.^Capitolo 49^.

Bill e Dipper avevano deciso di rimanere a letto ancora un po' e così fecero, dato che era ancora presto per loro.
Dopo aver oziato in camera per quasi tutta la mattina, arrivarono le undici del mattino e per quanto la stanza fosse in penombra, grazie alle tende messe davanti alla finestra, la luce falciò in ogni caso il letto sul quale giaceva uno dei due amanti.
Il silenzio regnava indisturbato, ma un mugolio stanco lo sovrastò, accompagnato dal fruscio prodotto dallo spostamento delle lenzuola.
Un brivido percorse le braccia nude dell'umano e un lieve scatto prodotto dal freddo gli fece muovere involontariamente il busto.
Si mise a schiena in giù e socchiuse gli occhi, agitando lentamente le braccia lungo il materasso privo di qualsiasi altro corpo organico.
Era rimasto solo il calore sulle lenzuola come unica traccia di presenza umana.
Non sentendo la presenza del demone assieme a lui, Dipper sussultò e riaprì di scatto gli occhi, sbattendoli una, due, tre volte per abituarsi a quel poco sole presente nella camera da letto.
Si mise a sedere con dei movimenti languidi con il capo chino, in uno stato di dormiveglia.
Alzò la testa e ruotò lo sguardo per la stanza.
Ci mise poco a mettere a fuoco il contorno dell'arredamento e dei soprammobili, ma quando girò lo sguardo verso la finestra, per abituarsi di più alla luce, spalancò gli occhi e la bocca.
Davanti alla finestra, baciato dalla calda luce del mattino, il demone dorato presentava la sua schiena in tutta la sua gloria, privo di qualsiasi indumento.
I suoi tatuaggi, la sua corporatura e i suoi capelli dorati venivano messi in risalto dai raggi solari, mostrando quanto fosse così meraviglioso e proporzionato anche solo visto da dietro.
Il demone guardava fuori dalla finestra della camera e il suo viso non era visibile, ma a Dipper la cosa non dispiacque affatto.
Inchiodò le pupille sulla sua figura e scese con lo sguardo, passando prima dalle spalle, poi dalla linea virile della schiena e dei fianchi e infine poté osservare con estremo gradimento le masse carnose e sode presenti sopra le gambe.
Deglutì silenziosamente e si sentì avvampare a quella vista, ancora di più dopo che una voce calda e divertita raggiunge il suo apparato uditivo.

"Allora, Pinetree? Hai finito di fissarmi?"

Proprio in quel momento Dipper alzò lo sguardo le sue iridi si scontrarono con le lucenti pepite d'oro di Bill Cipher, che aveva ruotato il viso verso di lui solo per poterlo guardare negli occhi, dato che la benda era assente in quel caso.
L'umano diventò ancora più rosso del normale e balbettò qualche frase senza senso non appena il biondo si girò completamente verso di lui, mostrando il davanti della sua deliziosa opera carnale.

"Oppure intendi divorarmi con lo sguardo per tutto il tempo?" Commentò con un sorrisetto, mostrando i suoi canini con fare provocatorio.

Dipper allora distolse lo sguardo con il viso tutto rosso e gonfiò di poco le guance, facendo innescare una fugace risata da parte del demone.
Ma alla fine, il castano decise di non rimanere in silenzio, decise di voler rispondere a quella sua provocazione con una leggera frecciatina.
Di certo Bill non si sarebbe mai aspettato anche solo una semplice risposta da parte di un umano come Dipper.

"... E se avessi voluto farlo?" Affermò il più basso tra i due, ruotando la testa verso il demone e guardandolo negli occhi.

Dopo quella frase, nessuno dei due fiatò più.
Il silenzio aveva preso il controllo della situazione e continuò per vari minuti.
Bill rimase tranquillo, quasi serio per un attimo, ma l'espressione che egli assunse poco dopo, che fece sobbalzare l'umano, fu un miscuglio di sorpresa e divertimento.
Deglutì rumorosamente non appena lo vide avvicinarsi al bordo del letto, con passo lento e che ricordava le movenze di un predatore.
I suoi occhi assottigliati mostravano una voglia insaziabile di dominare, una lussuria che doveva essere liberata, svelata.
Dipper cercò in tutti i modi di coprire le sue membra nude con le bianche lenzuola del letto, ma fu completamente inutile dato che il demone le spostò verso l'alto, lasciando la carne alla mercé del suo sguardo.
L'umano sgranò di poco gli occhi e strinse le gambe tra di loro, deglutendo rumorosamente.
Lo sguardo del demone gli faceva paura, lo faceva sentire così piccolo, così impotente davanti alla sua figura scolpita.
Le pupille da predatore vagavano lungo il docile corpo dell'umano, divorandolo con una fame che sembrava non venir placata da secoli, se non millenni.
Per quanto i due avessero consumato la loro passione la sera prima in quella camera da letto, Bill non era pienamente soddisfatto.
Sapeva di esserci andato piano con l'umano, sapeva perfettamente che quella sera il suo desiderio non era stato soddisfatto in pieno.
Voleva di più, necessitava di qualcosa di più.
Senza pensarci due volte, si infilò sotto le coperte con un movimento languido ed elegante, agitando di poco i fianchi stretti e avvolgendo i polsi del castano con le sue mani dalle dita sinuose.
Posizionò le ginocchia ai lati dei fianchi dell'umano, come aveva fatto la sera prima, e i suoi fianchi vennero avvolti involontariamente dalle gambe del castano.
Andò nel panico per via di quel gesto così autoritario, ma le sue pupille si dilatarono al posto di restringersi.
Il suo respiro venne mozzato e sentì le guance andargli in fiamme, insieme all'eccitazione che gli scorreva nelle vene.

