.^Capitolo 45^.

L'essere angelico stava osservando con due occhi luminosi il cielo presente sopra di lui, ormai pieno di puntini luccicanti.
La sua mente era momentaneamente priva di pensieri e l'unica cosa che poteva fare in quel momento era rimanere in silenzio a contemplare il vuoto.
La luna era perfettamente visibile da quel giardino e la sua luce faceva risplendere il suo completo candido, dandogli l'aspetto di un vero e proprio essere angelico.
Socchiuse gli occhi e sospirò con leggerezza, voltandosi verso l'entrata della sala principale e facendo qualche passo in quella direzione.
Ma una figura in penombra, che notò solo dopo poco aver fatto dei passi, lo fece fermare.

"Ti vedo affranto, angioletto."

La figura demoniaca del biondo rivelò il suo viso sensuale al suo umano, rimanendo comunque con il corpo velato nell'ombra, nella zona che la luce lunare non poteva colpire.
Dipper allora sussultò e si incantò a quella vista, facendo notare un lieve rossore sul suo viso ancora più pallido per via della luna e dei suoi candidi vestiti.
Se l'umano era completamente allo scoperto e alla mercé della luce, il demone dai capelli biondi teneva nascosto il suo corpo e lasciava semplicemente intravedere i bagliori dorati dei suoi occhi e dei suoi gioielli, per non dimenticare anche i suoi tatuaggi che si potevano vedere benissimo sulla sua pelle leggermente abbronzata.
Distolse lo sguardo da Bill e fece di nuovo roteare il corpo e i piedi verso la ringhiera in marmo, senza però muoversi di un passo da dove si trovava.
Semplicemente rimaneva fermo, immobile a fissare il vuoto, posando le mani sulle sue spalle e stringendole di poco, come per abbracciarsi da solo.

"... Ora il mio nuovo soprannome è angioletto?" Chiese l'umano con una voce tranquilla, cercando di nascondere il disagio che stava ancora provando.

Senza ricevere alcuna risposta, Dipper rimase ancora lì fermo in mezzo al giardino, senza muoversi o dire qualcos'altro.
Gli unici suoni che poté udire in quel momento di silenzio tra i due fu la debole musica classica proveniente dalla sala principale dai tipici rumori della notte.
Poi subentrò un altro suono, tipico della suola delle scarpe che sbattono su un pavimento liscio, senza alcun punto ruvido.
Il suono diventò sempre più vicino, ancora di più, fino a che non si fermò di colpo quando aveva ormai raggiunto il suo volume più alto.
A seguito di ciò, le spalle di Dipper vennero avvolte dalle braccia nude e tatuate del demone dagli occhi dorati, che lo stava piano piano stringendo a sé in una morsa gentile ma allo stesso tempo possessiva.
Dipper sussultò di poco, ma non si mosse neanche di un millimetro e lasciò che le mani di Bill vagassero lungo le sue braccia, sempre strette al suo petto.

"Oh, stai tranquillo, piccoletto... Sai benissimo che non potrei mai sostituire Pinetree.~" Affermò con sensualità al suo orecchio, afferrando tra i denti aguzzi il lobo e leccandolo di poco con la sua lingua biforcuta.

L'umano allora, percosso da miriadi di brividi, sobbalzò e fece ruotare di poco la testa verso la creatura demoniaca dietro di lui, facendo scontrare la sua coda dell'occhio contro l'iride sfavillante di Bill Cipher.
Il suo sguardo sensuale penetrava la mente del castano come il proiettile di un cecchino, rimanendoci per tutto il tempo.

"Allora, perché sei qui?" Chiese ad un tratto il demone, allentando di poco la presa e spostandosi a lato dell'umano, avendo più possibilità di guardarlo meglio in volto.

