Capitolo 4

E' passata una settima. A scuola va tutto bene: ho scoperto che molte mie compagne sono simpatiche e che i professori sono molto bravi.

Tutto procede a gonfie vele. Almeno da questo punto di vista.

Invece dal punto di vista "Shinichi" va tutto male. Anzi, direi che va proprio come deve andare.

Alla fine, sette giorni fa, dopo essermi appoggiata a lui, non sono andata a cenare a casa sua. E' stato un momento davvero imbarazzante per entrambi, credo. Non ho avuto la faccia di andare da lui.

L'ho semplicemente salutato e sono tornata a casa ad aspettare sulle scale il ritorno di papà.

L'indomani l'ho salutato e lui ha ricambiato ma si è comportato in modo totalmente diverso: mi ha chiamata per cognome per tutto il giorno, si comportava in modo arrogante e freddo, non mi stava neanche vicino. Ha perfino cambiato banco. E ha continuato a comportarsi così tutta quanta la settimana fino ad oggi. Sembra proprio che le mie prime impressioni non fossero totalmente sbagliate.

Lo conoscevo solo da un paio di giorni ma mi sembrava di conoscerlo da una vita e i primi giorni il suo atteggiamento mi ha davvero fatto male. Poi la delusione ha iniziato ad affievolirsi ma lui è comunque al centro. Non faccio altro che pensarlo. Così dolce e amabile. Così stronzo e arrogante. Possibile che mi stia davvero iniziando a piacere un tipo del genere? La mia coscienza ha ragione, è meglio stargli lontano.

Ed oggi, come tutte le altre mattine, io e Sonoko siamo andate a scuola insieme. La giornata è tranquilla e oggi non sarà particolarmente faticosa. L'unica cosa è dover respirare la sua stessa aria.

Pazienza. Cercherò di ignorarlo come ho fatto sino ad oggi.

Poso la borsa sotto il banco ed inizio ad uscire i libri della prima ora. Come al solito tutte le compagne della mia classe sono intorno a lui. Ma non gli da fastidio?

Se continuo a guardarli rischio di sentirmi male. Tutto ciò mi fa vomitare. Io mi faccio vomitare da sola.

Alla fine lui è contento così e io non sono nessuno per essere gelosa, soprattutto di qualcuno che neanche conosco. Però sento quella rabbia crescere senza fermarsi. Non so a cosa è dovuta.

Entra il prof in classe e mi salva dai miei pensieri torturatori. La lezione inizia ed io cerco di stare il più attenta possibile.

"Ran, ti va di accompagnarmi in un posto dopo scuola?" mi sussurra Sonoko cercando di non farsi sentire dal professore.

"No, ho le prove di karate dopo. Magari facciamo domani, okay?"

Mi dice okay col pollice dopodichè si concentra di nuovo sulla lezione anche se sono sicura che la sua testa starà creando l'immagine di qualche ragazzo.

Le ore passano, le lezioni finiscono. Saluto Sonoko e corro immediatamente in palestra a cambiarmi. La prossima settimana ho un torneo importantissimo e voglio vincerlo ad ogni costo!

L'insegnante ci fa sistemare in due file parallele e ci chiama ad uno ad uno per combattere. Il mio turno è ancora lontano. Usagi picchietta le dita sulla mia spalla.

"Ran! Guarda quei ragazzi! Sono venuti a vedere i nostri allenamenti!" mi avverte indicandomi l'ingresso principale della palestra.

Oddio. Saranno i soliti ragazzi che vengono a sbavare guardando le ragazze. Mi giro un attimo a guardarli e poi ritorno a guardare l'incontro. Un momento...ma quello era Shinichi!

Mi rigiro in fretta per dare sicurezza ai miei pensieri e noto che è lì a guardarmi. Appena nota i miei occhi sui suoi si girà subito verso le altre ragazze e si mette a ridere insieme a tutti gli altri ragazzi.

Perchè sento tutto questo peso nel petto? Provo a fare finta di nulla ma sento come il disperato bisogno di allontanarmi di qui per stare sola ma non posso. Darei troppo nell'occhio. Però posso uscire fuori con una scusa. Alzo la mano e attiro l'attenzione della coach.

"Posso andare un attimino fuori? Mi sento poco bene" chiedo unendo le mani per rendere la supplica più credibile.

Mi da il consenso per uscire e mi dirigo verso il cortile.

Lo guardo e dalla sua espressione curiosa capisco che anche lui ha sentito. Ma non gli passo davanti e cambio direzione usando la seconda uscita. Da qui si arriva a un punto del cortile che è delimitato da un muretto in pietra su cui adoro sedermi perchè è un posto molto tranquillo.

Prendo un po' d'aria e cerco di far cambiare direzione ai miei pensieri anche se risulta un po' difficile. E' inconcepile stare male per un tipo che non conosco! Lo continuerò a ripetere finchè non ne sarò convinta.

"Ran, tutto bene?"

Questa voce. Tranquilla, profonda, con una nota di dolcezza. Shinichi...
Devo stargli lontana, non devo neanche girarmi a guardarlo. Non dopo il modo in cui mi ha trattata questa settimana.

"Si, tranquillo" affermo con un tono di menefreghismo.

"Sicura? Ti ho vista un po' scossa" insiste.

Vattene. Ti prego, vattene. Sparisci dalla mia vita. Non usare quella dolcezza. Perchè mi fai quest'effetto? Cos'hai di diverso dagli altri?

"Sono sicura. Puoi andartene? Voglio stare da sola"

"Sei fredda e distante. Lo so che è perchè questa settimana ti ho a stento guardata in faccia. L'ho dovuto fare dopo l'altra sera. Ran, tu ed io--"

"Zitto!" urlo furiosa agitando una mano.

Sento le lacrime arrivare. Non riesco a fermarle. Perchè sto piangendo? Perchè proprio per lui? Perchè mi fa sentire così diversa? Mi sento arrabbiata, delusa, triste, nervosa, impaziente. Io non sono mai stata così. Sono sempre stata una persona abbastanza dolce.

"Non continuare quella frase. Non voglio sentirla. Non voglio nemmeno girarmi a guardarti. Vorrei solo capire che cosa mi hanno fatto i tuoi occhi la prima volta che li ho visti. Non avrei dovuto guardarli. Non avrei dovuto vedere tutta quella profondità in essi. Mi hanno trascinato nel loro abisso. Shinichi, stammi lontano. Continua a trattarmi così"

Lo faccio solo per dimenticarmi di lui. In fondo ci sto male, perchè una remota parte del mio cuore (che forse non è poi così tanto remota) credeva davvero di essere qualcosa per lui. Mi piaceva l'idea di piacere a qualcuno. Ma lui può avere tutte le ragazze che desidera.

La cosa migliore che ci può capitare nella vita è una persona che ti scelga, e che poi ti continui a scegliere anche in mezzo a centinaia di persone, perchè ti vedrà perfetta nella tua imperfezione. Ed io dalla prima volta che ho incontrato i suoi occhi ho creduto di aver trovato quella persona perchè io, ormai è inutile nasconderlo, mi sono innamorata di quegli occhi color infinito. Ma non voglio restarci male.

Non mi giro ancora a guardarlo ed entro di nuovo in palestra per dire alla mia coach che vado a casa e che magari faccio gli extra domani. Adesso non ho proprio la testa per combattere. Ho solo bisogno di un po' di calma. Chissà che faccia aveva quando gli ho detto quelle parole. Sono stata solo un'illusa.

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