.^Capitolo 39^.

Dopo il pranzo avvenuto al Pig's Den, aventi come protagonisti i tre umani e il demone camuffato, essi ritornarono nelle loro residenze per prepararsi al grande evento che si sarebbe celebrato la sera stessa.
Erano ormai le quattro del pomeriggio e Bill e Dipper erano nella camera da letto, intenti a frugare nell'armadio in cerca di qualche completo da dare all'umano.
Bill sapeva già cosa indossare per la festa, ma secondo Dipper egli sarebbe stato sicuramente meraviglioso anche con un vestito da donna addosso.
Non sapeva cosa mettersi dato che i completi del demone gli parevano troppo eleganti o addirittura troppo spinti, dato che la maggior parte aveva sempre delle camicie con un'ampia scollatura priva di bottoni.
O almeno, i bottoni c'erano, ma non erano presenti proprio nella parte alta della camicia.

"Ehm... Bill... Non hai qualcosa di meno... Appariscente?" Chiese il castano con un tono rassegnato, dicendo di no all'ennesimo completo che Bill aveva tirato fuori.

Bill sbuffò e mise di nuovo dentro all'armadio il vestito che aveva mostrato a Dipper, girandosi di nuovo verso di lui con le braccia incrociate.

"Diamine, Pinetree! Dovresti essere onorato di poter scegliere di indossare uno dei miei completi!" Commentò il demone con orgoglio, alzando un sopracciglio alla fine della sentenza.

L'umano sospirò e sorrise lievemente alla fine, quasi con stanchezza, mentre il biondo continuava a fissarlo con disappunto.

"Scusa, Bill... È che non... Non sono ancora abituato..." - Disse il castano, sedendosi sul letto. - "Hai una casa bellissima... Un sacco di sale per lo svago e per il relax... Miriadi di cose costose e di marca... Ti potresti permettere addirittura la Luna, secondo me." Scherzò l'umano alla fine, fissandolo negli occhi con uno sguardo quasi preoccupato.

Dipper non sapeva cosa gli fosse preso.
Ogni umano presente nell'universo avrebbe desiderato di vivere in un lusso del genere, circondato da svaghi di ogni tipo e relax infinito.
Ma lui non si sentiva ancora a suo agio, c'era sempre qualcosa che gli faceva sentire un peso sullo stomaco.
Qualcosa che ancora non aveva compreso, qualcosa di molto profondo.
Bill lo guardò intensamente negli occhi e sciolse le braccia dopo pochi secondi, facendo qualche passo verso l'umano.
I due si fissarono senza dire nulla, senza fare nulla.
Sembravano dispersi uno negli occhi dell'altro, persi nei loro pensieri intrecciati, che però non potevano leggere.
Alla fine, Bill fu simile ad una saetta.
Non diede il tempo a Dipper di reagire che già si trovava sopra alle sue gambe con le mani sul suo viso, mentre l'umano lo fissava imbambolato.
Non aveva ancora metabolizzato la situazione e arrossì leggermente a quel contatto, posando le mani dietro alla schiena e inarcandola di poco.

"... Oh, Pinetree..." - Sussurrò Bill con tono sensuale, accarezzando i suoi zigomi con i pollici. - "Tu hai ancora paura, sotto sotto... Non è così?" Chiese Bill con uno strano sorriso.

Dipper sussultò a quella domanda e distolse lo sguardo, sempre con le gote imporporite e il peso che aumentava nel suo cuore.
Non sapeva come chiamarla quella sensazione fastidiosa, non sapeva proprio cosa fosse.
Non poteva chiamarla paura, non doveva essere sconforto e non voleva che fosse ansia.
Forse era un miscuglio tra tutte quelle che aveva citato nella sua mente per fare delle ipotesi, oppure non era nessuna di queste.
Dipper non riuscì a pensare a qualcosa di concreto e i suoi occhi divennero lucidi, mentre il suo sguardo ancora rivolto verso il vuoto cadde nel panico.
Il suo battito cardiaco era accelerato e la sua cassa toracica si muoveva con prepotenza, anche se dalle labbra dell'umano non provenivano affatto suoni provocati da una respirazione mozzata o pesante.
Non volle neanche provare ad immaginare l'espressione che aveva in volto, dato che stava letteralmente esprimendo almeno un paio di sentimenti tutti diversi tra di loro.
Tenne gli occhi bassi per qualche secondo, ma la mano guantata di Bill gli afferrò con dolcezza il mento e lo tirò lentamente verso di sé, potendo finalmente osservare i lineamenti del viso dell'umano.
Le guance rosse, gli occhi lucidi, la bocca socchiusa e lo sguardo sconvolto mostravano chiaramente un mosaico di emozioni confuse e mischiate tra di loro, prive di un senso logico ma con un significato profondo al loro interno.

"... Non... N-non capisco... Fino a p-pochi momenti fa... S-stavo bene..." - Mormorò l'umano affetto da sgomento, senza comprendere ancora niente. - "... B-Bill..."

