'è tra noi."

Rido nervosamente e scuoto la testa per l'assurdità delle sue parole. È completamente fuori strada. "Tu sei pazzo. Non c'è nulla tra noi."

Ora è lui quello che ride, mentre fa un passo verso di me e posa la mano sul mio fianco. Io trasalisco davanti al suo gesto, mentre lui inizia a parlare come se niente fosse. Ma perché tutto ciò che fa gli sembra normale? Non capisce che c'è un limite che non può più superare?

"Non c'è nulla, eh?" avvicina la sua bocca al mio orecchio e sussurra appena, mentre il suo respiro mi solletica la pelle e mi fa venire la pelle d'oca "Quindi se chiudi gli occhi e ripensi a noi sul divano a casa tua? Se ripensi a noi sul tuo letto? Se chiudi gli occhi e provi a risentire le mie carezze, i miei baci sulla tua pelle, i nostri corpi uniti? Non senti nulla?"

Deglutisco ripensando a quella sera. Ripensando alle sensazioni travolgenti. Ripensando a quanto bene mi sia sentita. Ripensando alla sintonia e alla chimica tra noi.

"Non mi fa nessun effetto." vorrei risultare più convinta quando lo dico, ma non riesco a mentire come vorrei "E ora lasciami."

"Perché non me lo dici guardandomi negli occhi?" alzo lo sguardo dal suo petto coperto da una camicia bianca ai suoi occhi e perdo letteralmente un battito quando lo vedo sorridere sbilenco "Ora ripetilo e sii convincente. Perché non posso pensare che tu non abbia sentito ciò che ho sentito io."

"Cosa hai sentito tu? Eh? Mi hai lasciata sola dopo che abbiamo fatto sesso e sei sparito come se fossi solo una con cui ti sei sfogato. Mi sono sentita umiliata e usata. Mi sono sentita stupida per essere cascata ai tuoi piedi. Ecco come mi sono sentita."

I suoi occhi si colorano di un forte senso di colpa, mentre mi stringe più forte il fianco. Le sue dita mi accarezzano appena e, nonostante ci sia la stoffa del vestito a coprirmi, sento milioni di brividi invadermi. "E sono pentito per ciò che ti ho fatto. Sono stato uno stronzo, ma voglio rimediare. Elettra, posso renderti felice."

Poso la mano sul suo petto, istintivamente, perdendomi nei suoi occhi scuri. Ci vedo dentro mille sfaccettature e vorrei non fosse così. Purtroppo lui non mi è indifferente fin dalla prima volta che ci siamo visti a casa sua. "Non posso, Kepa."

"Sono qua. Certo che puoi, puoi fidarti di me." tenta di convincermi, capendo che sono davvero a un passo dal cedere, ma il mio telefono che suona segnalando l'arrivo di un messaggio ci fa sussultare e destare entrambi.

Lo afferro immediatamente dalla mini pochette che ho a tracolla sulla spalla destra e leggo il messaggio, è da parte di Kai. Quando leggo il nome del mio migliore amico, mi allontano di scatto da Kepa. Mi tornano subito in mente le parole dove mi ripeteva che non avrebbe più permesso a Kepa di farmi del male, mi tornano in mente i momenti in cui ho pianto e lui ha cercato di farmi riprendere, mi torna in mente tutto il malessere che ho provato a causa dello spagnolo.

Lui si accorge immediatamente del mio cambio di umore e del mio cambio di comportamento e tenta di ricreare quell'intesa che c'era fino a pochi secondi fa "Ti prego, pensaci. Non buttiamo tutto così."

Sospiro debolmente e mi allontano ancora di più da lui. Non posso stare più qua. Ho bisogno di aria. Ho bisogno di allontanarmi. "Sarebbe tutto sbagliato se lo facessimo. Inoltre, è già stato buttato tutto tempo fa."

Prima che risponda, esco velocemente dal bagno e poi corro fuori dal locale, cercando di farmi largo tra la folla, per poter respirare un po' di aria fresca a pieni polmoni.

Immediatamente la consapevolezza che non sia minimamente riuscita a togliermi Kepa dalla testa mi colpisce forte, insieme alla consapevolezza che questo cambia tutto tra me e Correa. Come posso stare con lui dopo ciò che sento per Kepa? Come posso essere falsa con lui che è così perfetto con me?

Non voglio prendere in giro nessuno. Nemmeno me stessa. Io non sono questa persona.

Nota: 13:57 ehi raga, aggiornamento lunghissimo quest'oggi e neanche sotto forma di chat, beh c'era bisogno di un capitolo normale ai fini della trama.

Beh, in questo capitolo succedono un sacco di cose. Cosa ne pensate?

Vi abbraccio, Ele🤍

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