Dipper distolse lo sguardo verso un lato e fece ruotare il viso a sua volta, stringendo il pugno nascosto dalla manica angelica per cercare di non farlo notare al biondo.
Ma alla fine il più alto tra i due posò dolcemente una mano sulla guancia del castano e gli rivolse il viso verso il suo, guardandolo negli occhi con una calma assoluta.
Le palpebre imprigionavano per metà le semplici iridi color cioccolato dell'umano e la stessa cosa accadde con le gemme dorate presenti negli occhi del demone.
Si fissavano negli occhi con estrema intensità ed entrambe le loro bocche erano socchiuse.
Le mani del castano si spostarono lentamente verso le spalle del demone e non smise mai di tagliare il contatto visivo con lui, avendo paura di perdere di vista la lucentezza presente in quegli occhi così belli.

"... Tutto quello sfarzo mi ha dato alla testa..." Mormorò l'umano con un tono all'apparenza timido, mentendo spudoratamente sul motivo della sua assenza alla festa.

Bill non era di certo un idiota e capì subito il motivo per cui l'umano aveva deciso di levare le tende dalla sala principale, aveva fatto quella domanda solo per vedere cosa avrebbe ricevuto come risposta.
Ridacchiò con fare divertito a quella risposta e sospirò di poco, rivolgendogli un sorriso languido che mostrava con naturalezza i suoi meravigliosi canini, un particolare che lo rendevano anfora più bello.

"Suvvia, Pinetree... Non dire frottole." - Disse il demone con un tono quasi dolce. - "So benissimo perché sei qui." Affermò.

Allora l'umano distolse di poco lo sguardo da quello dorato del biondo, lasciando però le mani sulle sue spalle.

"... Allora perché sono qui, Bill?" Chiese Dipper con voce più alta, rischiando di alzarla troppo e di emettere qualche verso troppo acuto.

Il demone in tutta risposta volle riprendere il viso di Dipper tra le mani e lo ruotò di nuovo verso di sé.
La situazione era quella di prima: gli occhi marroni dell'umano contro le iridi dorate del demone, ma questa volta i loro sguardi non erano sensuali e calmi, erano più sicuri, quasi taglienti.

"Non hai ricevuto ciò che volevi prima... Più di una volta." Rispose Bill con un tono da saputello e un sorriso, facendo arrossire di poco l'umano.

Sospirò di poco e abbassò la testa, non riuscendo a capire perché volesse a tutti i costi le attenzioni del demone su di sé.
Ormai l'aveva capito, si era innamorato di lui e lo trovava estremamente attraente, ma ancora non capiva perché.
Era bello, affascinante, carismatico e sensuale, ma era pur sempre la creatura che aveva provato ad ucciderlo.
Tutto sommato lo aveva anche salvato dal tentato omicidio del club dell'ignoto, Dipper non avrebbe potuto mai dimenticarsi quell'episodio così traumatico.
Ma voleva ancora metterlo alla prova, voleva vedere cosa avrebbe fatto da quel momento in poi.

"E cosa avrei voluto...?" Chiese ancora l'umano, abbassando sempre di più la voce quasi intimorito.

Bill non rispose, si limitò ad estendere il suo sorriso e a posare una mano sul petto dell'umano, spingendolo di poco verso la ringhiera in marmo e facendolo sedere sulla sua fredda superficie.
I brividi avvolsero il corpo del castano e involontariamente spostò di poco le gambe verso l'esterno, assumendo una posa più che aperta.
Sapeva benissimo che dietro di lui si trovava letteralmente un dirupo di parecchi metri e che sarebbe bastato un movimento brusco per finire di sotto, ma la presenza del biondo e il suo sguardo sensuale su di lui gli faceva dimenticare delle circostanze in cui si trovava.
Il demone si mise proprio davanti a lui e lo guardò dritto negli occhi, passando una mano sul viso e di conseguenza sotto al copricapo a forma di teschio demoniaco.
Con un gesto elegante e sensuale alzò la maschera e la posizionò sopra alla sua testa, scoprendo per bene il suo viso e scompigliandosi di poco i capelli dorati.
Dipper socchiuse non appena i suoi occhi incontrarono il viso meraviglioso del demone, simile o addirittura uguale alla creazione di una divinità.
Gli occhi dorati a mandorla, allungati ai lati e socchiusi di poco erano ben visibili e l'umano faceva fatica a ricamenere concentrato ogni volta che incrociava il suo sguardo.
Subito sotto il naso a forma retta, ma comunque bello e proporzionato al resto del viso, attirava poco l'attenzione e lasciava spazio a dettagli più intriganti, come le iridi dorate citate prima.
Oltre agli occhi del demone, c'era un altro elemento a cui non poteva affatto resistere: le sue labbra.
Le sue labbra voluttuose e carnose al punto giusto, socchiuse con eleganza e malizia, attraevano qualsiasi donna e il loro sapore pareva divino.
Dipper aveva avuto più volte la fortuna di aver provato le labbra del demone, ma non si era affatto goduto il loro gusto dato che non aveva ancora compreso quanto egli, in realtà, le volesse a tutti i costi.

