.^Capitolo 10^.
"Allora fratellino, hai scelto finalmente?"
I due gemelli erano entrambi situati nell'appartamento di Mabel, rigorosamente avvolto da colori accesi e mobili dalle forme particolari.
La disposizione era simile, se non uguale, ai mobili presenti in casa di Dipper, dato che erano appartamenti gemelli, letteralmente.
Sembrava che quella fosse la stanza di un artista, l'atelier di un pittore pronto a creare qualche nuovo dipinto frutto della sua mente.
"Beh, sì... Tra una settimana andrò all'università, farò la facoltà di chimica. Non è lontana da qui, ci vorranno circa sette minuti a piedi." Rispose Dipper alla domanda della sorella.
Diede un'occhiata all'appartamento vivace della ragazza, soffermandosi su un particolare rosa e paffuto.
Dondolo stava mordendo vivacemente una mela, lasciando qualche schizzo di succo per terra che sarebbe stato pulito dopo da Mabel.
"Mangia solo mele?" Chiese.
"Certo che no! Lui mangia di tutto, i maiali sono onnivori e lo sai meglio di me."
Dipper annuì, chinandosi verso il maialino e accarezzandogli delicatamente la testolina, ricevendo dei grugniti come risposta.
Mabel invece avvolse con le labbra l'estremità della cannuccia presente nel suo succo di frutta al lampone, iniziando a berlo e osservando il fratello.
"Ed entrerai a far parte del club dell'ignoto?" Chiese ad un tratto la sorella al gemello.
Dipper posò lo sguardo su di lei ed emise qualche mugolio, per poi fare su e giù con la testa per rispondere alla sua domanda con "sì".
"Spero che non sia un gruppo di strampalati." Commentò la castana, continuando a bere il suo succo con tranquillità.
"Mmh... Per me sembra interessante: Il club dell'ignoto... Mi ricorda gli studi dello prozio Ford." Rispose Dipper sorridendo lievemente.
Mabel sorrise a quell'affermazione, alzandosi dal tavolo e portando sul lavandino il suo bicchiere e la tazza da caffè ormai vuota del fratello, lavando e pulendo entrambi sotto l'acqua fredda.
Dipper invece si mise a terra in ginocchio e accarezzò Dondolo un paio di volte, facendogli i grattini sulle orecchie e sul naso.
L'animale emetteva grugniti vivaci e strusciava il naso sulla mano di Dipper, facendo sorridere quest'ultimo.
"Torno nel mio appartamento, ora." Disse il ragazzo, avviandosi verso la porta d'ingresso.
Fece qualche passo, ma prima che potesse raggiungere l'entrata il pavimento attorno ad essa iniziò a sgretolarsi.
Il suo corpo sobbalzò e istintivamente fece qualche passo indietro, osservando il vuoto rimasto al posto del pavimento.
Infine anche le pareti iniziarono a sgretolarsi, rivelando uno strato blu scuro e pieno di sfumature luccicanti.
"No... No, Dipper... Ti prego, non lasciarmi..."
Il fratello allargò le palpebre e mise le mani in avanti, voltandosi lentamente verso l'origine della voce.
Mabel era a terra, in ginocchio, con i polsi legati dietro la schiena e il viso coperto dalle lacrime.
La sua espressione trasmetteva paura e ansia, insieme a dei lievi fremiti che facevano tremare il suo corpo legato.
"Dipper... Dipper, ti scongiuro..." Mormorò con tono supplichevole la ragazza, singhiozzando.
Non riuscì a pronunciare alcuna parola o a emettere un qualsiasi verso.
Sapeva solo di avere tra le sue mani una pistola.
Una M34 pronta all'uso e pronta a sparare.
Pronta ad uccidere.
Dipper era mentalmente paralizzato, il suo corpo si muoveva da solo e non aveva alcun controllo su di esso.
Poteva solo rimanere a guardare.
Le sue mani si posarono entrambe sul manico della pistola, alzandola e puntandola verso la nuca della sorella.
Dipper sentiva gli occhi lucidi e pesanti, li sentiva pizzicare.
Ad un certo punto, delle lacrime iniziarono a scorrere lungo le sue guance.
Ma la sua espressione non era avvolta dallo sgomento o dal panico.
Un lieve sorriso tagliava di netto tutte quelle sensazioni negative.
"Avanti, amico mio... Fallo.~"
Lungo le braccia di Dipper si strusciavano come dei serpenti delle mani avvolte da dei guanti neri.
