Capitolo 8

Finisco di pulire l'aula e guardo l'orario nel display del mio cellulare. Si è fatto proprio tardi, sono già le nove e mezza. Non avevo mai perso tutto questo tempo per ripulire le aule e i corridoi. Anche perchè ci sono pure i ragazzi delle altre classi che mi danno una mano. Pazienza.

Adesso devo tornarmene a piedi a casa dato che papà non c'è e l'idea non è molto elettrizzante. Beika è molto grande ma la strada che faccio per andare a casa non è molto popolata e sinceramente mi spavento un pochino. Soprattutto dopo quello che è successo un paio di settimane fa.

Prima parto e prima arrivo. Mi prendo la mia cartella ed esco in fretta. Come immaginavo per strada non c'è anima viva. Sento dei passi dietro di me, di nuovo. Non mi giro a guardare chi è e accellero il passo. Stavolta non sono davanti casa di Shinichi che mi salva. Sono nel panico e quando è così non riesco a difendermi.

"Ran!"

Sento quella voce, la sua voce. Mi fermo e mi giro a guardare la luce nell'azzurro dei suoi occhi. Senza neanche accorgermene mi butto fra le sue braccia piangendo spaventata. Lui mi accarezza la testa e mi stringe. Noto che ha le braccia molto muscolose e riconosco il calore di quel corpo a me così familiare.

"Ei, cosa ci fai qui a quest'ora?"

"Mio padre non mi poteva venire a prendere"

Mi prende dalle spalle, mi separa da lui e mi fissa severo con i suoi occhi penetranti. Oltre alla solita tempesta vedo anche una sfumatura di preoccupazione. Può essere che si sia preoccupato per me?

"E te ne vai sola?! Cazzo ti sei scordata cosa ti è successo?! Se non ci fossi stato io ti sarebbe finita male! Potevi benissimo chiedermi di venire per farti compagnia! Sei una cazzo di incoscente!" mi urla contro furioso e si passa una mano fra i capelli.

Non avevo mai notato che lo facesse. Non mi guarda in faccia e mi da le spalle. Ma non capisco perchè stia facendo così.

"Si può sapere perchè fai così?! Non ti capisco, davvero! Perchè dovevo chiamarti? Mica ci conosciamo da così tanto tempo da potermi sentire in diritto di disturbarti!" sbraito acida.

Si gira di nuovo a guardarmi furioso più di prima ed io faccio qualche passo indietro un po' timorosa. La tempesta nei suoi occhi prende il sopravvento e, fulmini e lampi smuovono il mare che calmo riposava.

"Ma ti stai sentendo?! Non c'entra un cazzo il tempo qui! Vuoi davvero sapere perchè faccio così?! E allora te lo dico io. Sei al primo posto. Il primo pensiero quando mi sveglio, l'ultimo quando mi addormento, sei il sogno di ogni notte e sei il pensiero di ogni giornata. Ecco cosa sei. Ecco perchè sto facendo così" sussura le ultima parole come se fosse meno arrabbiato ma la bufera nei suoi occhi mi fa capire che non è affatto così.

Mi prende per un polso e cerca di tirarmi via ma io strattono il braccio e mi libero. Le sue parole sono state bellissime ma mi hanno fatto diventare nera di rabbia. E poi non mi so spiegare, come lui mi sa far sorridere, mentre mi fa incazzare come una bestia!

Si gira e mi lancia il suo sguardo che mi fulmina. Ma io non so reggere il suo sguardo, soprattutto adesso, e abbasso la testa.

"Smettila, vettene via...sono stanca. Non mi interessa quello che dici, non mi fido, voglio stare sola"

Vedo le mie lacrime traditrici cadere sull'asfalto creando piccole tracce di bagnato. Sento il suo respiro rallentare e capisco che dev'essersi ammorbidito un po'.

"Shinichi, sono davvero contenta che tu stia con Usagi. Ma devi starmi lontano. Davvero, ti voglio bene. Saremo degli ottimi amici ma niente di più. Mai. Non ho mai sofferto per un ragazzo e non sarai tu il primo. Sappilo"

Con mia grande sorpresa mi si avvicina e mi stringe a sè. Sento il suono familiare del suo cuore che accellera i battiti.