Il demone gli rivolse uno sguardo di pietà, unito a qualche apparente pizzico di dolcezza.
La sua iride dorata fece rilassare l'umano e Bill se ne accorse facilmente, dato che il suo corpo non era più rigido.
Mise le mani sulle sue tempie e posò la fronte sulla sua, guardandolo dritto negli occhi con uno sguardo seducente ma dolce.

"Guardami, Pinetree... Guardami... E non pensare a nient'altro." Affermò il demone con una voce serafica.

Allora Dipper rimase in silenzio e si concentrò sui bellissimi lineamenti facciali del demone dei sogni, senza pensare a nulla, come aveva detto lui.
Si incantò di nuovo in quegli occhi dorati, in quelle labbra succulente e in quel viso dalla forma così virile, il tutto veniva incorniciato da una folta chioma aurea che lo rendeva ancora più splendido.
Il suo cuore riprese a battere ad un ritmo normale e il suo respiro fece lo stesso, mentre quella sensazione che attanagliava il suo petto sparì piano piano, diventando sempre più debole.
Rimasero in silenzio a fissarsi, di nuovo, proprio come prima, senza dire o fare qualcosa di particolare.
Bill notò la tranquillità nello sguardo che Dipper gli stava rivolgendo, perciò decise di togliere le mani dalle sue tempie e di staccare di poco la fronte dalla sua.
Rimase in silenzio quando cercò di alzarsi dalle gambe del castano, ma proprio quest'ultimo lo afferrò per il polso e lo attirò a sé, scontrandosi contro il suo petto.
In tutto questo Bill sobbalzò e guardo l'umano dall'alto, mentre quest'ultimo teneva la testa nascosta nell'incavo del suo collo.

"Non te ne andare... Ti prego..." Sussurrò Dipper contro il petto di Bill, stringendosi ad esso.

Il biondo allora fece di nuovo quello strano sorriso che aveva già sfoggiato prima e appoggiò le mani sulla schiena dell'umano, tenendolo stretto a sé.
Rimasero così per una decina di minuti e Bill continuò a sorridere in modo ambiguo, senza che Dipper potesse alzare lo sguardo per poterlo osservare anche solo per poco.

"Oh... Sono qui, Pinetree, tranquillo...~" Affermò il demone mordendosi il labbro.

I loro corpi erano incastrati in uno stretto abbraccio e il castano teneva sempre la testa sul suo petto, senza dire niente.
Si staccarono dopo poco e si guardarono negli occhi, mentre Dipper rivolse al demone un sorriso.
Bill allora sussultò alla vista di quel sorriso e socchiuse l'occhio dorato, rimanendo fermo e immobile ad osservare il viso rilassato del castano.

"Scusa... Era una... Crisi, penso..." - Affermò l'umano, asciugandosi le lacrime. - "... Non volevo che te ne andassi..." Mormorò.

La soddisfazione del demone era così grande che poteva essere comparata al Gran Canyon, dato che quell'affermazione era pura poesia per il biondo.
Posò le labbra sulla sua fronte e nel mentre gli accarezzò la nuca, facendolo rilassare e tenendolo tra le sue braccia.
L'umano si sentiva molto meglio tra le braccia del demone e uno strano tepore lo avvolse, facendogli addirittura dimenticare con chi aveva a che fare.
Era consapevole di essere tra le braccia della creatura che lo aveva minacciato, ferito moralmente e quasi ucciso, ma i momenti che aveva passato con lui erano stati diversi.
Vedeva un'altra persona, non riusciva a compararlo con il demone che aveva sconfitto e che lo aveva tormentato per un estate intera.
La sua bellezza, il suo carisma e il suo carattere all'apparenza dolce nei suoi confronti aveva deviato i suoi pensieri di paura e di rabbia via dalla sua mente, rimpiazzandoli con pensieri legati alla bellezza divina del demone biondo.
Rimase sul suo petto con un'espressione rilassata e gli occhi chiusi, lasciando che il profumo che il demone emanava lo avvolgesse completamente.

[...]

L'orario stabilito dal demone per partire arrivò e le due ragazze erano fuori dalla casa di Pacifica e stavano aspettando l'arrivo dei due uomini, fantasticando su ciò che avrebbe potuto esserci alla festa in maschera.
O almeno, Mabel stava fantasticando su ciò, dato che Pacifica era abituata a feste del genere fin da quando era giovane.

"Ci saranno musica, cibo, bei ragazzi... Aahh, non vedo l'ora di arrivare!" Esclamò Mabel con gli occhi ripieni di stelle.

La sorella dell'umano aveva deciso di raccogliersi i capelli in uno chignon basso e aveva preso in prestito da Pacifica un vestito aderente e rosa shocking con un corpetto privo di spalline che arrivava alle caviglie, delle ballerine color panna, un cappellino elegante rosa con delle piume bianche, dei corti guanti di seta rosa, una corta giacchetta dello stesso colore delle scarpe e per finire i gioielli argentati sempre presi in prestito da Pacifica, insieme ad una piccola borsetta rosa a forma di portafoglio rettangolare.