"Ti piace proprio fare domande di cui sai già la risposta, vero, Pinetree?~" Commentò Bill Cipher con fare divertito, passando le mani guantate in pelle sulle cosce del castano, fasciate dai pantaloni bianchi del costume da angelo.

Dipper sobbalzò di poco e distolse lo sguardo rosso, posandolo poi dopo poco dietro alla spalla del biondo, avendo paura di farsi vedere da qualcuno.
Pacifica e Mabel erano ancora dentro alla sala a festeggiare insieme a Marco, Tom e Star e quindi non erano un problema, ma se fossero uscite proprio in quel preciso momento Dipper sarebbe stato nei guai.

"B-Bill... Potrebbero scoprirci..." Sussurrò con tono preoccupato.

"Rilassati un po', umano..." - Disse di colpo il demone, attirando la sua attenzione. - "Ho detto a Shooting Star e a Northwest di non preoccuparsi e di lasciar fare a me, non penseranno neanche minimamente di uscire in giardino." Rispose.

Il castano allora prese coraggio e girò di nuovo lo sguardo timido verso quello del demone, sempre con le gote color porpora.
Non gli importò più di tanto il fatto che l'avesse chiamato" umano" al posto di utilizzare il solito soprannome, era un dettaglio per lui irrilevante.
Bill non poté fare a meno di mordersi il labbro alla vista di quell'espressione così imbarazzata, era una pura opera d'arte per i suoi occhi.
Iniziò ad accarezzargli le cosce con dolcezza, senza mai smettere di fissarlo dritto negli occhi.

"Sei più malizioso di quel che sembri... Pensi sempre male." - Disse ad un tratto, facendo arrossire il diretto interessato. - "Non che la cosa mi dispiaccia.~" Affermò con un sorrisetto.

Dopo quella frase Bill avvicinò le labbra all'orecchio dell'umano e mordicchiò di poco il lobo, facendo passare una delle mani sotto alla maglietta bianca che Dipper stava indossando.
Il suo respiro venne mozzato e si ritrovò ad ansimare leggermente proprio accanto all'orecchio del demone, lasciandosi trasportare dal caldo tocco che Bill stava utilizzando.
La sua colonia gli solleticava le narici e la vicinanza tra i loro corpi lo metteva in soggezione, lo faceva sentire impotente davanti a lui.
Ma alla fine lo eccitava, doveva ammetterlo una buona volta per tutte.
A volte si chiedeva come Bill potesse trovare interesse in una creatura comune come lui.

"Sai perché mi piaci, Pinetree?" Sussurrò il demone al suo orecchio con tono sensuale.