"Non piangere. Mi fa male vederti piangere. Io ci sarò sempre, chiaro? Avrò mille difetti, ma se ti dico questo, io ci sono davvero. Una delle poche promesse, che per le persone importanti, riesco a mantenere. E, anche se hai preso questa decisione, sappi che non c'è nessuno che ti voglia così tanto come me"

Me l'ha detto di nuovo. Ed io di nuovo non ci credo ma non voglio litigare. Mi godo quell'abbraccio che dura solo qualche altro secondo. Dopodichè mi guarda dritta negli occhi e con mia grande sorpresa mi da un bacio in fronte.

"Ti accompagno io a casa, okay? E la prossima volta fammi uno squillo. Non farmi preoccupare" mi accarezza una guancia ed io annuisco con un sorriso. Poi si separa da me lasciando un senso di malinconia e mi fa segno di camminare.

Non parliamo per strada. Io cerco di concentrarmi in qualsiasi cosa che non siano lui o i suoi occhi. Ma niente sempre essere così degno da attirare la mia attenzione. Poi alzo gli occhi al cielo e noto la luna piena. E' sempre uno spettacolo vederla. Ci mostra sempre la stessa faccia, quella più luminosa. E nella sua parte oscura non possiamo nemmeno immaginarci cosa ci sia. Si dice che lì la temperatura sia talmente gelida da non poter essere visitata.

Potrei paragonarla al ragazzo che ho accanto. Mostra sempre il suo lato più luminoso, diciamo. Ma io so che non è il ragazzo carino che si mostra con gli altri e che, in realtà, è molto più cupo di quello che può sembrare.

Ma questo lato oscuro di sè fa parte del suo essere così diverso. Sennò non sarebbe Shinichi. E poi c'è quella profonda dolcezza che mostra solo raramente. Vorrei tanto che fosse riservata solo a me, che la mostrasse unicamente a me. Potrei sembrare egoista ma non mi interessa perchè forse è un po' così. Mi piacerebbe averlo solo ed esclusivamente per me.

Ma ho deciso di non provarci. Perchè non mi fido di lui. Perchè ho cercato di dirgli di restarmi accanto. Ad un certò punto, però, ho smesso è ho preferito dirgli di andare via. Saremo più felici entrambi. Ma so che continuerò a pensarlo ogni minuto della giornata. E nei minuti in cui non lo penserò, penserò che è bello pensarlo. E' bello averlo conosciuto.

E in un angolo del mio cuore ci sarà sempre spazio per lui, comunque vadano le cose. Comunque proceda la nostra amicizia e, al contrario di tutte le altre persone che incontrerò nella mia vita, lui resterà sempre con me, anche inconsapevolmente. Non so se lui sia una delle cose migliori o peggiori che mi siano mai capitate ma sarà sempre importante.

"Ran, eccoci qui. Domani passa da casa mia che andiamo a scuola insieme, okay? Anzi, ti vengo direttamente a prendere io" afferma mettendosi le mani in tasca e sorridendomi.

Io accetto e poi lo saluto per entrare finalmente a casa. E' stata una giornata abbastanza pesante ed ho bisogno di riposarmi.

La casa è vuota. Papà è ancora fuori ma fortunatamente ha lasciato tutto in ordine. Mi levo le scarpe appena entro e vado diretta in cucina a prendere una bottiglia d'acqua in caso di notte mi venga sete e poi vado dritta nella mia stanza.

Mi levo la divisa e la metto a lavare perchè sta puzzando. Tanto ho quella di ricambio. Metto il pigiama, chiudo le tende della mia stanza e mi infilo sotto le coperte. Non ho nemmeno mangiato, mi sento troppo debole psicologicamente stasera.

Ripensando alle ultime settimane è tutto molto strano. La scuola è iniziata solo da due settimane e sono già successe un'infinità di cose. E non credevo si potesse legare con una persona in così poco tempo. Io di lui non so niente. Posso anche aver capito com'è il suo carattere, quali sono i suoi punti deboli e quali i suoi punti di forza.

Ma della sua vita non so assolutamente niente. Quella che ha vissuto mentre era negli Stati Uniti, se ha avuto difficoltà nella sua vita. Se è mai stato innamorato veramente di qualcuno. L'unica cosa che ho capito di lui è che gli piace molto giocare con le ragazze, prenderle un po' in giro e poi buttarle come niente fosse. Il modo di fare che hanno molti oggi. Lo sta facendo con Usagi e potrebbe farlo con chiunque.

Beh, non posso pretendere di conoscere tutto di lui in così poco tempo. Costruirò questo grande puzzle della sua vita pezzo dopo pezzo, giorno dopo giorno. Finchè non capirò cos'ha di diverso dagli altri.

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