Capitolo 9

Anna e Lyon si alzarono da terra ancora scossi per l'accaduto, tenendosi uno all'altro e staccandosi poco dopo.

"L-Lyon..." - Mormorò spaventata la castana, mentre Lyon si grattava il retro della nuca senza proferire parola - "Cosa sta succedendo? Cosa TI sta succedendo?!" Gli chiese con un tono che preoccupato era dire poco, ma il leone non aveva intenzione di aprire bocca e fissava un punto indefinito del terreno alla sua sinistra, mentre sul suo viso spiccava un'espressione tutto fuorché tranquilla.

Anna strinse i pugni, ma dopo poco lasciò rilassate le mani e gli prese dolcemente il viso tra di esse, lasciando che gli occhi marroni di Lyon si intrecciassero con i suoi viola.
Gli occhi di Lyon erano più scuri del solito, cupi, lasciavano intendere rabbia e odio, ma si poteva notare qualcos'altro: dispiacere.

"Lyon... per favore..." - Supplicò la ragazza cercando di non scoppiare in lacrime - "Devo sapere cosa ti sta succedendo... perché Herobrine è diventato così possessivo nei tuoi confronti?" Chiese alla fine, accarezzando con i pollici le guance del leone.

Lyon prese lentamente le mani di Anna e le tolse dalle sue guance, lasciandole andare delicatamente.

"Anna..." - Fece qualche passo indietro e sospirò tristemente - "Non voglio metterti in pericolo con questo... problema..." Rispose finalmente con un tono piuttosto serio.

Era già abbastanza scosso per tutte le azioni commesse dal demone, se avesse coinvolto pure i suoi amici li avrebbe certamente messi in pericolo.
Anna intenta a ribattere sulla risposta data, venne però zittita da Lyon che le aveva messo una mano sulla bocca.
Dalla sua labbra venne fuori un suono ovattato, che per lei voleva essere inteso come: "perché l'hai fatto?!" ma Lyon non le rispose.
Appoggiò velocemente l'indice sulle labbra e le fece il cenno di stare in silenzio, fissando un punto nel vuoto cercando di aguzzare le orecchie.
Si sentivano dei passi, passi veloci.

"I rumori provenivano da qui!" Esclamò una voce molto conosciuta alla ragazza e al leone.

Lyon tolse la sua mano dalla bocca di Anna e si diresse verso la voce, seguito da Anna, che proveniva da una delle gallerie raggiungibili da delle scale rocciose.
Appena arrivarono sulla soglia, Lyon andò a sbattere contro un una figura dai capelli neri, accompagnata da un'altra figura che spiccava tra tutti per i suoi capelli rosa.
Ironia della sorte, erano Mario e Stefano.
Per fortuna Stefano teneva stretto il manico del secchio nella sua mano destra, mentre il compagno si copriva il naso dolorante.

"Ragazzi!" Esclamarono all'unisono Anna e Lyon, catapultandosi tra le braccia dell'alchimista e del rosato.

I due ricambiarono l'abbraccio quasi subito, lasciandosi trasportare da un abbraccio collettivo.
Dopo essersi staccati, Anna riferì a loro che Lyon aveva trovato una pozza di lava, così avrebbero potuto raccogliere l'ossidiana.

"Però... ecco..." La castana diede un veloce sguardo al leone, era irriconoscibile.

Il capo chino nascondeva uno sguardo preoccupato e dispiaciuto, voltato verso la direzione opposta a quella dei suoi amici.
Quelle iridi marroni più scure del solito avevano perso la loro lucentezza, non erano più così determinate e coraggiose.

"Cosa è successo?" Chiese Mario all'improvviso, spezzando il silenzio che si era creato in paio di minuti fa.

"Abbiam-" Anna fece per parlare ma Lyon tese il braccio verso di lei guardandola, facendole il cenno di rimanere in silenzio.

"Vi spiegheremo tutto a casa, ora prendiamo l'ossidiana" Rispose indifferente il ragazzo, scendendo la scalinata di roccia e avvicinandosi alla pozza di liquido incandescente.

