capitolo 8

Un altro giorno è iniziato e sorprendentemente sono riuscita a dormire più di cinque ore di fila. Ormai era da tanto che non succedeva, infatti mi ero quasi arresa all'idea di passare il resto delle mie notti insonne.

Probabilmente grazie alle ore di sonno oggi mi sono svegliata di buon umore, mi sono goduta perfino la colazione.

Stamattina è decisamente troppo freddo e al posto del solito cardigan ho messo un giubbotto beige. L'ho abbinato alle mie scarpe da ginnastica del medesimo colore che stanno decisamente bene sotto all'outfit sportivo che ho deciso di indossare: t-shirt e jeans.
Grazie al peso che pian piano sto mettendo su, anche i vestiti che mettevo mesi fa, quando ero ancora in salute, sembrano calzarmi meglio e il colorito della mia pelle sta diventando decisamente più roseo. Anche le mie lentiggini sono passate da essere grigiastre all'essere di un bel colore vivo che si sposa perfettamente con i miei capelli.

Finalmente sono riuscita ad organizzarmi con Lucy, Jenny ed Amy per uscire tutte insieme. È stato parecchio difficile trovare un giorno in cui potevamo tutte, ma alla fine ce l'abbiamo fatta.

Dopo la cena di lavoro in realtà mi sono sentita male e sono restata a casa per qualche giorno, cercando di non ricadere nelle cattive abitudini. Ovviamente non mangiare sarebbe stato molto più facile ma i risultati che giorno per giorno ho iniziato a vedere grazie all'alimentazione mi fanno trovare la forza di continuare a combattere questa specie di mostro che impossessatosi delle persone difficilmente le lascia.

Oggi è sabato ed è l'ultimo giorno di scuola per questa settimana. Quando tornerò a casa dovrò farmi un bel bagno caldo e dovrò immediatamente iniziare a preparare tutto il necessario per andare a dormire da Amy.
Abbiamo deciso di fare un pigiama party e di trascorrere insieme la nottata tra chiacchiere e film.
Sono molto emozionata in quanto non sono mai andata ad un evento simile e sono davvero troppo curiosa di conoscere meglio le ragazze.

Anche oggi prendo l'autobus e mi siedo al solito posto, che ormai sembrano lasciare libero a posta per me, pur essendomi seduta li sono un paio di volte.
Alla penultima fermata prima di arrivare alla destinazione 'scuola' sale Noah e si siede accanto me.
Sono consapevole di aver fatto dei passi avanti da quando ho cercato di essere più sociale e ne sono davvero felice. La sua vicinanza non mi mette tanta paura come invece è successo la prima volta che mi sono seduta in questo stesso posto.

"Buongiorno Amanda" mi dice sventolandomi una mano davanti.
Mi sono incantata, non ci posso credere!
"Oh si buongiorno anche a te Noah"
"Ho saputo che c'eri anche tu a quella famosa cena di lavoro"
"Si! Come mai non sei venuto?" Mi sarebbe piaciuto passare del tempo con te, avrei voluto aggiungere.
"Nulla di particolare, non mi piace fare quello che mi dicono gli altri" dice in tono piuttosto acido.
"Ah...si t-ti capisco" pronuncio titubante. Non so come continuare la conversazione quindi faccio per rimettere le cuffiette ma con un gesto veloce lui mi afferra il polsi, fermandomi.
"Non volevo spaventarti -dice più dolcemente- dimmi un po', che fai di bello dopo la scuola?"
Il suo gesto mi ha fatto venire i brividi e molte cose del mio passato mi sono ritornate alla mente. Gli faccio segno di aspettare un attimo e, girandomi verso il finestrino, prendo un fazzoletto. Inizialmente mi soffio il naso, facendogli credere che è semplicemente un po' di raffreddore, ma dopo poco i mie occhi si riempiono di lacrime e con lo stesso fazzoletto cerco di asciugarle prima che se ne accorga.
Non lo faccio intenzionalmente, ma non riesco a percepire questi gesti bruschi in altro modo. So che non l'ha fatto per ferirmi, ma non riesco a controllare il vortice di emozioni che scoppia appena qualcuno mi tocca.

Purtroppo sono una ragazza con fin troppi problemi e pur tentando di nasconderli, molte volte non ci riesco. Sono emozioni più forti di me che riportano poi alla mia mente eventi orribili che poi non riesco più a cacciare via dai miei pensieri.

Dopo qualche minuto mi rigiro e, cercando di sfoggiare il mio sorrido più bello, gli rispondo.
"Dovrei preparare alcune cose per stasera, vado a dormire da alcune amiche" dico con voce nasale.

Si sofferma a guardare i miei occhi rossi per lo sfregamento del fazzoletto su di essi, ma poi fa finta di nulla. Da un lato  gliene sono davvero grata, così non ho dovuto spiegargli cose troppo personali, ma dall'altro sento che mi avrebbero fatto piacere un po' di attenzioni da parte sua.

"Sarà per un'altra volta" mi dice.
"C-cosa intendi?"
"Un giorno se vuoi possiamo uscire, voglio portarti in un posto se me lo permetti"
"Oh" esclamo alla sua affermazione.
"Non ti va?"
"S-si certo che mi va, v-vuoi il mio numero? Sai per metterci d'accordo, non per altro. Non sono il tipo di persona che da il proprio numero a chiunque, mi dispiacerebbe se la pensassi c-"
"Si Amanda, voglio il tuo numero" dice interrompendo il mio discorso assolutamente senza senso.
Con un gesto veloce mi passa il suo cellulare e sotto il suo sguardo attento gli scrivo il mio numero.

Fortunatamente l'autobus si ferma impedendomi di dire qualcos'altro di stupido. Scendo velocemente e mi dirigo verso l'entrata.

Arrivata al mio armadietto poso i libri delle ore successive prendendo solo quello che mi serve per la prima ora.
Chiuso l'armadietto, sento il solito 'din' del cellulare che mi avvisa che un messaggio è arrivato. Sblocco il cellulare, inserendo la mia password '0707' e apro il messaggio.
Ogni volta che inserisco la mia password sento come se il mio stomaco si chiudesse e così mi convinco di cambiarla, ma non ci riesco, è più forte di me...non riesco a non tenere questi numeri impressi nella mia mente.

Sconosciuto: "Come mai hai pianto?"

Mi scrive un numero sconosciuto. Mi guardo intorno e scorgo Noah che mi guarda. È appoggiato con la schiena al suo armadietto e indossa una t-shirt nera che mette in risalto i suoi muscoli.

Io: "È un segreto"

Appena legge il messaggio il suo sguardo passa su di me e cerca di riprodurre con il viso la solita faccina triste che tutti mettiamo nei messaggi per mostrare compassione, facendomi ridere.

La campanella interrompe lo scambio di sguardi fra noi due e, come tutti gli altri, mi dirigo verso la classe.

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Vi lascio con una domanda:
Perché la sua password è proprio '0707' secondo voi?

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p.s
se cercate una storia da leggere, vi consiglio "Esseri Diversi" di rosy_fantasy oppure "In ogni attimo" di kissenlove , vincitrici degli scambi di lettura di YouAreMySmile07

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