.^Capitolo 46^.

La serata si era conclusa, la festa era finita e la comitiva iniziale aveva lasciato la magione affittata per tornare a casa, non prima di aver salutato Marco, Star e Tom e di averli ringraziati per la magnifica serata.
Alla fine Dipper e Bill erano ritornati sulla terrazza con l'utilizzo del teletrasporto del demone e nessuno aveva notato la loro assenza o la loro caduta, dato che gli ospiti erano troppo occupati a godersi la festa organizzata dal demone dai capelli rossi.
Prima di tornare alla limousine, i due ragazzi si erano ovviamente cambiati nel guardaroba della villa ed entrambi si scambiavano ogni tanto sguardi affamati e lussuriosi, dato che la vista del corpo dell'altro era semplicemente favolosa per i due maschi.
Ormai Dipper aveva deciso cosa fare e che strada prendere.
Era ancora consapevole di ciò che il demone gli aveva fatto passare, delle cicatrici mentali che gli aveva inflitto e della volta in cui aveva tentato di ucciderlo.
Ma quelle esperienze lo avevano temprato, lo avevano fatto sentire vivo.
Alla fine aveva fatto miriadi di cose pericolose a Gravity Falls e gli incontri ravvicinati con Bill non erano altro che una piccola parte, se non la più succulenta, di tutte le sue avventure.
Nei suoi sette anni di tranquillità aveva potuto sperimentare una vita più tranquilla, meno spericolata e più normale.
Come quella di un semplice essere umano.
A Dipper andava bene una vita del genere insieme alla sorella, ma avevano letteralmente passato la loro estate a combinare guai e a divertirsi, senza contare le innumerevoli volte in cui si sono imbattuti in creature bizzarre di cui gli umani smentivano l'esistenza.
Gli mancava l'adrenalina di Gravity Falls, poter camminare nei boschi che avvolgevano la Casa del Mistero, incontrare sempre qualche strano essere, leggere il suo diario ormai distrutto che apparteneva al suo prozio.
Tutte queste sensazioni gli mancavano terribilmente e l'unico che poteva riportarle a galla era proprio colui che aveva provato ad ucciderlo sempre in quella stessa estate di sette anni fa.
Bill Cipher, il demone dei sogni che lo aveva fatto impazzire completamente.
Pacifica, Mabel, Dipper e il demone erano nella vettura elegante e stavano chiacchierando tranquillamente su ciò che era successo alla festa, di quanto si erano divertite e di come gli ospiti fossero più cordiali e gradevoli di come se li erano immaginati.

"Diamine... È stato bellissimo!" - Esclamò la castana ridacchiando. - "La musica, il cibo, le persone, l'atmosfera... Tutto magnifico!" Affermò.

"Sono assolutamente d'accordo." - Commentò la bionda con un sorriso. - "Il tuo amico Tom è bravissimo ad organizzare le feste!" Disse.

Bill sorrise soddisfatto alle parole delle sue due giovani donne ed emise una lieve risata, non smettendo di sorridere con fare sensuale e di mantenere uno sguardo accattivante, come suo solito.

"Sono contento che mi abbia dato l'opportunità di portare qualcun altro... Alla fine è stata un'esperienza piacevole per tutti." - Spiegò il demone, accavallando le gambe con eleganza e posando una guancia sulla sua mano. - "Non sei d'accordo, Dipper?" Chiese ad un tratto ruotando la testa verso il diretto interessato.

Dipper sussultò a quella sua affermazione e deglutì silenziosamente, comprendendo alla perfezione il doppio senso velato nelle parole del demone.

"Certo che sono d'accordo..." Rispose sorridendo, sotto lo sguardo cospiratorio condiviso sia da Pacifica che da Mabel.

Le due ragazze ormai sapevano perfettamente che tra i due c'era qualcosa e che il modo in cui si guardavano durante il ballo non era semplicemente un dettaglio per rendere quella scena più sensuale.
Entrambi nutrivano un desiderio carnale che avrebbero voluto soddisfare da tempo, un desiderio che nessuno dei due avrebbe potuto mai concepire.
O almeno, questa era ciò che Dipper aveva pensato.
Alla fine Bill era una creatura perversa, priva di razionalità e senso morale.
Quindi poteva essere un'ipotesi plausibile quella che vedrebbe il demone come creatore di pensieri poco casti rivolti verso l'umano.

"Non sapevo che fossi un ballerino provetto, Ethan... Mi sarebbe piaciuto provare a ballare con te." - Affermò la bionda con un sorriso, aspettandosi una reazione da parte dell'umano. - "Eravate davvero eleganti, tutti avevano gli occhi su di voi!" Disse.

Mabel annuì energicamente alle parole dell'amica e sorrise con una malizia velata, notando che Dipper si stava grattando il retro della nuca con fare imbarazzato.
Bill allora sorrise ancora a quell'affermazione e ruotò di poco la testa verso il castano, estendendo il suo sorriso notando il palese imbarazzato presente sul suo volto.