Stefano fu il secondo a scendere, seguito da Anna e Mario e, non appena fu vicino al leone, fece sgorgare l'acqua dal secchio verso il liquido bollente.
Un'ondata di vapore si inalzò per tutta la stanza naturale, il liquido rosso e bollente si era pietrificato, divenuto nero mischiato con il viola scuro.
Il gruppo si munì con i picconi di diamante e presero l'ossidiana necessaria, ovviamente impiegandoci un po' di tempo, per il portale del Nether, ognuno qualche pezzo.

"Credo che basti così" Affermò ad un tratto Lyon, facendo annuire tutti i suoi compagni di avventura.

Misero negli zaini i blocchi di ossidiana che avevano recuperato da quella che, un paio di ore fa, era una semplice pozza di lava.

"Ora dobbiamo trovare una strada che ci riconduca alla superficie" Concluse.

Mario e Stefano si scambiarono uno sguardo di intesa e annuirono all'unisono.

"Quando ci siamo separati da voi..." Iniziò l'alchimista.

"Abbiamo ripercorso la strada all'indietro e siamo tornati nel punto dove siamo scesi dalla sporgenza" Continuò Stefano, beccandosi un'occhiata di affermazione da parte del corvino.

"Questa caverna ha molte gallerie che si intrecciano, poco più avanti dalle due sporgenze abbiamo trovato un varco, e da lì abbiamo sentito dei rumori" Concluse Mario.

Lyon abbassò lo sguardo sempre cupo, Anna gli rivolse una leggera occhiata preoccupata e triste, per poi posare di nuovo gli occhi sui due ragazzi.

"Insomma, voi sapete la strada per tornare all'entrata?" Chiese Anna cercando di allentare la tensione che si era creata.

Mario e Stefano annuirono all'unisono e si incamminarono verso la galleria dalla quale erano arrivati, aspettando che Anna e Lyon li seguissero.
Lyon sospirò esasperato e, seguito da Anna, si diresse verso i suoi compagni di avventura, pronto a seguirli verso la tanto attesa uscita.
Dopo aver girovagato per un paio di ore, il gruppo di Lyon riuscì a ritornare in superficie, ma ad aspettarli fuori dalla caverna si trovava l'oscura e fredda notte che incombeva sul territorio.
Alcuni mostri erano già apparsi nei dintorni, mentre degli zombie si stavano avvicinando minacciosamente a loro.
Senza pensarci due volte, i quattro avventurieri corsero a perdifiato verso la loro casa, non tanto lontana dalla loro caverna.
Riuscirono ad arrivare indenni dentro casa, tranne che per alcune frecce conficcata nello zaino.

"Bene, ora Lyon" - Iniziò il corvino posando lo sguardo sul leone, che era intento a posare il suo zaino vicino ad una delle casse - "Ci spieghi cosa è successo in nostra assenza?" Concluse con un sopracciglio alzato e con le braccia incrociate al petto, aspettando la risposta.

"Volete davvero una risposta?" Chiese Lyon, alzando il capo e spostando il suo sguardo perennemente serio, quasi da far paura, verso il suo gruppo.

Tutti annuirono lentamente alla sua domanda e, alla fine, si ritrovarono tutti insieme seduti davanti al tavolo in cucina.

"Ora vi spiego tutto..." Iniziò Lyon cercando di mantenere la calma.

Ma salve gente bellah!
Che ne dite di questo capitolo? Non mi piace tanto, lo ammetto... spero che a voi possa piacervi invece!
Lyon ha deciso di raccontare tutto ai suoi amici! Chissà cosa succederà... hehehe...

Ah, un'ultima cosa...
ABBIAMO RAGGIUNTO 500 FOLLOWERS! EH DAJE!
Signori e signore...

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Aumentiamo la suspance...

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Ecco a voi... "This is Minecraft no-sense!" Un libro puramente disagiato con (quasi) tutti i personaggi di Minecraft! (Non ci saranno tutti ve lo dico subito)

E sì, per le persone che diranno che ho "copiato" l'idea di altra gente, beh, lo ammetto, mi è piaciuta molto l'idea di un libro no-sense insieme ai personaggi di un gioco che adoro, pensatela come volete, ho già il capitolo pronto per questo libro e lo pubblicherò domani! Spero che possa piacervi :)

Noi ci vediamo al prossimo capitolo! Cya :3

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