.^Capitolo 40^.
Il viaggio in limousine stava procedendo con molta tranquillità e le quattro figure umane all'interno del veicolo si stavano godendo così tanti confort insieme che nessuno di loro si sarebbe potuto permettere.
Innanzitutto, la limousine prevedeva la presenza di un lungo tavolino attaccato al finestrino che disponeva di qualsiasi stuzzichino dall'aria invitante e di un secchio interno ripieno di ghiaccio con all'interno un alcolico di certo costoso, insieme a dei bicchieri lunghi e stretti accanto.
Il pavimento era fatto di parquet ed era tutto circondato da un lungo divanetto di velluto e i finestrini offrivano una vista meravigliosa sulla città, già in procinto di svegliarsi per godersi la notte.
Le uniche luci accese nella limousine erano quelle frontali, nella parte del guidatore, e quelle posteriori, posizionate in alto in fondo alla zona salotto.
Inoltre c'era anche uno sterio incorporato che trasmetteva musica degli anni venti e trenta, i generi preferiti del demone.
Mabel era seduta in un punto preciso del divanetto che offriva massaggi alla schiena e si stava rilassando, tenendo gli occhi chiusi e biaschiando delle parole positive riguardanti il trattamento.
"Heeey... Q-questo s-sì che è r-rilassanteeee...!" Balbettò la castana, lasciando la testa all'indietro.
Dipper e Pacifica scoppiarono a ridere, mentre Bill la guardò con un sorriso divertito, prima di sorseggiare un goccio dell'alcolico dal bicchiere menzionato prima, rivelatosi vino rosso di alta qualità.
"Diamine, Ethan! Ci sono tutti i confort che qualsiasi persona desidererebbe!" - Affermò la bionda con un sorriso. - "Beh, senza contare la limousine vera e propria e l'autista personale..." Disse.
"Oh, bazzecole, cara!" - Rispose il demone con uno sguardo fiero, dopo aver posato il bicchiere di liquido alcolico. - "Posso permettermi molto, ma molto di più di questo." Commentò alla fine, guardandosi le unghie.
Pacifica sussultò e deglutì sorpresa, chiedendosi mentalmente quanto fosse ricco il demone camuffato da umano che aveva davanti.
Dipper stava usufruendo di un piatto di tartine posato sul tavolino rigido e osservava la scena con tranquillità, augurando buona fortuna alla bionda con lo sguardo.
Per quanto Pacifica fosse ancora ricca ed estremamente benestante, non poteva competere con la ricchezza che Bill aveva guadagnato, o addirittura creato.
Non sapeva ancora come quell'essere fosse diventato così ricco, ma alla fine era una creatura sovrannaturale dotata di poteri, quindi poteva più o meno tutto.
Anzi, togliendo il più o meno poteva proprio tutto, secondo Dipper.
"Quindi... Anche... Un... Jet privato...?" Provò a chiedere la ragazza con un tono quasi timido, sotto lo sguardo divertito di Bill che continuava a sorseggiare il suo vino.
"Mmh... Facciamo anche una dozzina di quelli." Rispose il demone superficialmente, come se per lui fosse una cosa normale.
E alla fine la era eccome.
Pacifica allora socchiuse la bocca con sorpresa e cercò di ricomporsi, spostando lo sguardo su Dipper per provare a condividere il suo stupore.
L'umano corrugò la fronte imbarazzato e ridacchiò nervosamente, grattandosi il retro della nuca.
"Okay, B-... Ethan... Quanto ci vorrà ancora per arrivare?" Chiese l'umano per spezzare la conversazione.
"Oh, tranquillo, Dipper... Tra circa mezz'ora potrai provare a sedurre qualche bella donna alla festa in maschera." Affermò il demone con un ghigno, facendo arrossire il diretto interessato.
Pacifica sussultò e alzò un sopracciglio con fare divertito, godendosi la scena in silenzio.
L'umano aveva gli occhi e la bocca sgranati e cercava di dire qualcosa, ma non sapeva proprio cosa pronunciare.
"COS- UHM- ETHAN...!"
Bill finì di bere dal bicchiere stretto e lo posò di nuovo sul tavolino, rivolgendo un sorriso sensuale al moro che lo stava guardando con leggero imbarazzo.
"Oh, giusto! Che sbadato... Ho sbagliato." - Disse ad un tratto il biondo. - "Qualche bell'uomo, Dipper." Si corresse, aspettando la sua reazione.
In quel momento l'umano non seppe controllarsi e quasi saltò addosso al demone, con il viso più rosso del rossetto presente sul viso di Pacifica che li guardava con un sorrisetto divertito.
Voleva letteralmente mettergli le mani addosso e il demone era riuscito a bloccare con fin troppa facilità l'azione dell'umano, intrappolando i suoi polsi tra le sue mani.
Lo guardava con un ghigno divertito e sapeva benissimo che lui non poteva fare niente, neanche per scherzo.
Uno dei motivi per cui non poteva farlo era la presenza delle due ragazze, che si sarebbero insospettite in qualche modo se avesse fatto gesti troppo bruchi o esagerati.