Dipper scosse la testa incantato e ansimò ancora per poco, notando che il demone aveva posato la mano proprio sopra al suo petto.
Fu troppo tardi quando se ne accorse.
Gli venne fatta una forte pressione sul petto e per via di ciò il castano venne spinto all'indietro e scivolò dalla ringhiera di marmo, iniziando a precipitare.
I suoi occhi sgranati rappresentavano la paura e le urla che avrebbe voluto liberare erano imprigionate nella sua gola.
La rupe era davvero alta e vide solo la ringhiera di marmo allontanarsi sempre di più, mentre l'adrenalina e la paura crescevano a dei livelli disumani.
Ma poco dopo, una figura oscura apparve dalla cima del dirupo, che si dirigeva verso l'umano con la stessa velocità con cui stava cadendo.
Dipper fu in grado di riconoscerlo subito, avvolto da un grande stupore e da un terrore mai sentito prima.
Quella figura demoniaca era Bill Cipher, colui che l'aveva spinto e che gli aveva posto una domanda di cui aveva voluto tanto sentire la risposta.
Entrambi stavano precipitando ad una velocità inaudita e l'impatto con il terreno sembrava imminente, ma la figura dorata del demone lo raggiunse con uno scatto e gli avvolse il petto con le braccia, in una morsa malsana e allo stesso tempo dolce.
Sul suo viso si estendeva un ghigno contorto e perverso, mentre il suo sguardo era pervaso da pura lussuria.
A Dipper pareva realmente una creatura proveniente dalle viscere dell'inferno, o addirittura un angelo caduto in procinto di diventare un demone.
Lo fissava con uno sguardo luminoso e il terrore nei suoi occhi sparì visibilmente, sostituito da eccitazione e pura adrenalina.
Non si accorse neanche che il ritmo della caduta aveva iniziato a rallentare e alla fine il suo corpo si adagio lentamente su un tappeto di rose bianche, con sopra al suo corpo il demone che lo fissava con uno sguardo dolce e un sorriso seducente, tutto il contrario dello sguardo malato dell'inizio.
I suoi occhi erano spalancati e mostravano l'innocenza e l'ammirazione di un bambino, insieme alle labbra socchiuse che avevano quasi la stessa forma di una delle tante rose presenti attorno a loro.
Bill era proprio sopra al castano e teneva le mani ai lati della sua testa, mentre miriadi di petali di rose li avvolgevano con dolcezza.

"Mi piaci perché sei particolare, Dipper..." Mormorò il biondo con voce profonda, pronunciando il suo nome lentamente, leccando ogni sillaba del suo nome con sensualità.

Perse un battito non appena sentì il suo nome pronunciato in quel modo e il suo respiro divenne più pesante, mentre le sue guance si imporporirono ancora di più.
Non ce la faceva, non riusciva più a resistere.

"Sappiamo benissimo entrambi che non sei come gli altri umani..." - Disse ancora utilizzando sempre quel tono. - "... Sappiamo benissimo che sei molto di più...~" Affermò con un tono che avrebbe fatto sciogliere chiunque.

Le catene morali di Dipper che legavano la sua mente alla razionalità si spezzarono, lasciandolo alla deriva in un mare di pensieri che mai avrebbe potuto analizzare.
Si lasciò finalmente andare al tepore e al profumo che il corpo di Bill emanava, insieme all'eccitazione che cresceva sempre di più.
Prese coraggio e posò lentamente le mani sulle guance del demone, tastando con delicatezza il suo mento dalla linea virile.
Il demone estese il suo sorriso sensuale e socchiuse gli occhi, nascondendo per l'ennesima volta un ghigno perverso e soddisfatto.
L'umano attirò a sé il viso del demone e posò di sua volontà le labbra sulle sue, dando inizio ad un bacio passionale e voglioso.
Ormai ne aveva bisogno e non poteva più resistere.
Voleva a tutti i costi che il demone lo prendesse.

Ma ciao amici miei!
Come va? Spero bene :D
Aaaallura... Capitolo piuttosto particolare, non trovate?
Chissà cosa succederà nel prossimo... HEHEHE
Vabbè, Bill ha praticamente buttato giù Dipper da un dirupo e nessuno ha detto niente, che meraviglia
Ma in tutto questo lui è eccitato perché OH MIO DIO Bill è fregno, graaande Dipper!
Se avete dei commenti o delle considerazioni fatemi sapere!
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya a tutti :3

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