"B-Bill...?"

Prima che potesse anche solo fiatare ancora, il demone diede inizio ad un bacio vorace e animalesco, un bacio che non aveva niente a che fare con quelli che aveva dato la sera prima.
La sua lingua biforcuta esplorava senza pudore la cavità orale dell'umano, mentre quest'ultimo cercava di tenere il passo, fallendo miseramente.
Le loro labbra erano perennemente socchiuse e l'aria bollente che si stava creando lì costrinse a staccarsi, sciogliendo il nodo che le loro lingue avevano creato.
La cassa toracica dell'umano si abbassava e si rialzava senza sosta e lo sguardo che il demone gli stava rivolgendo lo fece sentire impotente, sottomesso.

"Adoro da impazzire il tuo sguardo su di me, Pinetree...~" Affermò il biondo con tono seducente.

Dopo quella frase, il demone lasciò andare la presa sui polsi dell'umano e si mise dritto sulle ginocchia, guardandolo dall'alto con la sua solita espressione affamata.
Dipper venne percosso da alcuni brividi ed emise dei lievi mugolii non appena Bill passò le sue dita lungo le sue cosce.
Senza pensarci due volte, il biondo gli alzò e gli allargò di poco le gambe senza problemi.

"C-che stai facendo...?" Sussultò l'umano con il viso rosso.

Si morse il labbro con fare seducente sorresse le cosce del moro con le mani, lasciando penzolare i piedi dietro le sue spalle.
Senza dargli una risposta, Bill avvicinò le labbra alla pelle dell'umano e tirò fuori la lingua biforcuta, inumidendo la zona dell'interno coscia senza mai distogliere lo sguardo.
Dipper andò in tilt a quel gesto così poco casto e strinse tra le mani le lenzuola, cercando di regolare il suo respiro affannato.
Alla fine era successo, era così sbagliato, così poco normale e così senza senso, ma l'aveva fatto.
Aveva appena perso la verginità con Bill Cipher.
Aveva perso la testa per quel demone dai tratti dorati e alla fine aveva passato la notte insieme a lui, intento a intrecciare il suo corpo con quello del biondo nel loro desiderio carnale.
Non sapeva come sentirsi, non riusciva a trovare scusanti o ragioni per le quali avrebbe dovuto fermarsi, oltre alla solita storia degli avvenimenti di Gravity Falls.

"A-aspetta..." Mormorò ad un tratto l'umano.

"Mh? Qualcosa non va, Pinetree?" Chiese.

Il castano alla fine distolse lo sguardo imbarazzato e si maledì mentalmente, passandosi una mano sul viso sotto gli occhi tranquilli del biondo.
Ciò che avevano gli era piaciuto, oh eccome se gli era piaciuto, ma aveva bisogno di una pausa, dato che era comunque la sua prima volta.

"Magari dopo... Dovremmo alzarci, dato che è tardi." - Spiegò Dipper. - "E inoltre ho... Ho fame." Concluse.

Bill allora rimase fermo per qualche secondo a fissarlo, senza un'emozione precisa, ma alla fine posò delicatamente le gambe sul materasso.

"Giusto, hai ragione Pinetree... Voi umani dovete nutrirvi." Commentò il biondo con un sorrisetto, alzandosi per primo dal letto e avvicinandosi al suo armadio.

Dipper non poté fare a meno di osservarlo in tutta la sua gloria, ma dato che aveva a disposizione tutto il tempo del mondo per farlo distolse lo sguardo.
Venne percosso da un brivido non appena uscì dalle coperte e mise i piedi sul pavimento.
Buttò uno sguardo lungo la stanza per cercare i suoi vestiti mentre il biondo controllava l'interno del suo armadio, ma non riuscì a trovarli.
O almeno, trovò solamente i suoi boxer che indossò subito senza pensarci troppo.