Un altro motivo era invece la reazione che poteva avere il demone, perché alla fine Dipper era un comune umano e se aveva avuto tanti problemi con il cosiddetto "pupazzetto" che Bill aveva creato sette anni fa, non avrebbe mai avuto possibilità contro la sua vera e sensuale forma.
Dipper si paralizzò per pochi secondi e abbassò lo sguardo, staccandosi lentamente da Bill e tornando al suo posto.
Pacifica e Bill sussultarono alla vista di quella reazione, Mabel non poteva dato che era ancora sulla poltrona massaggiante a schiacciare un pisolino probabilmente.
Lo sguardo dell'umano era basso e nascosto tra i ciuffi di capelli che cadevano sulla fronte, non rivelando cosa stesse provando in quel momento il castano.
Non c'era l'ombra di un sorriso sul suo volto e questo fece preoccupare ancora di più i due biondi che lo stavano osservando.
La bionda rimase ferma a guardare l'umano con lieve confusione, provando anche ad avvicinarsi a lui per vedere anche solo di poco la sua espressione.
"... Dipper...? Tutto... Bene?" Chiese mormorando, senza ricevere alcuna risposta concreta.
Anche Bill lo stava osservando da un po' e non riusciva a capire se si fosse offeso o se volesse solo riflettere su ciò che aveva appena detto.
Ma comunque, per sicurezza, Bill lo avvicinò a sé e lo strinse in un abbraccio, facendo sussultare sia l'umano in questione che Pacifica.
Le parole che pronunciò dopo quel gesto così affettuoso stupirono sia Dipper sia colui che le tirò fuori dalla bocca, non riuscendo a concepire dove fosse uscita tutta quella umanità.
"Se ti ho offeso con la frase di prima... Scusami, Dipper." Affermò ad alta voce il biondo, sotto lo sguardo sorpreso dell'interessato.
Nel silenzio più totale, accompagnato dalla musica jazz trasmessa dalla radio, una risata fece capolinea.
La risata del castano, che attirò l'attenzione di tutti i presenti, persino della sorella che si era messa composta e che aveva disattivato la funzione della poltrona massaggiante.
"Oh Dio, Ethan! Stavo scherzando!" - Esclamò Dipper con un sorriso divertito e soddisfatto. - "Non mi sono offeso... Diamine, ci sei cascato subito!" Disse ancora.
Pacifica allora sospirò sollevata e dopodiché sul suo viso apparve un'espressione sorpresa, dato che non si sarebbe aspettata un'azione del genere da parte del castano.
Anche Bill, che si era pure scusato dato che pensava di averlo offeso seriamente.
"Dipper! Da quando fai questi scherzi?" Chiese la bionda, sistemandosi la pelliccia attorno alle spalle.
Mabel inclinò la testa su un lato, non capendo esattamente cosa fosse successo.
Osservava la situazione con un'espressione confusa e volle chiedere spiegazioni al fratello, che osservava tutti con un sorriso divertito.
"Oh, suvvia! Avevo voglia di farlo." Affermò il castano, osservando soprattutto la creatura sovrannaturale accanto a lui.
Bill lo fissava con un'espressione quasi vuota, quasi seria, come se fosse in procinto di saltargli al collo.
Sussultò non appena fu in grado di osservare bene il suo viso e ridacchiò nervosamente, notando che il suo occhio visibile era diventato più luminoso del solito.
Rimasero tutti in silenzio, mentre il demone e l'umano continuavano a scambiarsi sguardi poco amichevoli.
O almeno, era il biondo che stava rivolgendo a Dipper uno sguardo poco disposto all'affetto.
"Signori, siamo arrivati."
Una voce fece capolinea in quel silenzio poco piacevole e tutti si voltarono verso la sua origine, notando che il vetro che divideva la zona del guidatore e la zona relax si era abbassato, consentendo all'autista di poter comunicare con le quattro figure sedute sul divanetto.
Subito dopo egli scese dalla macchina e fece un giro davanti alla carrozzeria della limousine per arrivare dalla portiera che i quattro avevano usato per entrare nel veicolo.
Afferrò la maniglia e aprì la portiera, facendo entrare la brezza della sera e facendo intravedere l'entrata di una meravigliosa ed enorme villa.
La portiera rimase aperta e Mabel non ci pensò due volte a catapultarsi fuori dal veicolo, seguita a ruota da Pacifica che utilizzò dei movimenti più moderati rispetto alla castana.
Si poteva capire perfettamente che Mabel era la più euforica all'idea di partecipare ad una serata di gala in maschera e quindi non riusciva a trattenere la sua felicità, come una bambina davanti ad un parco giochi, pronta a provare qualsiasi attrazione.
Rimasero solo Bill e Dipper nella macchina.
Dopo aver osservato le due ragazze uscire, i due si voltarono nello stesso momento e i loro sguardi si incrociano, privi di parole e affermazioni da pronunciare.
Dipper deglutì silenziosamente e cercò di non andare nel panico dato che lo sguardo serio del biondo non era ancora sparito.
