.^Capitolo 5^.
Dipper rimase immobile, ma solo per qualche secondo.
Infatti, fece partire violentemente il braccio piegato all'indietro, dando una gomitata nel ventre del demone biondo, che fece qualche scatto all'indietro.
L'umano si girò respirando velocemente, ma subito dopo assunse un'espressione spaventata.
Aveva appena tirato una gomitata a Bill Cipher, l'unico e solo demone dei sogni.
Colui che l'aveva tormentato per il corso delle sue vacanze estive.
Non era esattamente lucido quando gli aveva tirato quella gomitata, pochi secondi fa.
E Dipper non riuscì più a trattenersi, per colpa dell'azione compiuta dal demone.
"MA SEI PAZZO?!" Urlò Dipper in preda alla rabbia.
Bill si tenne il ventre con entrambe le braccia e buttò la testa all'indietro, scoppiando in una fragorosa e ambigua risata.
Rimase perplesso da quella reazione, ma non poté fare a meno di modificare il ritmo respiratorio, per poi scoppiare a ridere anche lui.
La risata del demone era stranamente contagiosa per l'umano, come se avesse respirato dell'ossido di diazoto.
"Bene, bene, bene, Pinetree. Vedo che hai fegato!" - Esclamò Bill dandosi una calmata, ma senza far scomparire quell'odioso sorriso dal suo volto perfetto. - "Ma è stata una mossa brusca, mio caro..."
Dipper smise di ridere quando quella affermazione raggiunse le sue orecchie, e una volta rielaborate le parole del demone, deglutì per ciò che sarebbe accaduto dopo.
Infatti, Bill assunse un'espressione estremamente seria, quasi cupa, e Dipper non l'aveva mai visto così.
"Tu mi hai colpito, ragazzino. E sai cosa significa?" Chiese con voce tranquilla, avvicinandosi a passi lenti verso l'umano.
Indietreggiò istintivamente, fino a finire di nuovo spalle al muro.
Il demone si avvicinò di scatto all'umano e appoggiò con violenza i palmi delle mani ai lati della sua testa, emettendo un rumore sordo.
Bill fu così veloce che Dipper non lo vide neanche, e sobbalzò per la sorpresa.
L'iride dorata di Bill si era tinta di un giallo opaco e spento, insieme alla pupilla che sembrava quasi inesistente per quanto fosse sottile e verticale.
Dipper non poté fare a meno di tremare e cercare di mimetizzarsi con il muro, ma la paura e il realismo che quell'essere emanava lo rendeva spoglio di qualsiasi pensiero ragionevole.
Il suo sorriso contorto in un ghigno malsano gli faceva venire i brividi, non avrebbe mai immaginato che quelle labbra potessero assumere una così inquietante conformazione.
E il tutto era accompagnato dal rumore creato dalle dita delle sue mani.
Continuava a picchiettare le dita sul muro, proprio accanto alle orecchie dell'umano.
Tutte e quattro le dita picchiettavano sul muro una dopo l'altra, ad una discreta velocità.
"ChISsÀ sE vEdRAi aNcOrA La LuCe dEl sOlE, UmANo..." Sussurrò Bill, con voce distorta e poco comprensibile.
Ad tratto, Dipper lo vide giocare con il laccio color pece della benda che copriva il suo occhio all'apparenza inesistente.
Ma non appena il laccio venne sciolto, egli spalancò gli occhi per il terrore.
Un foro ripieno di liquame appiccicoso e nero era presente su quel viso così perfetto, rendendolo grottesco e inumano.
Egli si paralizzò non appena vide qualcosa muoversi all'interno della cavità nera.
Una scolopendra fuoriuscì con lentezza dalla cavità, emettendo un rumore disgustoso e andando a strusciarsi sul viso dell'umano.
La voce gli morì in gola e gli occhi vennero offuscati dalla paura e dal terrore, gli unici suoni che uscirono furono dei singhiozzi strozzati.
Ma non appena la scolopendrà si avvicinò al suo campo visivo, egli urlò per lo spavento e si mise le mani sulle orecchie, mentre il terreno circostante tremava al ritmo delle sue urla.