"Oh, grazie mille Pacifica... Ma non sapevo che anche Dipper potesse ballare in modo così leggiadro." - Rispose. - "Hai seguito i miei movimenti in modo impeccabile." Lo disse rivolgendosi proprio al castano.

Dipper allora borbottò imbarazzato qualche parola di ringraziamento e distolse lo sguardo, mentre le due ragazze osservavano la scena compiaciute.
Continuarono a chiacchierare tutti insieme su ciò che era successo alla villa, fino a che la limousine non si fermò proprio fuori dalla casa di Pacifica.
Mabel aveva deciso di trascorrere un po' di tempo con lei al posto di tornare a casa da sola, perciò sarebbe andata a dormire proprio a casa sua.
L'autista aprì la portiera della vettura e uscirono tutti quanti fuori, per porgersi i saluti.
Dipper abbracciò forte entrambe le ragazze e augurò ad entrambe la buonanotte con un sorriso, mentre Bill fu abbastanza intimo da dare alle due un bacio sulla guancia per salutarle.
Quel gesto sorprese enormemente Dipper e infatti lo guardava con due occhi colmi di stupore.

"Buonanotte, ragazze." Disse il demone con un sorriso.

Dopo aver salutato, Pacifica e Mabel salirono in casa della bionda e lasciarono Dipper e Bill da soli che invece tornarono a sedersi nella limousine.
Dovevano ancora attraversare una buona parte della città per tornare al palazzo del demone e quindi sarebbero rimasti ancora un po' nella lussuosa vettura.
Il viaggio continuava silenzioso e i due maschi non si scambiavano neanche uno sguardo.
Dipper non riusciva a capire il perché di questo clima così teso come una corda di violino, alla fine erano da soli e Bill avrebbe potuto tranquillamente mostrare la sua indole da demone.
Alla fine era ciò che Dipper voleva di più.

"... Ehm... Allora, Bill...-"

Prima ancora di provare a esprimere una frase per iniziare una conversazione, le sue labbra vennero bloccate da quelle del biondo che si era letteralmente catapultato su di esse con fare aggressivo.
Posò le mani sui suoi fianchi e lo fece sdraiare sui sedili della limousine, continuando a baciarlo con bisogno, come se avesse aspettato quel momento per tutta la serata.
Questa affermazione era giusta, ma non si poteva collegare alla figura del demone, bensì a quella dell'umano.
Era lui che voleva a tutti i costi combinare qualcosa, era lui che aveva aspettato per l'intera durata della festa che Bill facesse qualcosa.
Il biondo ne era perfettamente a conoscenza e voleva dargli solamente un minuscolo assaggio di ciò che avrebbero fatto.
Il loro era un bacio passionale, rovente e bisognoso, un bacio che alla fine volevano entrambi.
Ormai erano soli e con la vettura in movimento nessuno avrebbe mai potuto spiare ciò che stavano facendo.
Dipper si era lasciato andare al gusto delle labbra del biondo e il loro dolce sapore lo avevano assoggettato, mentre le sue mani vagavano senza sosta tra le sue miriadi di ciocche color oro, scompigliandole di poco.
Si staccarono solo dopo per riprendere fiato e si guardarono dritti negli occhi, con Bill posizionato proprio sopra al castano.
Nella foga del bacio e delle carezze che si erano dati, entrambi avevano scompigliato i loro completi abbinati ed entrambi avevano una buona parte sbottonata della giacca a chiusura militare e della camicia che indossavano sotto.
Dipper era praticamente nelle stesse condizioni in cui Bill lo aveva bloccato sopra al divanetto nel guardaroba della magione e questa cosa lo fece eccitare, dato che alla fine sapeva che avrebbero fatto qualcosa.
In qualche modo sentiva che anche il demone necessitava qualcosa da lui e viceversa, era uno scambio di pensieri carnali che volevano essere realizzati.
Le loro iridi colorate erano incrociate e non potevano più staccarsi, dato che con solo uno sguardo si stavano scambiando tutto il desiderio che uno nutriva per l'altro.

"Pinetree..." Mormorò il demone con voce calda, passando una mano lungo una delle cosce dell'umano, facendolo sobbalzare.

Avvicinò le sue labbra invitanti verso il viso del castano e le posizionò proprio accanto al suo orecchio destro, facendo sentire per l'ennesima volta la sua colonia virile e il suo tepore contro il suo docile corpo.

"Era questo che aspettavi, non è così?" Affermò il demone quasi con sincerità, aspettandosi una risposta da parte dell'umano.

Il respiro di Dipper venne mozzato non appena il demone vece vagare la sua mano sotto alla camicia, molto più in profondità delle altre volte.
Le sue dita affusolate avevano già raggiunto il centro del petto dell'umano e per rendere più facile l'azione, egli gli sbottonò completamente la giacca e la camicia, proprio come fece nel guardaroba della villa.

"Era da tutta la sera che volevi farlo... Vero?" Chiese ancora il demone, quasi con innocenza.

