.^Capitolo 21^.

La luce del mattino filtrava tra le tende dell'appartamento di Dipper, lasciando che la stanza in penombra e non colpita dai raggi solari si riempisse di piccole particelle di polvere, intente a muoversi lentamente, come se stessero danzando nel silenzio più totale.
Il castano, ancora tra le braccia di Morfeo, dormiva beato sul divano e teneva tra gli arti del busto un cuscino morbido e grande, immaginando che fosse un peluche o qualcosa di simile.
I raggi però, non lo fecero riposare a dovere che già gli avevano tranciato una parte del viso, rendendola l'unica parte luminosa del suo lungo corpo immerso nella penombra.
Infatti, le sottili superfici di carne si spalancarono con lentezza, abituandosi alla luce del mattino e aprendosi completamente.
Dipper allora mise due mani sul divano e fece leva su di esse, mettendosi seduto e stropicciandosi l'occhio sinistro.

"Che ore sono...?" Si chiese mormorando, facendo girovagare il suo sguardo per il salotto.

"Sono le sette, Dipper."

Trasferì lo sguardo verso l'origine della voce e trovò davanti alla porta della sua camera la sorella gemella Mabel che lo fissava ancora assonnata per le presunte poche ore di riposo.

"Mabel... Buongiorno, che ci facevi fuori dal mio appartamento?" Chiese Dipper stiracchiandosi.

La castana si avvicinò al fratello e si sedette sul divano, sbadigliando con moderatezza e tenendo la mano davanti alla bocca.

"Ogni volta mi mandi un messaggio sul telefono e mi dici che sei nel tuo appartamento... Ma ieri sera non hai neanche controllato i messaggi." - Spiegò Mabel guardando il fratello negli occhi. - "Pensavo di chiamarti, ma alla fine non l'ho fatto perché pensavo di disturbarti... Così alla fine ti ho aspettato fuori dall'appartamento ma mi sono addormentata..." Biascicava per il sonno.

Dipper agì d'istinto strinse tra le sue braccia la ragazza, facendola sussultare in un primo momento, ma alla fine ella ricambiò l'abbraccio e lo strinse a sé.
Non sapeva il perché di quel gesto, ma si sentiva in dovere di farlo in quanto Mabel aveva accettato di lasciargli frequentare l'università.
Sapeva che Dipper avrebbe potuto farlo anche senza il consenso della sorella, ma alla fine... Si parlava della sua parente più stretta, sangue del suo sangue, non si sarebbe mai perdonato se avesse accettato di fare l'università senza che Mabel fosse d'accordo con lui.

"Oh, Mabel... Mi dispiace averti fatta aspettare." Si scusò Dipper staccandosi di poco.

Mabel sorrise e infilò una mano nei suoi capelli setosi fino a scompigliarli del tutto e facendo ridere il fratello.

"Hey! I miei capelli!" Esclamò Dipper con tono falsamente dispiaciuto, accennando una risata subito dopo.

Mabel sorrise a quella reazione e tolse la mano, fissando il fratello negli occhi e inclinando di poco la testa.
Il moro allora la fissò a sua volta e rimase in silenzio, aspettando una reazione dalla sorella.

"Dipper... Con chi eri ieri sera?" Chiese la castana esitando leggermente.

Dipper si pietrificò a quella domanda e il suo cervello andò in pappa, non ricevendo più input esterni e rimanendo completamente immobile.
Doveva aspettarsi una domanda del genere dato che non aveva risposto ai messaggi della sorella, ma mai si sarebbe aspettato quella fatidica domanda la mattina dopo alle sette del mattino.
Tra i due ci fu un imbarazzante silenzio che non fu spezzato tanto facilmente, il che fece subentrare nella situazione l'ansia di una fantomatica risposta.

"Allora? Perché non mi rispon-... Aaahh ho capito!" Esclamò Mabel spezzando il disagio che si era creato.

"A-ah... D-davvero?" Balbettò Dipper con fare leggermente nervoso, aumentando le attività dislocate, cercando di non farle notare alla castana.

"Ho capito con chi eri..." Continuò Mabel accennando un sorrisetto.

Il moro deglutì ancora di più con il fiato sospeso e fissò la sorella con uno sguardo preoccupato, cercando di rimanere il più calmo possibile.

"Eri... Ad un appuntamento!" Esclamò alla fine, alzandosi in piedi con fare giocoso.