"Bill, dove sono i miei vestiti?"

"Intendi quelli che ti ho prestato? Sono a lavare."

"... Uhm... Quindi cosa mi metto per stare in casa?"

Bill afferrò un paio di vestiti dall'armadio e dopo averlo richiuso si avvicinò a Dipper con una semplice camicia bianca e dei jeans neri tra le mani.
Osservò per pochi secondi gli indumenti che il biondo gli stava porgendo e li prese tra le mani dopo poco, posandoli sul letto.

"Grazie, Bill..." Affermò Dipper alzando lo sguardo verso il demone che si era messo dei boxer e dei pantaloni addosso.

In tutta risposta, il demone si chino verso di lui e mise le mani attorno al suo collo, posando le labbra sulle sue con estrema calma.
Dipper ricambiò socchiudendo gli occhi.

"Se vuoi nutrirti vai pure in cucina dopo esserti vestito, ti raggiunto dopo." Rispose dopo essersi staccato.

E così fece: si vestì e uscì dalla stanza, scendendo lentamente le scale per colpa del dolore alle gambe.
Sotto sotto, avrebbe voluto che Bill fosse lì ad aiutarlo, a tenerlo tra le sue braccia e a portarlo sul fondo delle scale.
Ma subito dopo aver formulato questi pensieri, Dipper scosse energicamente la testa e cercò di liberare la mente.
Bill non era di certo il tipo per cose del genere, alla fine era pur sempre un demone.
Abbassò lo sguardo non appena quella frase gli venne in mente.

Era solo un demone.

Quella affermazione continuò a rimbombargli tra le pareti della sua scatola mentale per varie volte, fino a fargli girare la testa.
Se lui era solo un demone, perché aveva provato più volte a sedurlo e a tenerlo sempre con sé?
Senso di possessione? Gelosia? Puro divertimento?
Dipper iniziò ad avere paura di quelle sue ipotesi e si dovette sedere sui pochi scalini che gli mancavano per arrivare a toccare il suolo.
Aveva passato un sacco di tempo con il biondo e aveva anche provato ad instaurare un rapporto con lui di sua spontanea volontà, anche se all'inizio era paranoico e in contrasto più che mai.
Adesso che si era concesso, Bill l'avrebbe trattato come un giocattolo? Come il suo piccolo trofeo?
Era di questo che l'umano aveva paura: di essere sfruttato e di non rendersene conto.
La fame che lo aveva fatto alzare dal letto venne sostituita dalla nausea e il castano sentì un forte e fastidioso peso sul petto.

"Dipper... Dipper, calmati su..." Mormorò tra sé e sé.

Non era da lui essere così paranoico per una situazione simile, dato che non aveva mai avuto una relazione all'infuori di quella che stava vivendo.
Sempre se si poteva definire relazione.
Aveva visto il biondo in miriadi di situazioni e aveva imparato a sopportarlo, anzi, ad amarlo per quello che faceva e per quello che era.
Ma aveva il presentimento di essere l'unico a prendere seriamente una relazione così fuori dagli schemi.
Non si era affatto dimenticato di ciò che Bill aveva commesso a Gravity Falls, ma ormai erano passati sette lunghi anni da quegli avvenimenti e per lui era ormai acqua passata.
Ad un tratto, un rumore familiare lo riportò alla realtà.
Un rumore breve, però squillante.
Era il rumore dell'ascensore in salita verso l'appartamento di Bill Cipher.
Dipper si alzò di scatto e scese gli ultimi scalini rimasti, senza mai staccare lo sguardo dal trasporto.
Le porte in metallo non si erano ancora aperte e ciò fece crescere l'ansia nel cuore del castano.
Poco dopo, le porte si aprirono.
Il respiro gli venne a mancare per qualche secondo e spalancò gli occhi non appena vide la persona dentro all'ascensore.

Well, non ci sentiamo da tipo tre/quattro mesi, eh ragazzi?
Che posso dire... Me li sono goduti questi mesi in quarantena
La cosa ironica è che questo casino è successo proprio dopo che ho smesso di scrivere HAHAHA
Beh, come state ragazzi? Spero bene! :3
Mi dispiace non aver più postato per mesi, ma mi sono sentita davvero bene durante questa luuuunga pausa
Spero solo che il capitolo sia di vostro gradimento, perché se posso essere sincera è essenzialmente la copia del precedente
Adesso non ho un orario e una data precisi per aggiornare, quindi aspettatevi di tutto! :D
Probabilmente in estate mi concentrerò di più sulla storia, alla fine il tempo libero non manca, su questo non ci piove
Poi devo dirlo... Mi ha scaldato il cuore vedere come le persone chiedevano cose sugli aggiornamenti e sul continuo della storia, mi ha fatto davvero piacere!
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya a tutti :3

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