Nessuno dei due volle proferire parola, ma solo dopo pochi secondi il biondo disse una sola parola, senza mai distogliere il suo sguardo dorato da quello color caffè dell'umano.
"Prego."
Dipper sussultò per colpa del tono del suo tono di voce estremamente serio, e capendo il significato di quell'unica parola si alzò dal suo posto e si avvicinò lentamente alla portiera, uscendo dal veicolo.
Anche Bill fece la stessa cosa subito dopo e i due si ritrovarono davanti ad un'immensa struttura dalle fattezze eleganti e ottocentesche.
Dipper si guardò intorno e notò che erano molto lontani dalla città e che ormai le sei e mezza erano passate, dato che la luce era già svanita da un bel po'.
L'autista personale di Bill chiuse la portiera e si rimise al posto del guidatore, sistemando la limousine in una zona utilizzata per il parcheggio delle auto, dato che ce n'erano già parecchie.
Pacifica e Mabel si erano già rifugiate all'interno della struttura e gli unici rimasti ancora fuori erano Bill e Dipper.
Bill guardava dritto verso l'edificio, con la testa inarcata verso l'alto e non degnava neanche di uno sguardo il povero umano accanto a lui.
Aveva paura di aver scatenato qualche reazione da parte del demone con quel piccolo e innocente scherzo che aveva attuato nella limousine, scherzo che secondo lui non era venuto neanche così bene.
Non avrebbe mai pensato che Bill Cipher cascasse ad un'interpretazione del genere.
"E-ehm... Bill...?" Mormorò ad un tratto il castano.
Il diretto interessato ruotò la testa di scatto verso l'umano e lo fissò di nuovo con lo sguardo tenace e serio di prima.
Dipper socchiuse le labbra e deglutì, cercando di rimanere il più calmo possibile davanti ad un'espressione del genere.
"... F-forse dovremmo entrar-"
Non riuscì a finire la frase che subito il demone gli bloccò i fianchi in una stretta marmorea e con la mano libera afferrò una delle due natiche, strizzandola con estrema forza.
L'umano sussultò malamente e, oltre ad arrossire, dalla sua cavità orale fuoriuscì un verso poco formale che venne subito bloccato dalle labbra feroci del demone che si erano incastrate perfettamente sulle sue.
In quel momento di rabbia, Bill aveva stretto a sé il castano con possessione e venne fatta molta più pressione sulla presa sul suo fondoschiena, mentre dalle sue labbra non poteva uscire alcun suono dato che erano state bloccate da quelle del demone.
Aveva dato inizio ad un bacio focoso e bagnato, desideroso di lussuria e privo di pudore, un bacio caldo che entrambi i ragazzi avevano desiderato ma non chiesto.
Dipper aveva il viso rosso e gli occhi annebbiati dal piacere, dato che quel bacio sembrava avere un effetto ipnotico e rilassante su di lui.
Bill continuò a strizzare e a muovere la mano sulla sua natica, mentre la sua lingua biforcuta continuava ad esplorare l'interno delle labbra.
Si staccarono solo dopo una ventina di secondi buoni perché Dipper cercò di spingerlo via con dolcezza, solo per riprendere fiato da quel bacio pieno di passione.
Entrambi ansimavano e Bill, tenendo la presa sul sedere dell'umano, lo fissava con uno sguardo più sensuale di prima, più aggressivo.
Si sentì avvampare ancora di più sotto quello sguardo e Dipper si fece piccino, rimanendo sempre tra le braccia del demone dai capelli dorati.
"Fai ancora uno scherzo del genere, Pinetree..." - Sussurrò all'orecchio dell'umano. - "... E giuro che ti soffocherò con la mia stessa lingua...~" Disse alla fine, continuando a stringere sempre di più la presa sui suoi glutei.
Dipper emise dei mugolii e ansimò, stupendosi della temperatura del suo corpo, dato che attorno a lui si era creato un grande tepore dovuto alla situazione di poco fa.
Alla fine il demone lasciò andare il castano e gli rivolse un ghigno, allontanandosi da lui per andare verso l'entrata dell'enorme villa, dalla quale si poteva udire una musica tipica da serata di gala.
Dipper rimase imbambolato per pochi secondi e, dopo essersi ripreso, sobbalzò di colpo e fece uno scatto per arrivare accanto al demone, entrando insieme a lui.
Heeeyy ma ciao amicih!
Oggi ho fatto la verifica di francese e spero che sia andata bene ;w;
La cosa bella però è che da me domani c'è allerta rossa e quindi non vado a scuola... Quindi le vacanze sono già iniziate! :D
Cooomunqueh, come va?
Cosa ne pensate del capitolo? Personalmente trovo di aver fatto Bill abbastanza bene verso la fine
E ammettetelo, vi è piaciuto il fatto che gli ha strizzato i glutei :)
Poi vabbè, parlando d'altro sono sempre più ossessionata da Pokémon Spada e Scudo e da Dandel, Laburno, Ginepro e Hop
Ho tipo Instagram intasato da loro edit e immagini LEL
Boh li amo troppo, sono da proteggere ;w;
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya a tutti :3
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