Gli occhi e la bocca di Dipper erano socchiusi e mostravano i chiari segni di cedimento da parte dell'umano, dato che ormai stava addirittura per togliersi di sua spontanea volontà la camicia e la giacca, anche se non erano in un luogo molto consono ad azioni del genere.

"Forza, Pinetree... Rispondimi..." Disse ancora accanto all'orecchio del castano.

Le mani del biondo si spostarono su quelle appartenenti a Dipper e con un gesto lento e sensuale le fece posare sui suoi fianchi coperti ancora dalla giacca e dalla camicia, mettendosi con il busto dritto sopra all'umano.
Stessa posizione, stessa situazione.
Ormai erano entrambi con le giacche e le camicie sbottonate e Dipper aveva una buonissima visuale dal basso sul petto scolpito del demone, insieme al meraviglioso tatuaggio che gli avvolgeva i fianchi e il ventre con fare seducente.
Bill notò fin da subito il modo in cui l'umano lo fissava, ovvero con desiderio, e quindi senza troppi giri di parole fece vagare una delle sue mani lungo il suo torso, facendogli tastare sia i pettorali che gli addominali.

"... Sì... Stavo aspettando... Questo..." Sussurrò l'umano quasi come se fosse in trance, facendo allargare un sorrisetto soddisfatto lungo le labbra contorte del demone.

La sua mano coperta da quella del biondo stava facendo il giro di quella composizione carnale così audace e virile, mentre tracciava delle linee immaginarie lungo la sua muscolatura.
Il demone lo fissava soddisfatto dall'alto e l'estasi sul viso dell'umano gli fece capire ancora di più quanto lo volesse.
Fece scivolare le ginocchia lontano dai fianchi dell'umano e mise il bacino sopra al suo, aumentando il contatto fisico tra i due corpi e rendendolo quasi estremo.
Ma di certo non sarebbe stato così estremo come quello che avrebbero provato entrambi più avanti.
Dipper inarcò di poco la schiena e fece fuoriuscire un mugolio dalle sue labbra, un mugolio che poteva essere considerato come musica per le orecchie del demone.

"Beh... Potrei sempre farti aspettare ancora un po', Pinetree..." Affermò Bill di colpo, contorcendo le labbra in un ghigno malizioso.

Dipper sussultò quando udì le parole del biondo e deglutì silenziosamente, tenendo ancora la mano sui suoi addominali scolpiti.

"Ma, forse... " - Continuò, addolcendo lo sguardo. - "... Possiamo già iniziare un po' ora, se proprio ne hai bisogno." Disse.

Dipper lo fissava dal basso con uno sguardo quasi innocente e la sua mente era completamente annebbiata alla vista del corpo del biondo.
Bill gli aveva dato la possibilità di decidere se iniziare una volta arrivati a casa o farlo proprio nella vettura in movimento.
Lo guardava ansimando e avrebbe voluto iniziare proprio in quel momento, proprio ora, dato che erano anche in una posizione vantaggiosa e due dei loro indumenti potevano essere buttati a terra con facilità.
Ma l'umano volle prendere una decisione diversa quella volta.
Nascose un piccolo sorrisetto sotto il suo volto velato di imbarazzo e fece leva sui suoi gomiti per alzare il busto, sfiorando le labbra del demone in un bacio casto.

"Sai cosa? Posso ancora aspettare." Disse.

Bill fece svanire il sorrisetto e sussultò con fare quasi sorpreso.
Tolse la mano dal petto del demone e si rimise dritto e composto sul sedile della limousine, abbottonandosi la camicia e sistemandosi la giacca.
Lo sguardo quasi sconvolto e attonito del biondo fece ridacchiare l'umano che mise le gambe accavallate una sopra all'altra, mentre la vettura continuava ad andare senza sosta.
Dopo poco fece roteare gli occhi divertito e si sistemò anche lui sul sedile, con un dei soliti sorrisetti stampati sul viso.
Dipper aveva provato a replicare lo stesso gioco del demone, voleva far aspettare anche lui in quel caso.
Alla fine gli aveva proposto delle condizioni e gli aveva dato il diritto di scegliere, perciò aveva deciso di aspettare anche per fare una ripicca al demone.
Ma non era stato così.
La scelta dell'umano aveva estremamente soddisfatto Bill Cipher e lo aveva anche sorpreso, dato che era sicuro che avrebbe scelto di fare qualcosa proprio in quel momento.
Ma a lui non importava, sapeva aspettare e lo avrebbe fatto tranquillamente.
Il tutto sarebbe stato sempre più piacevole ed eccitante con l'attesa di mezzo.

Salve amici!
Spero che il capitolo vi piaccia e che sia scritto bene, scusate se trovate errori o cose così ^^"
Volevate vederli scopare eeehh?
E invece no! :D
C'è solo un sacco di tensione sessuale e Bill che sembra che voglia farlo e invece no
Insomma, è un po' un casino
Fatemi sapere che ne pensate però, mi raccomando!
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya a tutti :3

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