L'umano allora sospirò di sollievo a quell'affermazione, ma alla fine si rese conto di ciò che aveva detto la sorella e arrossì visibilmente, ripensando a ciò che era successo la sera prima con Bill Cipher.
E da quel pensiero sorse un altro pensiero, uno peggiore.
Dipper non poteva di certo dire alla sorella che aveva passato molto tempo con Bill, il demone che aveva causato l'Oscurmageddon nella loro estate.
Come avrebbe reagito la sorella ad una notizia simile?
Sarebbe rimasta sconvolta, impaurita, disgustata?
Non sapeva cosa rispondere e quindi si limitò ad annuire, cercando di plasmare sul suo viso un sorriso imbarazzato credibile.

"Con chi eri, eh? Era Pacifica per caso? Chi stai corteggiando?" Chiese Mabel con un tono malizioso e un sorrisetto di chi ne sa una più del diavolo.

Si grattò il retro della nuca con nervosismo e cercò una risposta veloce da dare alla sorella, la quale non arrivò subito grazie ad un intervento divino, ma arrivò in ogni caso.

"Ecco... Non era esattamente un appuntamento, ma... Ti ricordi l'uomo biondo che aveva suonato nel locale? Ecco, l'avevo spinto perché ti stava in qualche modo... Corteggiando." - Spiegò Dipper pregando che la sorella se la bevesse. - "L'ho incontrato ieri fuori dall'università e abbiamo voluto chiarire le cose. Alla fine ci siamo capiti, abbiamo parlato un po' e lui mi ha chiesto se volevo fare un giro in centro con lui. Ho accettato e alla fine ho passato tutto il tempo con lui." Disse.

Il silenzio tornò a regnare nell'appartamento di Dipper e intanto la luce del mattino si era fatta più intensa, rendendo la stanza più luminosa di ciò che era prima.
Mabel fissava il fratello senza un'espressione precisa in volto, come se la risposta alla sua domanda l'avesse messa in uno stato di trance momentaneo.
Cosa avrebbe risposto la sorella?
Come avrebbe reagito a quella spiegazione costruita e utilizzata sul momento?
Dipper fu preso da un forte senso di ansia e iniziò a sudare freddo, intrecciando più e più volte le mani tra loro cercando di darsi un conforto autonomo.
Quando Mabel fu in procinto di rispondere, il castano rimase con il fiato sospeso e aspettò il peggio dalla reazione della sorella.

"... Dipper! Potevi dirmi che eri gay! O almeno, potevi dirmi che ti eri fatto un nuovo amico!" Rispose a pieni polmoni con un sorriso sulle labbra.

Dipper rimase in silenzio per pochi secondi, ma dopo aver metabolizzato la risposta divenne rosso in viso e fece un balzo all'indietro sul divano, assumendo un'espressione quasi sconvolta.

"Cos- MABEL, HAI CAPITO MALE!" Ribattè Dipper con le gote in fiamme e un tono di voce piuttosto stridulo.

Mabel ridacchiò a quella reazione così esagerata e diede un'occhiata all'orologio appeso in sala che segnava le sette e mezza.
Sussultò e si alzò di corsa dal divano fino a raggiungere la porta d'ingresso, dopo aver rivolto uno sguardo complice e occhiolino a Dipper.

"Ah, Dipper... Oggi hai lezione per caso?" Chiese Mabel aprendo la porta.

"Mh? Uh... Ora che ci penso... No, oggi non ho lezione, ho la giornata libera." Rispose tranquillamente.

"Ti dispiacerebbe venire al locale oggi? Sai... Un dipendente si è sentito male ieri e ho dovuto mandarlo a casa".

"Certo! Solo... Devo farmi la doccia, arriverò in ritardo penso".

"Perfetto! Allora ci vediamo dopo, Dipper".

Alla fine il ragazzo venne lasciato solo nel suo appartamento, in balia del silenzio a volte rotto dai clacson e dai rombi delle macchine.
Sospirò di sollievo e si alzò dal divano, stupendosi di come era riuscito a mentire così spudoratamente alla sorella senza avere i sensi di colpa.
A Mabel aveva detto una bugia bianca, una bugia per fare del bene, per far sì che non scoprisse la verità.
Bill era interessato solo a Dipper e quest'ultimo non voleva mettere la sorella in pericolo, proprio per niente.
Si avviò a passi lenti verso la porta della sua camera da letto, ma quando senti il suono ovattato di due palmi di mani che si scontrano tra di loro, producendo il tipico suono di un applauso, si fermò di colpo.
Rimase immobile per vari secondi, ma alla fine assunse un'espressione indifferente e si voltò verso l'origine del suono.
Dalla zona più ombrosa della stanza, si poteva notare una sagoma fin troppo nota all'umano, con il suo portamento elegante, il suo sorriso seducente e il suo occhio dorato.
Tutti questi elementi appartenevano ad una sola e unica persona: Bill Cipher, il demone dei sogni.
Batteva le mani con lentezza ed eleganza, rimanendo nella protezione dell'ombra e mantenendo quell'espressione sensuale che avrebbe potuto far sciogliere chiunque.
Mentre applaudiva, si avvicinava a passi lenti verso il castano che lo fissava con uno stupore mascherato da serietà, il che non era una novità per il demone.