"Da come ce ne ha parlato Ethan sembra che il suo amico sappia il fatto suo." Affermò Pacifica con un sorriso, sistemandosi i capelli boccolati dietro alle spalle.

La bella ragazza dai capelli biondi invece aveva fasciato il suo corpo con un vestito nero aderente con la gonna a sirena e con due lacci dietro al collo, per tenere su il corpino.
Aveva fasciato parte delle sue braccia con dei guanti attaccati all'indice da un anello che lasciavano scoperte le dita, mentre ai piedi aveva delle scarpe nere con un lieve tacco di cinque centimetri.
Attorno alle sue spalle e alla sua schiena, di cui una buona parte il vestito non copriva, aveva voluto indossare una pelliccia bianca che teneva caldo, in modo da non sentire troppo freddo nel luogo in cui sarebbero arrivate.
Per finire in bellezza, gli unici gioielli dorati che aveva al collo erano dei piccoli orecchini a forma di diamante, mentre alla mano teneva una borsa uguale a quella che aveva la castana, soltanto di colore nero.
Entrambe le donne si erano truccate a dovere e tenevano nella mano libera una mascherina elegante degna di una serata dell'Ottocento, rigorosamente rosa con delle piume colorate per Mabel e nera e piena di brillantini per Pacifica.

"Chissà quanto ci mettono... Eppure dovrebbero essere le donne a farsi aspettare!" Sbottò Mabel di colpo, facendo ridacchiare l'amica.

"Oh, suvvia... Abbiamo visto per bene quei due stamattina... Secondo me si sono lasciati andare e non hanno notato l'orario." Commentò la ragazza dai capelli dorati con un sorriso, alzando le spalle con un segno di indifferenza.

Mabel spalancò la bocca e gli occhi e nello stesso momento sorrise sorpresa, non capacitandosi di ciò che l'amica aveva appena pronunciato.

"Oddio, Pacifica! Non ti facevo così!" Disse di colpo ridendo.

"Così come?" Chiese la bionda con un sorrisetto, alzando un sopracciglio.

"Così... Spontanea! Cioè, l'avevo pensato anche io... Ma non pensavo che lo dicessi in questo modo!" Affermò ancora la castana.

La loro conversazione venne interrotta dal suono di un clacson e quando le due si girarono per vedere l'origine del suono, spalancarono gli occhi.
Davanti a loro si trovava una lunga ed elegante limousine nera dai tratti dorati.
Proprio dalle portiere più vicine a loro uscirono Dipper e Bill con dei completi eleganti abbinati.
Dipper aveva una camicia blu e lo smoking nero insieme alle scarpe eleganti, con una rosa blu messa nella tasca sul petto della giacca e dei guanti bianchi da maggiordomo.
Bill aveva il suo stesso look, solo che la rosa e la camicia erano dorate.
Entrambi avevano delle catene che partivano dalle tasche e le loro giacche avevano una chiusura militare, ma avevano voluto lasciarle entrambi mezze aperte.
Le due ragazze si catapultarono da loro e li riempirono di complimenti per i completi che stavano sfoggiando, facendo arrossire l'umano e facendo sentire ancora soddisfatto il demone.

"Siete davvero splendide in queste vesti eleganti, signorine." Affermò Bill con un sorriso sensuale, afferrando con delicatezza ed eleganza prima la mano di Pacifica e poi la mano di Mabel, baciando prima una e poi l'altra.

Le due ragazze arrossirono leggermente e si guardarono un attimo, ridendo leggermente subito dopo per il gesto che il demone aveva compiuto.
Dipper fece roteare gli occhi divertito e si appoggiò alla portiera della limousine, aspettando che i tre entrassero nella macchina.

"Allora, vogliamo andare?" Affermò il demone sapendo già la risposta.

Sarebbero dovuti andare con la macchina del biondo, ma lui aveva preferito utilizzare un mezzo elegante per andare ad una festa altrettanto elegante.
Perciò, i quattro entrarono nella limousine del demone e si sistemarono tranquillamente, non facendo caso all'autista che Bill aveva pagato, o ipnotizzato, che partì subito dopo per andare alla festa non appena Dipper chiuse la portiera.

Scusate il ritardo amici miei...
Davvero ;w;
Comunque, comunque! Che ne pensate del capitolo?
Spero vi piaccia!
Ma quanto sono belli questi quattro, eh? Sappiate che molte persone odieranno ancora Pacifica, ma dopo quel commento dovrete amarla in ogni caso
Coooomunque... A qualcuno di voi piace Pokémon Spada e Scudo? Io amo Spada
E amo Dandel, e Laburno, e Ginepro... E HOP! HOP MERITA AMORE
Se non sapete di cosa sto parlando pace all'anima vostra
Se lo sapete... Buon per voih
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya a tutti :3

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