Dopo qualche secondo aprì di colpo gli occhi e li ruotò per controllare la situazione: tutto era uguale al suo stato principale.
Niente scolopendra, niente terra tremante, niente viso contorto e inquietante.
Il suo campo visivo era completamente occupato dalla figura del demone, che lo osservava con un sorriso davvero splendido.
La benda era al suo posto e l'unico occhio visibile era leggermente socchiuso, mostrando l'iride dorata e lucente che trasmetteva uno sguardo sensuale.
E quel sorriso.
Dio, quel sorriso.
Per quanto Dipper conoscesse la sua indole sadica e malsana, doveva ammettere in tutto e per tutto che quel sorriso era uno dei più belli che avesse mai visto.
E quell'atteggiamento così autoritario nei suoi confronti lo rendeva vulnerabile, alla sua mercé.
Le sue gote si tinsero di rosso e deglutì a quella vista stranamente piacevole.
"... C-cosa..."
Bill fece scivolare lentamente le dita lungo il viso dell'umano e gli prese il mento, avvicinando il viso al suo.
Dipper sentiva un forte calore provenire dal suo petto, insieme ad un forte senso di inadeguatezza.
"È stato un sogno ad occhi aperti, Pinetree. Sono pur sempre il demone dei sogni~." Sussurrò Bill con un tono di voce caldo e profondo, ad un millimetro dalle morbide labbra dell'umano.
Il suo labbro inferiore tremava e il calore era diventato ormai troppo intenso.
Le parole gli si seccavano in gola e gli occhi erano ormai socchiusi per colpa di quella sensazione stranamente piacevole.
Ma esso divenne sempre più debole, fino a scomparire, solo perché il demone si stava allontanando dall'umano.
Lo guardava con il solito ghigno e lo sguardo di chi ne sapeva più del diavolo.
Ma dopotutto, come poteva Bill non essere considerato lui stesso il diavolo?
"Che ti succede? Sembri sconbussolato." Chiese Bill in modo retorico, mettendo le mani dietro alla schiena e inclinando di poco la testa con fare comprensivo.
Dipper allora si riprese dalla piacevole trance e scosse la testa, guardandolo con le gote ancora rosse e lo sguardo pieno d'odio.
"Io... Io non ti sopporto! Sei qui da un giorno e già non ti sopporto più!" Sbottò di colpo, stringendo i pugni fino a far diventare le nocche bianche.
"Oh ammettilo! Ti sono mancato in questi sette anni."
"Tsk..."
Dipper diede un'occhiata all'orologio presente in camera, e si stupì per l'orario che vide.
Le dieci e mezza di sera.
Con lo sguardo stupito fissò Bill, chiedendo involontariamente delle spiegazioni.
"Beh, il tuo sogno ad occhi aperti è stato più... Lungo del previsto." Rispose con un sorrisino il demone.
Sbuffò sonoramente e si spogliò dei jeans che aveva usato per uscire, insieme alla maglietta sporca del pigiama.
Ma si accorse troppo tardi di essere osservato dal demone con troppa malizia.
Il suo sguardo viscido vagava sul corpo dell'umano senza vergogna, come a volerlo spogliare di qualsiasi elemento morale.
"Forza, Dipper! È ora di andare a dormire!" Esclamò il demone, osservandolo mentre si infilava nelle coperte.
Si avvicinò a passo lento e gli diede un bacio sulla testa.
Il castano allora si girò di colpo, ma non vide nessuno alle sue spalle.
"Dannato demone..."
Si sistemò sul letto e chiuse gli occhi, cercando di acquisire la modalità di sonno che serviva per quella notte.
Perché il giorno dopo sarebbe stato molto particolare.
PERSONATE IL RITARDO!
La scuola uccide e io sono al liceo ;w;
Comunque... Vi è piaciuto questo capitolo? Spero di sì, amici!
Lo ammetto, all'inizio può essere tutto un po' noioso, ma più avanti...
Chi lo sa!
Vi piace Bill? Lo spero-
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto è noi ci vediamo alla prossima! Cya a tutti :3
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