"Perché sei qui?" Chiese Dipper.

"Hai mentito a tua sorella in modo impeccabile, Pinetree!" - Esclamò Bill smettendo di applaudire. - "Hai inventato una scusa magnifica... Potrei chiamarti lingua d'argento, sai?" Disse ad un tratto.

Non appena Bill fu davanti a Dipper, quest'ultimo lo fissò con fare confuso, facendo riecheggiare quello strano soprannome nella sua mente.
Non si sarebbe mai aspettato un soprannome del genere, ma da certi tipi come Bill ci si poteva aspettare di tutto.

"O sennò... Potrei chiamarti lingua d'argento per un altro motivo~" Sussurrò con fare seducente al suo orecchio, staccandosi dopo qualche secondo con lentezza.

Dipper capì il doppio senso in quella frase e la sua espressione fu un misto tra il disgusto e l'imbarazzo, dato che certi commenti non li sentiva dai tempi non troppo lontani del liceo.
Bill si godette con piacere quell'espressione composta da due emozioni contrastanti e rise, portando due dita avvolte dal guanto al mento dell'umano.

"Oggi passerò dal locale, mio caro... Ti avverto già ora, okay Pinetree?" Disse il demone biondo come se chiedesse conferma.

Dipper rimase in silenzio, ma alla fine si limitò ad annuire leggermente per il volere di Bill, in quanto avrebbe potuto fargli di tutto se avesse provato anche solo a contraddirlo.
Prima che potesse andare a farsi la doccia, il biondo prese il viso dell'umano tra le mani e posò con dolcezza le labbra su quelle invitanti di Dipper, facendolo sobbalzare dalla sorpresa.
Fu un bacio lungo e dolce, il che sorprese il castano dato che era abituato a baci fugaci e leccatine in vari punti del viso.
Non appena il demone si staccò, si leccò le labbra con fare seducente e lasciò Dipper a bocca aperta.
Trovava strano che all'inizio il biondo fosse così aggressivo e spietato contro di lui e che infine cambiasse il suo carattere in un batter d'occhio.
C'era qualcosa che non quadrava in quella faccenda, non sapeva precisamente cosa però e ciò era un problema.

"Vorrei farti compagnia nella doccia, ma penso che tu non abbia molto tempo e voglia di starmi dietro, non è così?" - Chiese il biondo con fare retorico. - "Ci vediamo dopo, Pinetree!" Disse ridendo.

Il demone scomparve nella sua solita nube e lasciò un esemplare di Dipper Pines in piedi in salotto con il viso rosso e i pensieri messi alla rinfusa ancora più di prima.
Rimase in quella posizione ancora per qualche secondo ma alla fine si riprese e scosse la testa, dirigendosi velocemente verso il bagno.
Ancora non capiva il modo di agire di quel demone da strapazzo.
Non riusciva a capire nessuna delle sue mosse, nessuna delle sue azioni, scoprire la fonte di almeno una di esse avrebbe facilitato la questione.
E quel modo di fare così dolce e seducente... Non aveva sentito menzogne o bugie in quel semplice bacio, in quel gesto d'affetto che le coppie si scambiavano.
Cos'era Bill per lui?
Inoltre, per Bill, Dipper cos'era?
Un giocattolo?
Un umano interessante?
Una bestia?
Il castano si privò dei vestiti ed entrò nella doccia sotto il getto di acqua tiepida, cercando di fare chiarezza su tutti i dati che aveva accumulato fino ad ora.
Ma niente da fare.
Bill Cipher, in quella forma così umana e seducente, era ancora un grande e intrigante mistero per Dipper.
E lo sarebbe stato anche in futuro, l'umano ne era pienamente sicuro.

Ma buongiorno amici miei!
Che dire... Il capitolo per me è discreto, ma se a voi piace fatemelo sapere nei commenti!
Un altro capitolo di 2000 parole! Direi che sto migliorando nella quantità :D
Ma ora... Che ne dite del capitolo amici?
Chissà che ha in mente Bill Cipher... Chi lo sa! Lo scoprirete di certo più avanti!
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya a tutti :3

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