Infine, esse su posarono su quelle dell'umano, accarezzandole con una malata dolcezza.
Sentiva il respiro caldo del demone sul suo collo, vicino al suo orecchio, sentiva il suo profumo, la sua pelle sulla sua, il calore del suo corpo vicino al suo.
Sentiva ogni piccolo particolare che Bill poteva esprimere anche solo con la sua presenza.
La ragazza continuò a piangere e a singhiozzare, fissando il fratello e il demone che la osservavano entrambi con un malsano sorriso dipinto sul viso.
Continuava a supplicare di non farlo, di provare a persuaderlo, ma ormai egli era sotto il controllo di Bill, pronto ad eseguire ogni suo ordine.
Infine Dipper premette il grilletto, come Bill gli aveva detto di fare.
Si sentì un tonfo, provocato dal corpo senza vita della sorella.
Una pozza di liquido scarlatto si espandeva sempre di più sotto la sua testa.
L'espressione malata di Dipper si tramutò in un pozzo di terrore e rimorso, mentre dietro di lui Bill rideva soddisfatto.
La pistola cadde a terra e l'umano si coprì la bocca per paura di urlare o di vomitare.
I suoi occhi erano lucidi e le lacrime non tardarono ad arrivare, insieme ai tremolii delle mani.
Bill coprì lentamente gli occhi dell'umano, ormai abituati a spargere lacrime.
Avvicinò le invitanti labbra al suo orecchio, pronte a sussurrare frasi viscide e inumane.
"Guarda cosa hai fatto... Ti è piaciuto, non è così?"
"La tua povera sorellina... Voleva solo che tu rimanessi con lei.~"
"Che fratello mediocre..."
"Ti senti soddisfatto? Ti sei tolto un peso dopotutto..."
"La tua sorellina adesso non c'è più..."
"E la colpa di tutto questo è tua, Pinetree."
"È solo colpa tua."
[...]
Dipper aprì gli occhi e si mise a sedere di colpo.
Il suo busto nudo si alzava e si abbassava ad un ritmo irregolare e il suo intero corpo era madido di sudore, tutto umido.
Alzò lentamente la testa e sobbalzò lievemente, notando che davanti al letto, seduto sulla poltrona in una posa elegante, c'era lui.
Bill Cipher.
Le sue labbra chiude erano increspate verso l'alto e formavano un lieve sorriso, mentre l'unico occhio visibile era leggermente socchiuso, ricreando un'espressione sensuale e accattivante, così accattivante.
Dipper non appena lo vide strinse con forza le coperte e si alzò di colpo dal letto, mettendosi davanti a lui.
Mise le mani sui braccioli della poltrona e lo fissò dritto nell'occhio dorato, senza incantarsi.
"So che la tua indole da demone ti porta a compiere certe azioni... Ma questa..." - Dipper strinse la stoffa della poltrona e continuò ad avvicinarsi. - "Questa è il colmo, Bill." Sussurrò adirato il ragazzo.
Bill allora estese il suo sorriso e prese tra le mani il viso di Dipper, sfiorandogli le labbra con aria seducente.
"Lo sai che adoro farti impazzire, Pinetree..." Sussurrò Bill Cipher, accarezzandogli delicatamente il viso fino a far passare le dita lungo il suo collo.
Dipper allora si staccò di colpo con un ringhio, facendo ridere il demone che lo fissava dal basso, dato che era seduto.
"Lurida creatura... Io ti detesto..." Mormorò il ragazzo.
"Peccato che sono la stessa creatura che hai baciato una settimana fa, nella stanza riservata allo staff." Ribattè Bill con un ghigno.
"FOTTITI!"
Dipper si sedette sul letto e sospirò esasperato, controllando l'ora sull'orologio da muro.
"Devi andare all'università oggi, lo sai?" Chiese Bill inclinando di poco la testa.
Dipper rimase in silenzio, ma dopo poco si catapultò verso l'armadio e tirò fuori una camicia bianca e dei jeans neri, senza contare la biancheria intima.
"Buona giornata ragazzo.~" Disse Bill con tono frivolo, avvicinandosi all'umano e lasciandogli un bacio sulla guancia, sparendo subito dopo come suo solito.
Rimase fermo per qualche secondo dopo l'azione compiuta da Bill, ma non ci fece troppo caso e iniziò a prepararsi per andare all'università.
Ma salve!
Amici scusate se non ho aggiornato, ma credo che sappiate ormai la causa ;w;
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Bill mi sta piacendo, lo ammetto
Voi che ne pensate?
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya a tutti :3
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